Farmaci per Curare il Diabete Insipido

Farmaci per Curare il Diabete Insipido
Ultima modifica 26.02.2020

Definizione

Pur essendo conosciuta come diabete, la forma “insipida” non ha nulla a che vedere con il diabete mellito, patologia correlata ad un deficit dell'azione insulinica; il diabete insipido esprime invece un deficit metabolico piuttosto raro, caratterizzato da sete intensa e da un'eccessiva emissione di urina.

Cause

Il diabete insipido è conseguenza di un'alterazione metabolica che consiste nella riduzione della sintesi di vasopressina (ormone antidiuretico secreto dall'ipofisi), associata ad una marcata diminuzione della sensibilità renale alla sua azione. Le cause d'origine possono essere svariate: infezioni, interventi chirurgici neurologici, insufficienza renale cronica, ipercalcemia/iperpotassiemia, malformazioni ipotalamiche, traumi cranici, tumore endocranico.

Sintomi

I sintomi che caratterizzano il diabete insipido si concretizzano nella sete - permanente e insaziante - e nell'eccessiva escrezione di urina, che può raggiungere talvolta i 18 litri al giorno; ne consegue la tendenza alla disidratazione, associata a perdita di peso e, nei casi più gravi, morte. Le urine, inoltre, presentano basso peso specifico e osmolarità.


Le informazioni sui Diabete Insipido - Farmaci per la Cura del Diabete Insipido non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Diabete Insipido - Farmaci per la Cura del Diabete Insipido.

Farmaci

L'obiettivo principe del trattamento per il diabete insipido è senza dubbio diminuire la quantità di urina escreta, oltre a rimpiazzare i liquidi persi con la minzione. Dal momento che il diabete insipido è strettamente correlato ad un'alterazione funzionale della vasopressina, il trattamento farmacologico consiste nella terapia ormonale di sostituzione. In altri casi, il diabete insipido può dipendere da una mancata attività della vasopressina a livello renale (diabete insipido nefrologico), nonostante la produzione di vasopressina venga conservata: in simili frangenti, la malattia non si può correggere con la somministrazione esogena di ADH, e il paziente deve assumere cospicue quantità di acqua, assumere diuretici e limitare l'apporto di sodio con la dieta.

 

→ I diuretici, infatti, sono in grado di sensibilizzare i tubuli renali all'azione della vasopressina
→ una dieta povera di sodio può contribuire a ridurre la quantità di acqua persa con le urine

 

Quando il diabete insipido è legato ad un tumore cerebrale, la rimozione chirurgica della massa neoplastica può annullare l'alterazione metabolica.

 

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro il diabete insipido, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato e alla sua risposta alla cura:

 

Ormone antidiuretico: la terapia di prima linea per il diabete insipido ipofisario è rappresentata dalla somministrazione dell'ormone antidiuretico e dei suoi analoghi; la posologia va attentamente stabilita dal medico previa diagnosi accurata del paziente, al fine di produrre una leggera diuresi durante l'arco della giornata, evitando perciò un'intossicazione da acqua.

  • Vasopressina (es. Pitressin): il farmaco, utilizzato anche per la cura delle varici esofagee, non è in commercio in Italia a causa dei suoi effetti collaterali (anafilassi, crampi addominali, ipertensione, ischemia periferica, mal di testa, nausea, pallore, tenesmo, ritenzione di liquidi e, nei casi più gravi, gangrena). Ad ogni modo, viene iniettato per via intramuscolare o sottocutanea (5-20 unità ogni 4 ore).
  • Desmopressina (es. Minirin/Ddvap): si tratta di un analogo della vasopressina, in grado di espletare le medesime attività terapeutiche ma con una durata d'azione più lunga e con meno effetti collaterali; più precisamente, la desmopressina non presenta effetti vasocostrittori, pertanto non provoca ipertensione. Il farmaco è reperibile sotto forma di compresse sublinguali (60-120 mcg), compresse da assumere con l'acqua (0,1-0,2 mg), soluzione iniettabile (4 mcg, indicata per pazienti privi di coscienza e per iniezione dopo un intervento chirurgico), gocce orali (250 mcg) e spray nasale da 0,125 mcg. Per il dosaggio preciso consultare il medico; in generale, la dose indicativa è 300 mcg per la terapia orale d'inizio, e 300-600 mcg come terapia orale di mantenimento. Quando si assume la desmopressina, si raccomanda di assumere liquidi solo in caso di effettiva necessità.

Diuretici tiazidici: questi farmaci esercitano un particolare effetto benefico paradossale nel trattamento del diabete insipido neurogenico e in quello ipofisario parziale. I farmaci sono utili per ridurre la quantità di urina escreta:

  • Clortalidone (es. Igroton): si raccomanda di iniziare la terapia con una dose di farmaco pari a 100 mg, da assumere 2 volte al giorno. La dose di mantenimento è di 50 mg al dì.
  • Idroclorotiazide (es. Esidrex, Ifirmacombi, CoAprovel): iniziare la terapia con 50 mg di attivo, da assumere per os una volta al giorno. La dose di mantenimento prevede di assumere 100 mg di attivo al dì. Consultare il medico prima di assumere il farmaco.

Diuretici risparmiatori di potassio: i farmaci trovano indicazione anche per la cura del diabete insipido, dato che aiutano i reni ad utilizzare in modo migliore la vasopressina, diminuendo la quantità di urina escreta ed assicurando all'organismo un livello costante di potassio.

 

Sulfaniluree: talvolta alcune sulfaniluree possono essere utilizzate nella cura del diabete insipido (di tipo ipofisario parziale), anche se non costituiscono il trattamento di prima scelta. Probabilmente, questi farmaci sono in grado di sensibilizzare i tubuli renali all'attività ormonale della vasopressina rimanente. La glicemia dev'essere costantemente controllata nei pazienti che ne fanno uso, dal momento che il farmaco può provocare ipoglicemia.

  • Clorpropamide (es. Diabemide, Clorprop FN): indicativamente, la posologia di assunzione del farmaco è di 350 mg al giorno per gli adulti e 200 mg al giorno per i bambini malati di diabete insipido.

Antiepilettici: proprio come il farmaco precedente, anche alcuni antiepilettici vengono utilizzati in terapia per alleggerire i sintomi tipici del diabete insipido; pur non essendo il farmaco di prima linea per la cura di questa patologia, la carbamazepina sembra agire aumentando la sensibilità dei tubuli renali all'azione della vasopressina.

  • Carbamazepina (es. Tegretol, Carbamazepina EG): alla posologia di 200 mg, da assumere 1-2 volte al giorno, la carbamazepina può essere utilizzata per la cura del diabete insipido ipofisario parziale.