Definizione
La coccigodinia è una sindrome dolorosa che interessa il coccige e/o l'area che lo circonda ed è provocata da un processo infiammatorio di tipo cronico.
Questo tipo di sindrome è molto comune nelle donne, ma può colpire anche gli uomini.
Cause
Come accennato, la coccigodinia è causata da un'infiammazione cronica localizzata nella zona del coccige e nelle aree in sua prossimità.
Le cause scatenanti l'infiammazione possono essere molteplici: i traumi e le cadute, il parto, il sovraccarico della regione sacro-coccigea dovuto a determinati tipi di attività sportive o lavorative, i vizi posturali e l'usura - dovuta all'età - dei dischi di cartilagine che mantengono il coccige in posizione.
Inoltre, in alcuni casi, la coccigodinia potrebbe essere dovuta all'insorgenza di una patologia neoplastica o all''espansione di un cancro metastatico.
Gli individui in sovrappeso, inoltre, corrono un maggiore rischio di sviluppare la coccigodinia, rispetto ai soggetti normopesi.
Sintomi
Il sintomo caratteristico della coccigodinia è il dolore a livello del coccige e delle aree circostanti. Altri sintomi che possono manifestarsi nei pazienti con coccigodinia, sono dolori muscolari alla schiena, alle gambe, ai glutei e ai fianchi, dolore durante o prima dell'evacuazione, mal di stomaco e percezione di dolore durante i rapporti sessuali (quest'ultimo sintomo, tuttavia, è piuttosto raro).
Inoltre, nelle donne affette da coccigodinia, il dolore provocato dalla patologia può aumentare in concomitanza al ciclo mestruale.
Le informazioni sui Coccigodinia - Farmaci e Cura della Coccigodinia non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Coccigodinia - Farmaci e Cura della Coccigodinia.
Farmaci
I farmaci maggiormente impiegati per la cura della coccigodinia sono gli analgesici e i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), utilizzati eventualmente in associazione a miorilassanti per ridurre la rigidità muscolare che potrebbe insorgere. Di solito, la terapia farmacologica appena descritta è sufficiente per controllare i casi più lievi di coccigodinia.
Nei casi di coccigodinia caratterizzati da un dolore particolarmente forte, il medico potrebbe decidere di utilizzare analgesici oppioidi per dare sollievo al paziente.
Un altro approccio terapeutico che può essere preso in considerazione è quello a base d'iniezioni di corticosteroidi, spesso in associazione ad anestetici locali.
Anche il ricorso alla chiropratica, all'osteopatia o alla fisioterapia può dare sollievo dal dolore causato dall'infiammazione.
Il trattamento chirurgico, invece, è riservato solo ai casi di coccigodinia molto gravi in cui la terapia conservativa si è rivelata inefficace.

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la coccigodinia ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.
FANS
I FANS costituiscono il primo approccio terapeutico che s'intraprende per la cura della coccigodinia, infatti - essendo dotati di proprietà antinfiammatorie - contribuiscono a diminuire la flogosi che caratterizza questa sindrome. Inoltre, i FANS possiedono anche una buona attività analgesica.
Fra i farmaci maggiormente impiegati in terapia, ricordiamo:
- Ibuprofene (Brufen ®, Moment ®, Nurofen ®, Arfen ®, Actigrip febbre e dolore ®, Vicks febbre e dolore ®): l'ibuprofene è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte a differenti vie di somministrazione. Quando somministrato per via orale la dose giornaliera massima non dovrebbe superare i 1.200-1.800 mg di principio attivo. La quantità esatta di farmaco da utilizzare deve essere stabilita dal medico.
- Naprossene (Momendol ®, Synflex ®, Xenar ®): quando il naprossene è somministrato per via orale, la dose abitualmente impiegata è di 500-1.000 mg di farmaco al giorno, da assumersi in dosi frazionate ogni 12 ore.
Se, invece, il naprossene è utilizzato sotto forma di gel o crema per uso cutaneo, si raccomanda di eseguire due applicazioni al dì, direttamente sulla zona interessata.
