Definizione
Con il termine "ittiosi" si definisce un disturbo della pelle legato alla sua cheratinizzazione.
Spesso, l'ittiosi si manifesta in associazione ad altre patologie, di cui può essere la causa oppure una conseguenza.
Non esiste un'unica tipologia d'ittiosi; se ne possono distinguere diverse forme in funzione del quadro clinico che ne deriva: l'ittiosi legata al cromosoma X, l'ittiosi volgare, l'ittiosi lamellare, l'ittiosi epidermolitica, l'eritrodermia congenita ittiosiforme e l'ittiosi arlecchino.
Cause
Le varie forme di ittiosi sono causate da mutazioni genetiche, che possono essere ereditate dai genitori o che possono verificarsi spontaneamente negli individui.
Ogni ittiosi è scatenata da un'alterazione che riguarda uno specifico gene. Ad esempio, l'ittiosi arlecchino è causata da una mutazione sul gene ABCA 12, mentre l'ittiosi volgare è causata da una mutazione del gene che codifica per la filaggrina, una proteina della pelle coinvolta nel mantenimento del suo stato d'idratazione.
Sintomi
La sintomatologia presentata dai pazienti dipende dalla forma di ittiosi di cui soffrono.
Ad ogni modo, alcuni sintomi sono presenti - in maniera più o meno marcata - in tutte le forme di ittiosi. Tali sintomi consistono in ipercheratosi, secchezza della pelle, formazione di squame sulla cute e prurito.
Da sottolineare il fatto che nell'ittiosi arlecchino (nota anche come cheratosi fetale diffusa) l'ipercheratosi è talmente accentuata da impedire al neonato di muoversi e di alimentarsi correttamente. È una forma tanto rara quanto grave, infatti, nella maggioranza dei casi, provoca la morte del bambino dopo pochi giorni dalla nascita.
Le informazioni sui Ittiosi - Farmaci per la Cura dell'Ittiosi non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Ittiosi - Farmaci per la Cura dell'Ittiosi.
Farmaci
Purtroppo, non esistono dei farmaci veri e propri per la cura delle varie forme di ittiosi. Il trattamento farmacologico che s'intraprende, pertanto, è mirato solamente a ridurne le manifestazioni cliniche.
Generalmente, nelle forme d'ittiosi più lievi, si può ricorrere all'utilizzo di preparazioni per uso cutaneo a base di sostanze emollienti, nutrienti e cheratolitiche.
Nei casi più gravi d'ittiosi, invece, il medico può decidere d'intervenire istituendo una terapia a base di retinoidi per via sistemica.

Di seguito sono riportati alcuni tipi di farmaci che possono essere impiegati nella terapia contro l'ittiosi ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.
Acido salicilico
L'acido salicilico (Duofilm ®, Pasta Lassar ®) può essere impiegato nel trattamento sintomatico delle ittiosi più lievi grazie alle sue proprietà cheratolitiche.
In altre parole, l'acido salicilico è in grado di favorire la desquamazione della cute, quindi il ricambio cellulare. Pertanto, è molto utile per il trattamento dell'ipercheratosi e della pelle secca che caratterizzano l'ittiosi.
L'acido salicilico è disponibile in formulazioni farmaceutiche per uso topico all'interno delle quali, solitamente, si trova in associazione ad altri principi attivi che ne coadiuvano l'attività, quali, ad esempio, l'acido lattico o lo zinco ossido.
Generalmente, si consiglia di applicare il prodotto a base di acido salicilico per uso cutaneo direttamente sulla zona interessata una volta al giorno, o secondo prescrizione medica.
Retinoidi
Come accennato, in alcuni casi, il medico può decidere di ricorrere alla somministrazione di retinoidi per via sistemica.
I retinoidi sono principi attivi derivati della vitamina A che trovano impiego nel trattamento sintomatico di diverse patologie cutanee, fra cui, appunto, troviamo l'ittiosi.
Tuttavia, è bene ricordare che la somministrazione di retinoidi per via sistemica può causare diversi effetti collaterali che non devono essere sottovalutati, quali: secchezza delle fauci e delle mucose, alterazioni della colesterolemia e della trigliceridemia e xeroftalmia. Inoltre, questi farmaci sono teratogeni, pertanto, il loro utilizzo è controindicato nelle donne in gravidanza e anche nelle madri che allattano al seno.
Per i suddetti motivi, solitamente, il trattamento a base di retinoidi per via sistemica è riservato solo alle forme più severe di ittiosi.
Fra i diversi principi attivi che si possono utilizzare, ricordiamo l'acitretina (Neotigason ®, Zorias ®).
L'acitretina è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di capsule e possiede indicazioni terapeutiche specifiche per il trattamento dell'ittiosi.
Fermo restando che la quantità di medicinale da assumere deve essere stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente, la dose iniziale di acitretina abitualmente impiegata in pazienti adulti è di 25-30 mg al dì. Dopo un periodo di 2-4 settimane, il medico deciderà se aumentare o diminuire la quantità di farmaco somministrata, avendo cura di non superare la dose massima di 75 mg di principio attivo al giorno. Le capsule devono essere assunte intere all'ora dei pasti.
In qualsiasi caso, nel momento in cui s'inizia la terapia con acitretina, è fondamentale seguire tutte le indicazioni fornite dal medico, sia per quanto riguarda il dosaggio di farmaco da assumere, sia per quanto riguarda la frequenza delle somministrazioni e la durata del trattamento stesso.