Farmaci per la Cura del Dito a Scatto

Ultima modifica 26.03.2020

Definizione

Il dito a scatto - conosciuto anche con il nome di tenosinovite stenosante dei flessori delle dita - è un disturbo caratterizzato dall'infiammazione della guaina sinoviale che circonda il tendine delle dita.
Il dito a scatto colpisce soprattutto - ma non solo - le donne. Questa malattia tende a manifestarsi soprattutto nella mano predominante e può interessare anche più dita contemporaneamente.

Cause

Come accennato, il dito a scatto è causato dall'infiammazione della guaina sinoviale che circonda il tendine del dito interessato dal disturbo. L'infiammazione produce un ispessimento e un restringimento della guaina sinoviale, ostacolando così lo scorrimento del tendine all'interno della stessa. A causa di questo fenomeno, quando si cerca di stendere il dito da una posizione chiusa o di presa, questo rimane piegato, per poi estendersi con un movimento "a scatto" (da cui il nome della patologia).
I principali fattori che possono aumentare il rischio d'insorgenza del dito a scatto sono i traumi alla mano, la presenza di patologie reumatiche, il diabete, l'ipotiroidismo e alcuni tipi d'infezione. Inoltre, i soggetti che per qualsiasi motivo devono eseguire ripetuti movimenti di presa, sono più suscettibili all'insorgenza della malattia.

Sintomi

Oltre al tipico movimento "a scatto" del dito interessato dall'infiammazione, i sintomi che possono manifestarsi nel corso di questa patologia sono gonfiore e dolore articolare, dolore alla mano e al polso, rigidità articolare e formazione di un nodulo alla base del dito colpito.
Nei casi più gravi, inoltre, il dito può non riuscire a portare a termine l'estensione, rimanendo quindi in posizione piegata.


Le informazioni sui Dito a Scatto - Farmaci e Cura del Dito a Scatto non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Dito a Scatto - Farmaci e Cura del Dito a Scatto.

Farmaci

I farmaci che vengono utilizzati per la cura del dito a scatto sono soprattutto antinfiammatori non steroidei (FANS) e corticosteroidi. Il tipo di terapia da intraprendere, comunque, può variare in funzione della gravità del quadro clinico presentato dai pazienti.
Nei casi più lievi di dito a scatto, infatti, si può procedere con trattamenti non farmacologici, quali la steccatura del dito e lo svolgimento di esercizi specifici, in modo da favorire la mobilità del dito colpito. Ovviamente, è indispensabile tenere il dito a riposo ed evitare frequenti movimenti di presa.
Per i casi più gravi, invece, può rendersi necessario il ricorso a farmaci antinfiammatori e analgesici per sfiammare la guaina sinoviale e per ridurre il dolore provocato dalla patologia.
Nei casi in cui i trattamenti appena menzionati non siano efficaci, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente.
In seguito all'intervento chirurgico, può essere poi prescritta una terapia a base di farmaci antinfiammatori e un percorso fisioterapico per ripristinare il movimento dell'articolazione.


Farmaci Dito a Scatto

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro il dito a scatto ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

FANS

I farmaci antinfiammatori non steroidei possono essere impiegati nel trattamento del dito a scatto grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e analgesiche, in modo da ridurre l'infiammazione della guaina sinoviale e da alleviare il dolore provocato dalla patologia.
Di seguito verranno riportati i principi attivi maggiormente impiegati nel trattamento del dito a scatto e saranno fornite alcune indicazioni sulle dosi abitualmente impiegate in terapia. Tuttavia, la posologia esatta del farmaco deve essere stabilita dal medico in funzione della gravità dell'infiammazione e delle condizioni del paziente, pertanto, è indispensabile seguire sempre le indicazioni da esso fornite.

  • Ketoprofene (Artrosilene ®, Orudis ®, Oki ®, Fastum gel ®, Flexen "Retard" ®, Ketodol ®): il ketoprofene è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte a diverse vie di somministrazione (orale, cutanea, rettale e parenterale). Quando assunto per via orale nel trattamento del dito a scatto, la dose di principio attivo abitualmente impiegata è di 150-200 mg al giorno, da assumersi in 2-3 dosi frazionate, preferibilmente dopo i pasti. È molto importante non superare la dose massima di 200 mg al giorno.
    Quando si utilizzano le formulazioni farmaceutiche per uso cutaneo a base di ketoprofene, invece, si consiglia di applicare il prodotto nella zona interessata 1-3 volte al dì, oppure secondo prescrizione medica. È importante ricordare che - per evitare l'insorgenza di reazioni di fotosensibilità - la parte trattata con ketoprofene per uso cutaneo non deve essere esposta alla luce del sole e ai raggi UV, sia durante il trattamento che per un periodo di almeno due settimane dal termine dello stesso.
  • Ibuprofene (Brufen ®, Moment ®, Nurofen ®, Arfen ®, Actigrip febbre e dolore ®, Vicks febbre e dolore ®): anche l'ibuprofene è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte a differenti vie di somministrazione. Quando somministrato per via orale nel trattamento del dito a scatto, la dose d'ibuprofene utilizzata può variare da paziente a paziente e deve essere stabilita dal medico. Ad ogni modo, non si dovrebbe superare la dose massima di 1.200-1.800 mg di principio attivo al giorno.
  • Naprossene (Momendol ®, Synflex ®, Xenar ®): quando il naprossene è somministrato per via orale, la dose abitualmente impiegata è di 500-1.000 mg di farmaco al giorno, da assumersi in dosi frazionate ogni 12 ore. Quando si utilizza il gel o la crema a base di naprossene, invece, si consiglia di eseguire due applicazioni al giorno direttamente sulla zona interessata.

Corticosteroidi

La terapia a base di corticosteroidi per la cura del dito a scatto prevede un trattamento locale tramite infiltrazione degli stessi in corrispondenza della membrana del tendine. Questo approccio terapeutico tende ad essere più efficace se effettuato poco dopo l'insorgenza dei primi sintomi della patologia.
In alcuni casi, i corticosteroidi utilizzati per la cura del dito a scatto sono disponibili in formulazioni farmaceutiche in associazione ad anestetici locali (come, ad esempio, la lidocaina).
L'infiltrazione di corticosteroidi è un'operazione delicata e deve essere eseguita da personale specializzato, poiché vi è il rischio di provocare danni e rottura del tendine.
Fra i corticosteroidi impiegati nella cura del dito a scatto, ricordiamo:

  • Metilprednisolone (Depo-Medrol ®): il metilprednisolone è utilizzato nella cura del dito a scatto in associazione a lidocaina. La dose di farmaco solitamente impiegata varia dai 4 mg agli 80 mg, in funzione della gravità della patologia.
  • Desametasone (Soldesam ®): la dose di desametasone abitualmente impiegata per la cura del dito a scatto è di 0,4-1 mg, a seconda della gravità della malattia.
  • Triamcinolone (Kenacort ®): la dose iniziale di triamcinolone abitualmente impiegata è di 2,5-5 mg. Qualora lo ritenga necessario, il medico può decidere di variare la quantità di farmaco somministrato, in modo da raggiungere il dosaggio ottimale per il controllo della patologia.

Analgesici

In verità, i farmaci analgesici non sono utilizzati per la cura del dito a scatto in sé, ma vengono impiegati per ridurre il dolore provocato dalla patologia, oppure per alleviare il dolore in seguito a un eventuale intervento chirurgico.


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Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista