Farmaci per Curare l'Ipotiroidismo

Farmaci per Curare l'Ipotiroidismo
Ultima modifica 04.03.2017

Definizione

Si parla di ipotiroidismo quando la ghiandola tiroide non è più in grado di assicurare la quantità di ormoni tiroidei richiesta dall'organismo per adempiere alle proprie esigenze. L'ipotiroidismo può presentarsi sin dalla nascita (cretinismo) o comparire in età adulta, specie nelle donne ultracinquantenni.

Cause

Oltre all'origine congenita (assenza della tiroide fin dalla nascita), l'ipotiroidismo può essere causato da  molteplici elementi eziologici: asportazione chirurgica della tiroide, assunzione di farmaci antitiroidei, assunzione di iodio radioattivo (utilizzato ad esempio per la cura dell'ipertiroidismo), carenza di iodio nella dieta, malattie ipofisarie ed ipotalamiche, patologie autoimmuni tiroidee (morbo di Hashimoto), somministrazione di specialità farmacologiche particolari (es. litio: forma di ipotiroidismo transitoria).

Sintomi

Qualora si trattasse di un ipotiroidismo fetale, i sintomi sono molto pesanti e gravano sullo sviluppo cerebrale e strutturale del nascituro. Nel caso l'ipotiroidismo fosse conseguenza di patologie, farmaci o tiroidectomia, i sintomi possono essere molteplici: alterazione della regolarità mestruale, alterazione dell'umore, anemia, astenia, bradicardia, calo del desiderio sessuale, capelli fragili, diradamento dei capelli, crampi muscolari, dolore alle ossa e ai muscoli, gozzo, incremento ponderale, ipertensione, sonnolenza, xerosi cutanea.

Dieta e Alimentazione

Le informazioni sui Ipotiroidismo - Farmaci per la Cura dell'Ipotiroidismo non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Ipotiroidismo - Farmaci per la Cura dell'Ipotiroidismo.

Farmaci

In caso di accertato ipotiroidismo è buona regola seguire un immediato percorso terapeutico; anche nell'evenienza di patologia presunta, è consigliabile richiedere un consulto medico, per evitare che i sintomi peggiorino nel tempo. L'ipotiroidismo, rispetto alla patologia opposta (l'ipertiroidismo) è assai più semplice da curare e controllare, grazie all'ausilio di farmaci di sintesi appropriati, la cui posologia dev'essere sempre stabilita dal medico, ed eventualmente modulata durante il corso della malattia.
Utile è trattare anche i sintomi secondari derivati dall'ipotiroidismo, come ad esempio l'anemia.
La correzione delle abitudini alimentari non solo è utile per affrontare meglio la terapia, ma è necessaria per evitare stipsi, che spesso accompagna chi è affetto da ipotiroidismo.
Nell'evenienza di ipotiroidismo neonatale, è doveroso intervenire prontamente per indurre uno sviluppo fisiologico; sembra determinante la somministrazione di ormoni T3 e T4 già dai primissimi stadi di sviluppo dell'embrione. Il futuro bambino dovrà assumere per tutta la vita ormoni tiroidei, prestando particolare attenzione anche agli alimenti. Da qui di comprende come sia imprescindibile la terapia sostitutiva nelle donne in gravidanza affette da ipotiroidismo.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l'ipotiroidismo, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:

  • Levotiroxina sodica (es. Eutirox, Syntroxine, Tiracrin, Tirosint): questo farmaco è largamente impiegato in terapia per l'ipotiroidismo, oltre a rappresentare il farmaco d'elezione per la cura della tiroidite di Hashimoto. La posologia, sempre accuratamente stabilita dal medico curante, può essere modificata da paziente a paziente, in base ai livelli di ormoni tiroidei nel sangue, al livello di TSH e alla risposta del paziente alla terapia. Indicativamente, il farmaco dev'essere somministrato per bocca alla posologia di 12,5-50 mcg/dì. È possibile incrementare la dose fino a 12,5-50 mcg al dì, ogni 1-2 settimane, nel pieno rispetto delle indicazioni stabilite dal medico. Nei bambini e negli anziani, la dose viene generalmente modificata dopo un intervallo di tempo maggiore (ogni 3-6 settimane). Non superare i 200 mcg. Qualora fosse necessaria un'assunzione parenterale (diversa dalla via orale), la dose del farmaco scende del 50-75% rispetto alla somministrazione del farmaco per os. Alcuni farmaci/alimenti possono incidere pesantemente sull'assorbimento di tale sostanza: sucralfato, integratori di calcio (es. Calcio Carbonato), integratori di ferro, CCColestiramina (es. Questran), idrossido di alluminio.
  • Liotironina sodica (es. Liotir, Titre): si tratta di un farmaco molto simile al precedente, dal punto di vista terapeutico, ma la molecola tende ad essere metabolizzata più velocemente dall'organismo: l'effetto terapeutico, pertanto, si manifesta dopo alcune ore ma svanisce entro 1-2 gg dal termine del trattamento. Si raccomanda di iniziare la somministrazione del farmaco alla posologia di 25 mcg, da assumere per via orale una volta ogni 24 ore. La dose può essere aumentata di 25 mcg ogni 7-14 gg, sotto la supervisione del medico. La dose di mantenimento generalmente varia da 25 a 75 mcg al dì. Non interrompere la terapia, anche in assenza dei tipici sintomi dell'ipotiroidismo.

Note: consigli dietetici pratici per affrontare al meglio la terapia per curare l'ipotiroidismo: