Farmaci per Curare la Narcolessia

Ultima modifica 03.01.2020

Definizione

La narcolessia è una patologia cronica di tipo neurologico che provoca improvvisi attacchi di sonno durante il giorno. Gli individui affetti da questa malattia possono addormentarsi in qualsiasi momento, anche se stanno svolgendo attività coinvolgenti, quali, ad esempio, lavorare o parlare.
Inoltre, una volta che la narcolessia si sviluppa, persiste per tutta la vita del paziente. Appare, quindi, chiaro quanto questa malattia possa influire negativamente sulla vita dei pazienti che ne soffrono.

Cause

L'esatta causa scatenante la narcolessia non è ancora stata completamente identificata, ma pare che per far sì che si sviluppi sia necessaria una predisposizione genetica. Oltre ai fattori genetici, inoltre, sembra che anche l'intervento di fattori ambientali possa favorire la comparsa della patologia.

Sintomi

Come accennato, i pazienti affetti da narcolessia manifestano ripetuti e improvvisi attacchi di sonno durante la giornata. Inoltre, accade spesso che la narcolessia sia accompagnata da cataplessia, ossia da un'improvvisa e transitoria perdita del tono muscolare, simile a quella che si verifica durante il sonno REM.
Altri sintomi che possono manifestarsi sono astenia, allucinazioni nel sonno, disturbi del sonno notturno o insonnia, paralisi del sonno, depressione e difficoltà di concentrazione.
I primi sintomi di narcolessia possono manifestarsi in seguito a patologie, eventi traumatici, stress o in seguito alla deprivazione del sonno. In altri casi, invece, i sintomi possono insorgere nei pazienti anche spontaneamente, anche in assenza di preesistenti patologie o traumi.


Le informazioni sui Narcolessia - Farmaci per la Cura della Narcolessia non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere

Narcolessia - Farmaci per la Cura della Narcolessia.

Farmaci

Purtroppo, non esistono farmaci specifici per la cura della narcolessia. Le terapie farmacologiche disponibili mirano a ridurne i sintomi e a migliorare la qualità di vita dei pazienti che ne soffrono.
Innanzitutto, si consiglia ai pazienti di coricarsi sempre alla stessa ora e di dormire almeno otto ore per notte, in modo tale da dare regolarità al sonno notturno. Per prevenire la stanchezza, poi, si consiglia di fare diversi sonnellini della durata di 15 minuti nell'arco della giornata. Si consiglia poi di svolgere una regolare attività fisica e di adottare una dieta equilibrata, evitando i pasti troppo pesanti e gli alcolici. Accanto a questi comportamenti, il medico può prescrivere farmaci per stimolare il sistema nervoso centrale, in modo tale da contrastare la sonnolenza, e farmaci per combattere la cataplessia.


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Di seguito sono riportati i farmaci maggiormente impiegati nella terapia contro la narcolessia ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Modafinil

Il modafinil (Provigil ®) è un farmaco in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, che agisce aumentando il rilascio di diversi tipi di neurotrasmettitori, istamina compresa.
Il modafinil aiuta a mantenere lo stato di veglia, per questo motivo è utile nel trattamento della narcolessia e dei sintomi ad essa associati.
La dose di farmaco abitualmente somministrata negli adulti è di 200 mg al giorno, da assumersi in dose unica al mattino, oppure in due dosi frazionate (una al mattino e una a mezzogiorno).
Nei pazienti anziani e nei pazienti affetti da patologie epatiche e/o renali, la dose di farmaco solitamente somministrata si abbassa a 100 mg al giorno.

Metilfenidato

Il metilfenidato (Ritalin ®) è un farmaco che normalmente viene impiegato per la cura della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), ma che può essere utilizzato anche per trattare i sintomi diurni tipici della narcolessia. Infatti, il metilfenidato è in grado di svolgere un'azione stimolante sul sistema nervoso centrale. La quantità di farmaco che deve essere utilizzata sarà stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente.

Sodio oxibato

Il sodio oxibato (Xyrem ®) è un farmaco utilizzato per il trattamento della cataplessia che spesso si associa alla narcolessia.
La dose di sodio oxibato abitualmente somministrata è di 4,5 grammi a notte, da assumersi per via orale in due dosi frazionate (una prima di coricarsi e una dopo 2-4 ore).

Se il medico lo ritiene necessario, può decidere di aumentare la quantità di farmaco fino a un massimo di 9 grammi a notte, da assumersi sempre in due dosi frazionate.

Antidepressivi

Anche alcuni tipi di farmaci antidepressivi possono essere impiegati nel trattamento della narcolessia. Più precisamente, vengono utilizzati come farmaci off-label contro la cataplessia.
Con la dicitura "off-label" ci si riferisce all'utilizzo di farmaci conosciuti e già utilizzati da tempo, per i quali le evidenze scientifiche suggeriscono un loro uso in situazioni cliniche non espressamente approvate e riportate sul foglietto illustrativo del farmaco stesso.

Infatti, in Italia, gli antidepressivi non hanno indicazioni terapeutiche specifiche per il trattamento della narcolessia, ma - poiché il loro utilizzo sembra aiutare i pazienti che soffrono di tale malattia - vengono impiegati, appunto, come farmaci off-label.
Fra i principi attivi maggiormente utilizzati, ricordiamo:

  • Clomipramina (Anafranil ®): la clomipramina è un farmaco appartenente alla classe degli antidepressivi triciclici. È disponibile in differenti formulazioni farmaceutiche adatte a diverse vie di somministrazione. Quando somministrata per via orale, la dose di clomipramina solitamente impiegata è di 25 mg 1-2 volte al giorno, o secondo prescrizione medica. Successivamente, il medico può decidere di aumentare gradualmente il dosaggio, fino a un massimo di 200-250 mg di principio attivo al giorno.
  • Fluoxetina (Prozac ®): la fluoxetina è un antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi del reuptake di serotonina (altrimenti conosciuti come SSRI). Questo farmaco è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte alla somministrazione orale. La dose di fluoxetina solitamente impiegata è di 10-20 mg al giorno che - se necessario - può essere gradualmente aumentata. In qualsiasi caso, l'esatta posologia di medicinale deve essere sempre stabilita dal medico su base individuale.
  • Venlafaxina (Efexor ®): la venlafaxina è un farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina (o SNRI). È disponibile per la somministrazione orale. Solitamente, la dose iniziale di venlafaxina con cui si comincia il trattamento è di 37,5-75 mg al giorno. In seguito, la dose può essere gradualmente aumentata fino a un massimo di 300-375 mg di farmaco al giorno. Anche in questo caso, comunque, la quantità esatta di principio attivo da assumere deve essere stabilita dal medico, in funzione delle condizioni di ciascun paziente.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista