Farmaci per la Cura dell'Intertrigine
Ultima modifica 10.12.2019

Definizione

L'intertrigine delinea una condizione morbosa a carico della pelle, conseguenza del continuo sfregamento tra due superfici corporee contigue; in altri termini, l'intertrigine è una variante della classica dermatosi infiammatoria, tipica delle pieghe della pelle sottoposte a frizione, specie in quelle aree dove ristagna il sudore.

Cause

Il sudore che ristagna tra due superfici corporee sottoposte a continua frizione genera inevitabilmente la lenta macerazione dello strato epidermico (di superficie), terreno ideale per la proliferazione di batteri: è proprio questa condizione che sta all'origine dell'intertrigine. I patogeni maggiormente coinvolti nella malattia sono Candida albicans, Staphylococcus aureus, miceti del genere Epidermophyton, Streptococcus piogene, Pseudomonas aeruginosa.

Sintomi

Il quadro clinico dell'intertrigine si rivela piuttosto complesso e assai variabile in base al danno provocato dal patogeno: la malattia esordisce con arrossamento, disepitelizzazione, desquamazione della pelle, irritazione, e prurito. L'intertrigine non trattata può degenerare: dolore intenso, dolorosa macerazione della pelle, eritema, fessurazioni, pustole, sanguinamenti, ragadi, vesciche.


Le informazioni sui Intertrigine - Farmaci per la Cura dell'Intertrigine non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Intertrigine - Farmaci per la Cura dell'Intertrigine.

Farmaci

L'isolamento colturale delle colonie batteriche è indispensabile prima di iniziare una cura di farmaci: infatti, solo dopo aver isolato il patogeno responsabile dell'infezione è possibile procedere con la terapia antibiotica. Il parere del medico risulta sempre indispensabile: nel caso dell'intertrigine - il cui danno è proporzionale al temporeggiamento del paziente di fronte ad una diagnosi - l'immediato consulto medico aiuta a prevenire le complicanze e a velocizzare la guarigione.
Oltre alla somministrazione di antibiotici od antimicotici per applicazione topica, l'intertrigine viene trattata anche con creme ad azione emolliente, nutriente e cicatrizzante.
A volte, l'intertrigine è talmente grave che il dolore si rende insopportabile: in questo caso, il malato può assumere anche farmaci antidolorifici o anestetici locali, per alleggerire i sintomi.
In alcuni casi, l'applicazione topica di antimicotici/antibiotici non è sufficiente, pertanto si richiede un'ulteriore terapia orale.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l'intertrigine, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura:

 

Farmaci ad applicazione topica per la cura dell'intertrigine:

  • Miconazolo (es. Oravig, Cruex, Micatin): questo principio attivo appartiene alla classe farmacologica degli imidazoli, indicati per trattare tutte le infezioni sostenute da miceti, compresa l'intertrigine. Il farmaco agisce alterando la permeabilità di membrana delle cellule del micete. Si raccomanda l'applicazione topica (sotto forma di polvere, crema o spray) 2 volte al giorno, su cute detersa ed accuratamente asciugata. La durata della terapia va stabilita dal medico sulla base della gravità dell'infezione e sulla risposta alla cura.
  • Clotrimazolo, 1% (es. Canesten, Mycelex): sotto forma di crema, polvere o soluzione, applicare sulla zona infetta due volte al giorno per 10 giorni. Anche questo farmaco, appartenente alla classe degli imidazoli, è indicato per curare l'intertrigine da Candida albicans.
  • Terbinafina cloridrato (es. Lamisil, Daskil, Lamisilmono): il farmaco (appartenente alla classe delle allilamine, attive contro i funghi) agisce efficacemente contro i miceti appartenenti al genere Candida, anche se l'efficacia del medicinale è stata provata anche per altri miceti. È indicata l'applicazione locale di questo attivo anche per trattare le infezioni nel contesto dell'intertrigine. Si consiglia di applicare il prodotto sulla cute infetta 1-2 volte al giorno, dopo aver deterso ed asciugato accuratamente la zona lesa. Dopo l'applicazione, si consiglia, specie nel caso di lesioni da intertrigine, di coprire la lesione con una benda, in particolare durante il riposo notturno.

Farmaci ad azione sistemica per la cura dell'intertrigine:

  • Itraconazolo (es. Sporanox, Trazer, Itraconaz EG): farmaco d'eccellenza utilizzato in terapia contro le infezioni sostenute da Candida albicans, l'itraconazolo viene somministrato per os nei pazienti affetti da intertrigine micotica, che non rispondono positivamente all'applicazione topica di farmaci specifici.  Si raccomanda di assumere una compressa (200 mg) una volta ad dì per una o due settimane, rispettando quanto prescritto dal medico.
  • Fluconazolo  (es. Diflucan): il farmaco è indicato per il trattamento sistemico (per via orale) dell'intertrigine sostenuta da infezioni micotiche. Indicativamente, assumere una dose di farmaco pari a 150 mg al giorno, per 2 settimane, salvo ulteriori indicazioni del medico.  
  • Penicillina (es. Benzil B, Benzil P): è il farmaco antibiotico d'elezione utilizzato per la cura dell'intertrigine sostenuta da streptococcus beta emolitico. In generale, il farmaco va assunto per via orale, per 10 giorni. La posologia va attentamente stabilita dal medico. Si raccomanda di completare il periodo di cura con l'antibiotico, anche quando si nota un notevole miglioramento dei sintomi dopo pochi giorni: portare a termine la terapia farmacologica rientra tra le misure di prevenzione per evitare le ricadute di infezione e la resistenza agli antibiotici.
  • Amoxicillina (es. Augmentin, Klavux): l'antibiotico è indicato per trattare l'intertrigine dipendente da streptococco piogene. Indicativamente, si raccomanda di assumere una dose di farmaco pari a 250-500 mg per via orale, tre volte al giorno per un periodo variabile da 1 a 3 settimane, in base alla gravità della condizione. In alternativa, è possibile assumere anche 500-875 mg di farmaco due volte al giorno. La posologia appena descritta non sostituisce il parere del medico.
  • Amikacina (es. Chemacin, Mikan, Likacin): il farmaco appartiene alla classe degli aminoglicosidi. Indicato per trattare le infezioni da Pseudomonas aeruginosa nei pazienti affetti da intertrigine. In generale, il farmaco va assunto per via intramuscolare o endovenosa, alla dose variabile da 15 a 22,5 mg/kg al giorno, frazionati in 1-3 dosi giornaliere, in base alla gravità dell'infezione. Non superare 1,5 grammi al giorno.

Terapia complementare: farmaci “naturali”


Anche la fitoterapia può aiutare ad alleggerire i sintomi legati all'intertrigine: dato che la malattia si caratterizza per la desquamazione e per la tumefazione della sede anatomica in cui si manifesta, l'applicazione di creme ad azione nutriente, cicatrizzante e riepitelizzante è utilissima per potenziare l'azione del farmaco, pur non potendo chiaramente costituire un'alternativa alla terapia farmacologica.
Di seguito, sono riportate alcune tra le piante utilizzate in terapia per la formulazione di creme, pomate od unguenti volti al risanamento dell'intertrigine.

Le droghe appena descritte sono solo alcuni dei moltissimi “farmaci” che la natura offre per il trattamento dell'intertrigine; da ricordare che le piaghe che accompagnano il disturbo possono essere alleggerite anche attraverso l'applicazione di talchi, a base di ossido di zinco, avena e amido di mais, che agiscono come lenitivi, astringenti ed antipruriginosi.
In caso di obesità o sovrappeso, si raccomanda di seguire una dieta ipocalorica volta a ridurre il peso che, come abbiamo analizzato, quando risulta elevato costituisce uno tra i fattori di rischio per la comparsa dell'intertrigine.



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