Farmaci per la Cura della Nevralgia Post-Erpetica

Farmaci per la Cura della Nevralgia Post-Erpetica
Ultima modifica 25.02.2020

Definizione

Come anticipa il nome stesso della malattia, la nevralgia post erpetica segue un episodio di fuoco di Sant'Antonio (Herpes zoster): stiamo parlando di un dolore neuropatico, bruciante ed acuto,  tendente a ripresentarsi continuamente nella stessa sede d'attacco dell'Herpes zoster. Il dolore può durare per mesi o anni.

Cause

La nevralgia post-erpetica rappresenta sicuramente la complicanza più comune ed allarmante dell'Herpes zoster: non a caso, quando il fuoco di sant'Antonio non viene curato o viene sottovalutato, le probabilità di contrarre la nevralgia aumentano in maniera esponenziale, dato che l'Herpes, lentamente ma inesorabilmente, deteriora i nervi creando danno e dolore.

Sintomi

Sicuramente è il dolore il sintomo principale che caratterizza la nevralgia post-erpetica: dai più, il dolore viene definito bruciante, continuo o intermittente, esplosivo, localizzato in un'area precisa, ed implacabile. Ad ogni modo, è doveroso ricordare che il dolore è soggettivo e la sua intensità è percepita in modo diverso in base alla gravità della nevralgia: alcuni pazienti, infatti, lamentano solamente lievi parestesie e prurito, associati eventualmente ad eruzioni cutanee.


Le informazioni sui Farmaci per la Cura della Nevralgia Post Erpetica non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Farmaci per la Cura della Nevralgia Post Erpetica.

Farmaci

Proprio per evitare la degenerazione del fuoco di Sant'Antonio in nevralgia post-erpetica, il trattamento farmacologico mirato ed immediato per la cura dell'Herpes zoster risulta imprescindibile. In tal senso, la prevenzione - ancora una volta - si rivela la miglior medicina: i farmaci antivirali, da assumere entro i primi 3 giorni dall'esordio delle lesioni cutanee (es. Aciclovir, Citarabina, Valaciclovir), rappresentano sicuramente la soluzione più efficace. Per approfondire: vedi articolo dedicato alla cura del fuoco di sant'Antonio.

 

I farmaci antivirali per la cura dell'Herpes zoster assicurano la piena efficacia quando assunti entro le 48-72 ore dalla comparsa del rush cutaneo: qualora si intraprendesse la cura farmacologica dopo questo lasso di tempo, non sarebbe più garantita la completa protezione dalla nevralgia post-erpetica.

 

In caso di nevralgia post-erpetica, il medico ha il dovere di prescrivere, prima di tutto, una terapia antidolorifica, mirata a placare il dolore bruciante lamentato dal paziente; in alcuni casi, è possibile giungere persino al blocco neuronale. Spesse volte, l'impiego di un solo farmaco non risulta sufficiente a placare il dolore, pertanto viene consigliata una combinazione di farmaci (azione sistemica + applicazione topica), in grado di accelerare la guarigione.


Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la nevralgia post-erpetica, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Farmaci anticonvulsivanti: oltre che per la cura delle convulsioni, questi farmaci - data la loro spiccata capacità di placare il dolore a carico dei nervi danneggiati - trovano largo impiego in terapia contro la nevralgia post-erpetica.

  • Gabapentin (es. Gabapentin, Apentin, Gabexine, Neurontin) il farmaco è particolarmente indicato nel contesto della nevralgia post erpetica. La posologia va attentamente modificata dal medico, di giorno in giorno: in genere, si inizia il primo giorno di terapia assumendo per via orale 300 mg di farmaco una volta al dì, per poi assumere una duplice dose nel secondo giorno. Nel terzo giorno, si raccomanda di assumere il farmaco tre volte al dì. La dose può essere aumentata fino a 1800 mg/die. La dose di mantenimento prevede di assumere il farmaco alla posologia di 900-1800 mg al dì, per os, in 3 dosi frazionate durante l'arco della giornata.  
  • Pregabalin (es. LYRICA) il farmaco è un analogo dell'acido amino butirrico, utile per la cura della nevralgia post-erpetica. Anche questo farmaco va assunto secondo la modalità sopradescritta, aumentando o comunque modificando la posologia in base alla gravità della nevralgia. Iniziare la terapia con 75 mg di farmaco due volte al dì (o 50 mg ogni 8 ore); la dose può  essere incrementata fino a 100 mg tre volte al dì. I pazienti che dopo un mese di trattamento non godono di alcun beneficio, possono assumere il farmaco a dosaggi più elevati (300 mg/2 volte al dì oppure 200 mg/3 volte al dì). Consultare sempre il medico prima di modificare la posologia.

Anestetici locali:

  • Cerotti/pomate di lidocaina (es. Lidoc C, Ortodermina, Elidoxil) impiegati anche per placare il prurito nel contesto della nevralgia post-erpetica. Applicare uno strato di crema o pomata nell'area cutanea dolente: ripetere l'applicazione 3-4 volte al dì, al bisogno. In alternativa, applicare fino a 3 cerotti ogni 12 ore, cercando di coprire la parte dolente solo quando intatta. Rimuovere il cerotto in caso di bruciore o irritazione; i cerotti sono largamente utilizzati come sussidio terapeutico per alleggerire il dolore nel contesto della nevralgia post erpetica.

Antidolorifici/oppioidi: gli analgesici non possono mancare nell'elenco dei possibili farmaci coadiuvanti del dolore. In genere, è sufficiente l'impiego dell'Ibuprofene o del paracetamolo (in caso di febbre). In caso di dolore atroce ed implacabile, sono consigliati farmaci più potenti, quali codeina o idrocodone.

  • Ibuprofene (es. Brufen, Moment, Subitene): assumere per via orale una dose di attivo pari a 200-400 mg (compresse, bustine effervescenti) ogni 4-6 ore, al bisogno. In alcuni casi, l'analgesico può essere assunto anche per via endovenosa alla posologia di 400-800 mg ogni 6 ore, in base alla necessità.
  • Acido acetilsalicilico (es. aspirina, Vivin, Ac Acet, Carin): si raccomanda di assumere una dose di farmaco pari a 325-650 mg al dì, per via orale o rettale ogni 4 ore, al bisogno. Non superare i 4 g al dì. Non somministrare ai bambini al di sotto dei 12 anni: la dose è riservata ai soli adulti.
  • Paracetamolo (o acetaminofene, es. Tachipirina, Buscopan Compositum) per dolori acuti nel contesto di nevralgia post-erpetica, associati ad alterazione della temperatura corporea. Assunto per via orale sotto forma di compresse, sciroppo, bustine effervescenti, o supposte, il farmaco viene generalmente somministrato alla posologia di 325 - 650 mg ogni 4-6 ore per 6-8 giorni consecutivi, per far abbassare la febbre.
  • Capsaicina: una crema/pomata a base di capsaicina allo 0,025-0,075% sembra un buon ausilio per alleggerire il dolore neuropatico. Si raccomanda di applicare uno strato di crema direttamente sulla cute dolente 2-4 volte durante le 24 ore: non rimuovere la crema fino a completo assorbimento. Si sconsiglia di applicare la crema meno di due volte al dì: in tal caso, la terapia non sarebbe efficace.
  • Codeina (es. Codein, Hederix Plan) in genere, si raccomanda di iniziare la terapia assumendo per via orale 30 mg di farmaco (analgesico oppioide) ogni 6 ore, o al bisogno. È possibile assumere il farmaco anche per via intramuscolare o sottocutanea. In caso di severità, aumentare la dose fino a 60 mg ogni 4 ore. Consultare il medico.
  • Idrocodone (es. Vicodin) il dosaggio dev'essere regolato in base alla gravità del dolore e alla risposta del paziente. In genere, viene prescritta una compressa ogni 4-6 ore: mai superare le 5 compresse al dì.
  • Tramadolo (es. Tralenil, Tramadolo , Fortradol) la dose va stabilita dal medico in base all'intensità del dolore nel contesto della nevralgia post-erpetica (posologia variabile da 25 a 400 mg al dì. Consultare il medico)

Antidepressivi triciclici: quando la malattia si manifesta in modo violento, e il paziente non risponde in modo positivo alla cura farmacologica sopradescritta, potrebbe essere necessario l'ausilio di antidepressivi: non a caso, un dolore violento e inarrestabile, tipico della nevralgia acuta, può generare anche marcate alterazioni dell'umore, irritabilità e difficoltà nell'addormentamento. Gli antidepressivi triciclici, in particolare, si sono dimostrati efficaci nel trattamento del dolore neuropatico. Generalmente, questi farmaci vanno assunti in piccole dosi, previa prescrizione medica.

  • Amitriptilina (es. Laroxyl, Triptizol, Adepril) oltre ad essere un farmaco antidepressivo, l'amitriptilina viene impiegata in terapia per la cura del dolore neuropatico
  • Nortriptilina (es. Dominans, Noritren) il dosaggio e la durata della terapia vanno stabiliti dal medico sulla base del dolore e della sua risposta alla cura (in genere, il farmaco va somministrato da 10 a 150 mg al dì, in base alle condizioni di salute del paziente).
  • Maprotilina (es. Ludiomil) anche in questo caso, il dosaggio con cui va assunto questo farmaco antidepressivo nel contesto della nevralgia post-erpetica va stabilito dal medico previa accurata diagnosi del paziente. In genere, la sostanza va assunta alla posologia di 75 mg al dì.

Prevenzione della nevralgia post erpetica


Dato che gli anziani sono i target preferiti del fuoco di sant'Antonio, la vaccinazione è particolarmente raccomandata per quei pazienti che hanno valicato la soglia dei 60 anni. A rigor di ciò, il vaccinoZOSTAVAX” (principio attivo: virus attenuato della varicella-zoster) sembra portare beneficio non solo per assicurare una certa protezione dal virus dell'Herpes zoster, ma anche per evitare la sua degenerazione nelle complicanze più temibili.
Il rischio di evoluzione del fuoco di Sant'Antonio in nevralgia post-erpetica nei pazienti vaccinati sembra essere ridotto della metà in quei soggetti che si sono sottoposti alla vaccinazione profilattica appena descritta.