Naturalmente, le indicazioni appena fornite riguardanti le dosi di principi attivi solitamente impiegate in terapia, sono indicative. La posologia esatta di ciascun medicinale, infatti, dovrebbe sempre essere stabilita dal medico.
Miorilassanti
Per il trattamento della coccigodinia, oltre ai FANS, il medico può prescrivere anche dei miorilassanti, in modo da ridurre l'eccessiva contrazione muscolare che può manifestarsi.
Un esempio di miorilassante che può essere impiegato è costituito dalla tiocolchicoside (Miotens ®, Muscoril ®). Questo farmaco è disponibile per la somministrazione orale e parenterale.
Quando assunta per via orale, la dose di tiocolchicoside solitamente impiegata è di 8 mg, da assumersi due volte al giorno a intervalli di dodici ore. È importante non superare mai la dose giornaliera massima di 16 mg di farmaco. La durata del trattamento non dovrebbe essere superiore ai 7 giorni consecutivi.
Quando somministrata per via parenterale, invece, la dose massima consigliata è di 8 mg al giorno, da somministrarsi per via intramuscolare in due dosi frazionate a distanza di dodici ore l'una dall'altra. In questo caso, la durata del trattamento non dovrebbe superare i 5 giorni consecutivi.
Antidolorifici e Analgesici oppioidi
I farmaci analgesici vengono utilizzati per alleviare il dolore causato dalla coccigodinia.
L'antidolorifico maggiormente impiegato è il:
- Paracetamolo (Tachipirina ®, Efferalgan ®, Panadol ®). È un farmaco che può essere somministrato attraverso differenti vie, poiché è disponibile in numerose e diverse formulazioni farmaceutiche.
Quando è somministrato per via orale, il dosaggio abitualmente utilizzato è di 500-1000 mg, da assumersi al bisogno per un massimo di 3-4 volte al giorno. Fra una somministrazione e l'altra deve trascorrere un intervallo di almeno 4-6 ore.
Nel caso in cui il dolore provocato dalla coccigodinia sia particolarmente intenso, il medico può decidere di prescrivere farmaci analgesici oppioidi. Tuttavia - a causa degli effetti collaterali che possono causare - l'utilizzo di questi medicinali è riservato solo ai casi particolarmente gravi.
Fra gli analgesici oppioidi che possono essere impiegati, ricordiamo: - Tramadolo (Contramal ®, Patrol ®): il tramadolo è disponibile per la somministrazione orale, rettale e parenterale. Generalmente, la dose iniziale di tramadolo che viene somministrata è di 50-100 mg. In seguito - qualora lo ritenga necessario - il medico può decidere di aumentare la quantità di principio attivo da utilizzare, fino ad individuare il dosaggio ottimale che permette un adeguato controllo dello stato doloroso.
Corticosteroidi
Le iniezioni di corticosteroidi alleviano sia l'infiammazione, sia il dolore causato dalla coccigodinia. Le iniezioni possono essere effettuate sia nel coccige a livello intra-articolare, sia nei tessuti circostanti.
Questa pratica è molto delicata e dovrebbe essere effettuata solo da personale specializzato. Inoltre, le somministrazioni di corticosteroidi non devono essere effettuate di frequente, poiché vi è il rischio di provocare danni al coccige e alla parte inferiore della schiena.
Fra i corticosteroidi che possono essere utilizzati nel trattamento della coccigodinia, ricordiamo:
- Metilprednisolone (Depo-Medrol ®): in questo caso, il metilprednisolone può essere utilizzato in associazione alla lidocaina (un anestetico locale). Quando somministrato per via intra-articolare, la dose di farmaco impiegata varia dai 4 mg agli 80 mg, in funzione della gravità della patologia.
Se, invece, il metilprednisolone viene somministrato per via intramuscolare, il dosaggio di farmaco utilizzato è di 40-120 mg, a seconda della gravità dell'infiammazione. - Triamcinolone (Kenacort ®): la dose iniziale di triamcinolone abitualmente impiegata è di 2,5-15 mg. La posologia esatta deve essere stabilita dal medico su base individuale per ciascun paziente, in funzione delle sue condizioni e della gravità della coccigodinia.