Ultima modifica 26.03.2020

Definizione

La brachialgia - altrimenti definita radicolopatia cervicale - è una condizione dolorosa che interessa il braccio. Più precisamente, il dolore che si percepisce è un dolore di tipo neuropatico.
La brachialgia può colpire indifferentemente sia pazienti giovani, sia pazienti anziani.

Cause

La brachialgia è causata da un'irritazione o da uno schiacciamento di un nervo spinale del collo e costituisce uno dei sintomi che si può manifestare in diversi tipi di patologie. Fra queste, ricordiamo: l'ernia al disco cervicale (che è la causa più comune di brachialgia nei giovani), l'artrosi cervicale, le malattie degenerative dei dischi cervicali, i tumori della colonna vertebrale, il prolasso intervertebrale, gli osteofiti e il restringimento del canale foraminale e spinale (questa è la causa più comune di brachialgia negli anziani).

Sintomi

Come accennato, la brachialgia consiste nella percezione di una sensazione di dolore al braccio. Tale sensazione può irradiarsi anche alla zona cervicale e scapolare. Inoltre, non è raro che alla manifestazione dolorosa si associno indebolimento muscolare e parestesia.
In alcuni casi, il paziente affetto da brachialgia può anche perdere la sensibilità della cute del braccio in corrispondenza del nervo compromesso.


Le informazioni sui Brachialgia - Farmaci per la Cura del Dolore al Braccio non intendono sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente. Consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista prima di assumere Brachialgia - Farmaci per la Cura del Dolore al Braccio.

Farmaci

Dal momento che la brachialgia costituisce il sintomo di una patologia, il trattamento dipenderà dalla causa primaria che sta alla base della manifestazione dolorosa e sarà mirato alla sua cura.
Ad ogni modo, il medico può prescrivere una terapia farmacologica sintomatica a base di FANS e - se il dolore è particolarmente grave - a base di analgesici oppioidi, oppure a base di anticonvulsivanti.
Nei casi più gravi in cui il dolore neuropatico è così forte da compromettere le normali attività quotidiane del paziente, il medico può decidere di somministrare farmaci anestetici, iniettandoli direttamente nel nervo compromesso. Purtroppo, però, questa terapia è efficace solo per qualche giorno, dopodiché, la brachialgia si manifesta nuovamente e con la medesima intensità.
In concomitanza al trattamento farmacologico, inoltre, può essere utile sottoporsi a fisioterapia, massaggi, agopuntura o osteopatia.
Nel caso in cui, invece, le suddette terapie conservative non siano sufficienti a controllare la brachialgia, allora il medico può decidere di ricorrere all'intervento chirurgico.


Farmaci Brachialgia

Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la brachialgia ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

FANS

I farmaci antinfiammatori non steroidei costituiscono il trattamento sintomatico di prima linea della brachialgia, grazie alle loro spiccate proprietà antinfiammatorie e analgesiche.
Diversi sono i principi attivi che si possono impiegare per questo scopo. Fra questi, ricordiamo:

  • Ibuprofene (Brufen ®, Moment ®, Nurofen ®, Arfen ®, Actigrip febbre e dolore ®, Vicks febbre e dolore ®): l'ibuprofene è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche adatte a differenti vie di somministrazione.
    La dose di farmaco da somministrarsi per via orale non dovrebbe superare i 1.200-1.800 mg di principio attivo al giorno. La quantità esatta di medicinale da assumersi verrà stabilita dal medico su base individuale, in funzione della severità del dolore che affligge il paziente.
  • Naprossene (Momendol ®, Synflex ®, Xenar ®): anche il naprossene è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche. Quando utilizzato per via orale, la dose di naprossene abitualmente somministrata è di 500-1.000 mg al giorno, da assumersi in dosi frazionate ogni 12 ore. Ad ogni modo, anche in questo caso, sarà il medico a stabilire l'esatta quantità di principio attivo che ciascun paziente dovrà assumere.
  • Ketoprofene (Artrosilene ®, Orudis ®, Oki ®): la dose di ketoprofene abitualmente somministrata per via orale è di 150-200 mg al giorno, da assumersi in 2-3 dosi frazionate dopo i pasti.

Analgesici oppioidi

Nel caso in cui la brachialgia sia particolarmente intensa, il medico può decidere di ricorrere all'uso di analgesici oppioidi.
Tuttavia, tali farmaci devono essere utilizzati con molta cautela, sotto lo stretto controllo del medico e in situazioni di effettiva necessità. Questo perché gli analgesici oppioidi possono provocare effetti collaterali non indifferenti, fra cui ritroviamo tolleranza e dipendenza.
Fra i diversi principi attivi che possono essere impiegati, ricordiamo il:

  • Tramadolo (Contramal ®, Patrol ®): il tramadolo è un potente analgesico disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche che ne consentono la somministrazione per via orale, rettale e parenterale.
    Generalmente, la terapia con tramadolo inizia con la somministrazione di 50-100 mg di principio attivo. Successivamente, se lo ritiene necessario, il medico può decidere di incrementare la quantità di farmaco da assumere, fino al raggiungimento del dosaggio ottimale per ciascun paziente, in modo tale da ottenere un adeguato controllo del dolore.

Anticonvulsivanti

Gli anticonvulsivanti sono farmaci che, normalmente, vengono impiegati nel trattamento di disturbi convulsivi, fra cui l'epilessia.
Tuttavia, alcuni principi attivi appartenenti a questa classe di farmaci possono essere utili per trattare il dolore neuropatico. Pertanto, possono essere utili anche nel trattamento della brachialgia.
Fra questi principi attivi, ricordiamo:

  • Gabapentin (Neurontin ®): per il trattamento del dolore neuropatico, la dose iniziale di gababentin solitamente impiegata nei pazienti adulti varia dai 300 mg ai 900 mg al dì, da assumersi per via orale. In seguito, il medico può decidere di aumentare la quantità di farmaco somministrato, fino a raggiungere la dose di mantenimento più adeguata per ciascun paziente.
  • Carbamazepina (Tegretol ®): anche la carbamazepina è disponibile per la somministrazione orale. La dose iniziale di farmaco abitualmente impiegata negli adulti è di 200-400 mg al giorno. Il medico può decidere di aumentare la quantità di farmaco somministrata fino a quando il dolore non scompare del tutto, per poi ridurla nuovamente in modo tale da somministrare al paziente la minor dose efficace per mantenere il controllo dei sintomi.

Nei pazienti anziani, le dosi di carbamazepina somministrate saranno inferiori rispetto a quelle abitualmente impiegate nei pazienti adulti.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista