Farmaci per la Cura dell'Epatite B
Ultima modifica 26.02.2020

Definizione

L'epatite B è una malattia infiammatoria di origine virale, che coinvolge il fegato alterandone la funzionalità.

L'epatite B può presentarsi sia in forma acuta, sia in forma cronica. Solitamente, la forma acuta è autolimitante e si risolve da sé, mentre per la forma cronica è necessario ricorrere all'utilizzo di farmaci.

Cause

L'epatite B è causata da un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Hepadnaviridae: il virus dell'epatite B o HBV.
L'HBV si trasmette attraverso il sangue o i fluidi corporei (come secrezioni vaginali e sperma) degli individui infetti.
I soggetti esposti a un maggior rischio di contagio sono sicuramente i tossicodipendenti che spesso utilizzano siringhe usate (magari da persone infette) per iniettarsi le droghe, le persone che hanno rapporti sessuali non protetti e il personale sanitario e di pronto intervento che può entrare facilmente in contatto con sangue e fluidi corporei dei pazienti. Inoltre, i neonati le cui madri sono affette da epatite B, possono contrarre l'infezione durante il parto.

Sintomi

La maggior parte degli individui affetti da epatite B non mostra sintomi di alcun tipo. Nel caso di epatite B sintomatica, invece, possono manifestarsi nausea e vomito, debolezza, febbre, perdita di appetito, dolore muscolare, dolore addominale, urine scure, feci chiare e ittero.
Nei pazienti adulti, di solito, l'epatite B si presenta in forma acuta e asintomatica e tende ad autorisolversi. Nei bambini, invece, il virus dell'epatite B può causare infezioni croniche con maggior facilità rispetto agli adulti. L'epatite B in forma cronica può portare a pericolose complicazioni, quali la cirrosi, la fibrosi, l'insufficienza epatica e il tumore al fegato.


Le informazioni sui Epatite B - Farmaci per la Cura dell'Epatite B non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Epatite B - Farmaci per la Cura dell'Epatite B.

Farmaci

L'utilizzo o meno di farmaci per la cura dell'epatite B dipende dalla forma in cui si presenta la patologia.
Infatti, la forma acuta di epatite B, solitamente, non richiede alcun tipo di terapia, poiché il sistema immunitario è in grado di debellare il virus in maniera autonoma. Nonostante ciò, i pazienti affetti da epatite B acuta devono comunque tenere sotto controllo il decorso della malattia mediante opportune analisi e devono introdurre piccoli cambiamenti nel loro stile di vita.

Più nel dettaglio, questa categoria di pazienti deve adottare una dieta equilibrata e ricca di alimenti leggeri evitando i cibi iperlipidici e gli alcolici, bere molti liquidi e restare a riposo. Per approfondire: Dieta ed Epatite
La questione è differente, invece, per i pazienti affetti da epatite B cronica. In questo caso, infatti, è necessario ricorrere all'utilizzo di farmaci, come antivirali e immunostimolanti, anche se non sempre è possibile debellare completamente l'infezione.


Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l'epatite B cronica ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

Interferoni

Gli interferoni sono proteine che normalmente vengono prodotte dal nostro sistema immunitario quando viene rilevata la presenza di agenti pericolosi come virus, batteri, parassiti e anche cellule tumorali.

I medicinali a base di interferoni contengono, appunto, queste proteine e sono definiti farmaci immunostimolanti poiché sono in grado di "collaborare" col sistema immunitario del paziente aiutandolo a debellare, in questo caso, l'infezione virale.
Fra gli interferoni impiegati per la cura dell'epatite B cronica, troviamo:

  • Interferone alfa naturale (Alfaferone ®): anche se il dosaggio ottimale di farmaco per il trattamento dell'epatite B cronica non è ancora stato stabilito con esattezza, la dose di interferone alfa naturale utilizzata abitualmente è di 2,5-5 milioni U.I./m2 di superficie corporea, da somministrarsi tre volte a settimana per via intramuscolare o sottocutanea. La durata del trattamento, generalmente, è di 4-6 mesi.
  • Interferone alfa-2a (Roferon-A ®): la dose di farmaco abitualmente somministrata per il trattamento dell'epatite B cronica è di 2,5-5 milioni U.I./m2 di superficie corporea, da somministrarsi per via sottocutanea tre volte a settimana, per un periodo di 4-6 mesi.
  • Interferone alfa-2b (IntronA ®): per il trattamento dell'epatite B cronica, la dose di farmaco solitamente impiegata è di 5-10 milioni U.I., da somministrarsi per via sottocutanea tre volte la settimana a giorni alterni.
  • Peginterferone alfa-2a (Pegasys ®): la dose di farmaco abitualmente utilizzata per il trattamento dell'epatite B cronica negli adulti è di 180 microgrammi una volta a settimana, da somministrarsi per via sottocutanea. Per i bambini, la quantità di farmaco da somministrare varia in funzione della loro altezza e del loro peso corporeo.

Antivirali

Come si può dedurre dal loro stesso di nome, i farmaci antivirali utilizzati per la cura dell'epatite B cronica hanno il compito di contrastare e debellare il virus dell'HBV.
Fra gli antivirali utilizzati nel trattamento dell'epatite B cronica, troviamo:

  • Lamivudina (Zeffix ®, Lamivudina Teva ®): la dose di farmaco abitualmente somministrata è di 100 mg al giorno, da assumersi per via orale. In pazienti con problemi renali, il medico può decidere di prescrivere una dose di lamivudina inferiore rispetto a quella normalmente utilizzata.
  • Adefovir (Hepsera ®): la dose di antivirale solitamente impiegata è di 10 mg al giorno, da assumersi per via orale. Nei pazienti affetti da disturbi renali possono essere prescritte dosi inferiori di adefovir.

I farmaci appena descritti possono essere assunti singolarmente oppure in associazione. Infatti, per la cura dell'epatite B possono essere intraprese anche le seguenti terapie combinate:

  • Interferone alfa + lamivudina;
  • Peginterferone alfa + lamivudina o adefovir;
  • Adefovir + lamivudina.

Inoltre, è bene ricordare che tutti i pazienti affetti da epatite B (acuta o cronica che sia) devono evitare l'uso di paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico e altri farmaci che possono sovraccaricare il fegato già provato dalla malattia.

Vaccini

In qualsiasi caso - nonostante la presenza di diverse strategie terapeutiche per la cura dell'epatite B - la migliore arma contro questa patologia resta la prevenzione. A

questo proposito, sono disponibili un vaccino e dei trattamenti con immunoglobuline che vengono impiegati nell'immunoprofilassi dell'epatite B:

  • Vaccino anti-epatite B (Hbvaxpro ®): il vaccino viene somministrato in tre dosi differenti di 5 microgrammi ciascuna nei pazienti con età compresa fra 0 e 15 anni. La somministrazione avviene per via intramuscolare (generalmente nella coscia di neonati e lattanti e nel muscolo deltoide di bambini e adolescenti). Le prime due iniezioni devono essere effettuate a distanza di un mese l'una dall'altra, mentre la terza dose viene iniettata dopo sei mesi dalla prima somministrazione.
    Il vaccino è in grado di garantire un'immunizzazione dal virus dell'epatite B per un periodo di circa 20 anni.
  • Immunoglobuline anti-epatite B (Igantibe ®, Niuliva ®): le immunoglobuline permettono di ottenere un'immunizzazione passiva nei confronti del virus dell'epatite B.
    Le immunoglobuline possono essere somministrate per via intramuscolare in soggetti non immunizzati che sono entrati in contatto con l'HBV alla dose di 500 U.I., ma l'iniezione deve essere fatta preferibilmente entro 24-72 ore dal contatto con il virus.
    Le immunoglobuline vengono impiegate anche per prevenire l'insorgenza della malattia nei neonati le cui madri sono affette da epatite B alla dose di 30-100 U.I./Kg di peso corporeo.
    Inoltre, se necessario, le immunoglobuline possono essere somministrate nei soggetti che hanno già ricevuto il vaccino anti-epatite B, anche nello stesso giorno, purché la somministrazione avvenga in punti diversi.

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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista