Ultima modifica 03.01.2020

Definizione

L'osteosarcoma - anche conosciuto col nome di "sarcoma osteogenico" - è un tumore maligno delle ossa, che si manifesta soprattutto in bambini e giovani adulti dai 10 ai 30 anni di età, ma non solo. Infatti, questo tumore può svilupparsi anche in pazienti più anziani.
Nella maggioranza dei casi, il tumore ha origine nella tibia, nel femore o nell'omero, ma può originare anche da altre ossa.
L'osteosarcoma è un tumore maligno che cresce rapidamente e tende ad andare in metastasi.

Cause

La causa esatta che provoca l'insorgenza della neoplasia ancora non è stata individuata con esattezza. Tuttavia, sembra che l'osteosarcoma sia causato da una serie di mutazioni genetiche che trasformano le cellule ossee immature in cellule tumorali che proliferano in maniera incontrollata.
Le alterazioni genetiche, però, non sono gli unici fattori che favoriscono l'insorgenza del tumore. Infatti, la presenza di alcuni tipi di patologie predispone gli individui che ne soffrono a sviluppare l'osteosarcoma. Tali patologie sono il morbo di Paget (favorisce l'insorgenza della neoplasia soprattutto nei pazienti con più di 60 anni di età), il retinoblastoma, la sindrome di Li-Fraumeni e la sindrome di Rothmund-Thomson.
Inoltre, anche i pazienti sottoposti a radioterapia per il trattamento di altre forme di cancro sono esposti a un elevato rischio di sviluppare l'osteosarcoma.

Sintomi

I sintomi indotti dall'osteosarcoma dipendono dalla localizzazione e dallo stadio in cui si trova il tumore stesso.
Il sintomo principale, comunque, è costituito dal dolore continuo localizzato all'osso interessato dalla neoplasia. Con l'avanzare del tumore, si può notare anche gonfiore e arrossamento cutaneo in corrispondenza dello stesso.
Altri sintomi che si possono manifestare sono limitazioni del movimento, anemia, perdita di peso corporeo, astenia, cachessia, fratture ossee, tumefazione dell'osso e sensazione di freddo.


Le informazioni sui Osteosarcoma - Farmaci per Curare l'Osteosarcoma non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Osteosarcoma - Farmaci per Curare l'Osteosarcoma.

Farmaci

Il trattamento per curare l'osteosarcoma dipende, ovviamente, dalla localizzazione e dallo stadio del tumore.
Ad ogni modo, l'approccio terapeutico standard consiste nella somministrazione di chemioterapici antitumorali (sia in monoterapia, sia in terapia di associazione) e nella rimozione chirurgica della massa tumorale.
In alcuni casi, inoltre, il medico potrebbe ritenere necessario il ricorso alla radioterapia.
Infine, in casi estremamente gravi - in cui la chemioterapia e l'intervento chirurgico non sono in grado di eliminare definitivamente il tumore - il medico potrebbe decidere di procedere con l'amputazione.


Farmaci osteosarcoma

Di seguito sono riportati alcuni farmaci antitumorali maggiormente impiegati nella terapia contro l'osteosarcoma ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Doxorubicina

La doxorubicina (Adriblastina ®) - anche conosciuta come adriamicina - è un antibiotico antraciclinico dotato di attività antitumorale.
Quando utilizzata in monoterapia, la dose di doxorubicina solitamente impiegata nei pazienti adulti è di 60-75 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi attraverso un'infusione endovenosa a intervalli di 21 giorni. Nei pazienti in età pediatrica, invece, la dose di farmaco solitamente impiegata è di 30 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi sempre attraverso infusione endovenosa per tre giorni consecutivi; il ciclo deve poi essere ripetuto ogni quattro settimane.
Quando utilizzata insieme ad altri antitumorali in terapia di associazione, invece, la dose di doxorubicina impiegata può essere diminuita a 25-50 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi per infusione endovenosa ogni 3-4 settimane.
In ogni caso, è bene ricordare che la somministrazione di doxorubicina deve essere effettuata solo da un medico o da personale specializzato nell'utilizzo di farmaci antitumorali.

Ifosfamide

L'ifosfamide (Holoxan ®) è un antitumorale appartenente alla classe degli agenti alchilanti.
Il farmaco può essere somministrato per iniezione, oppure per infusione endovenosa e solo da un medico o da personale specializzato nella somministrazione di farmaci antitumorali.
La dose d'ifosfamide abitualmente impiegata è di 50-60 mg/Kg di peso corporeo per cinque giorni consecutivi.
Ad ogni modo, la quantità esatta d'ifosfamide da assumere e la frequenza delle somministrazioni devono essere stabilite dal medico in funzione delle condizioni di ciascun paziente.

Cisplatino

Il cisplatino (Platamine ®, Cisplatino Teva ®) è un farmaco antitumorale anch'esso appartenente alla classe degli agenti alchilanti e che può essere impiegato sia da solo, sia in associazione ad altri antineoplastici nel trattamento dell'osteosarcoma.
È disponibile in formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione parenterale.
Quando utilizzato in monoterapia, la dose di cisplatino abitualmente impiegata è di 50-120 mg/m2 di superficie corporea, da somministrarsi attraverso un'infusione endovenosa lenta ogni 3-4 settimane.
Quando, invece, il cisplatino è impiegato in associazione ad altri farmaci antitumorali, allora la dose di principio attivo somministrata deve essere adeguatamente ridotta.
Ad ogni modo, anche in questo caso, il cisplatino deve essere somministrato ai pazienti solo da un medico o da personale specializzato nella somministrazione di chemioterapici antitumorali.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista