Ernia Lombare
Ultima modifica 14.11.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos’è
  3. Cause e Fattori di Rischio
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Trattamento e Rimedi

Generalità

L'ernia lombare (o ernia del disco lombare) è una condizione patologica che consiste nella fuoriuscita, dalla sua sede naturale, del nucleo polposo contenuto all'interno del disco intervertebrale, situato tra una vertebra e l'altra.

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A seguito dell'erniazione nel tratto lombare o lombo-sacrale della colonna vertebrale, si viene a creare una protrusione del disco intervertebrale che comprime le radici nervose dirette al midollo spinale e/o agli arti inferiori.

L'ernia lombare può essere la diretta conseguenza di traumi che la colonna vertebrale subisce durante l'attività fisica, a seguito di un sollevamento di pesi o, ancora, per l'abitudine ad assumere e mantenere posizioni scorrette. L'aumento dei carichi sul rachide, la perdita di elasticità dei dischi intervertebrali, la spondilosi lombare e il deterioramento delle strutture osteoarticolari associato all'invecchiamento aumentano le probabilità che si sviluppi un'ernia del disco lombare.

Il sintomo principale è il dolore alla parte bassa della schiena (lombalgia) che tende ad irradiarsi lungo gli arti inferiori e può manifestarsi in combinazione a debolezza, formicolii e compromissione del midollo spinale (mielopatia).

Oltre ad una visita medica, per confermare la presenza di un'ernia lombare e valutarne l'entità occorrono radiografie e risonanza magnetica, TAC della colonna vertebrale, elettromiografia ed altre indagini diagnostiche.

Nella maggior parte dei casi, è sufficiente ricorrere ad un trattamento conservativo (riposo, fisioterapia e farmaci). Tuttavia, se l'ernia è responsabile di disturbi neurologici e motori sempre più gravi e tali da compromettere lo svolgimento delle attività quotidiane può essere indicato un intervento chirurgico.

Cos’è

Ernia Lombare: di cosa si tratta?

L'ernia lombare (o ernia del disco lombare) è una patologia della colonna vertebrale piuttosto frequente, che può interessare anche le persone giovani. La fascia d'età più colpita è quella compresa tra i 30-50 anni.

L'ernia lombare è il risultato della fuoriuscita, dalla sua sede naturale, del nucleo polposo contenuto all'interno del disco intervertebrale, cioè la giunzione fibrocartilaginea situata tra una vertebra e l'altra. Questa struttura assorbe e distribuisce uniformemente le sollecitazioni ricevute, assolvendo alla funzione di "ammortizzatore".

Il nucleo polposo è costituito dal tessuto spugnoso e, a sua volta, è contenuto in un involucro di cartilagine (anello fibroso). Il ruolo di quest'ultimo è quello di mantenere il disco intervertebrale ancorato alle sue due vertebre. Il nucleo polposo viene a contatto, quindi, con le strutture nervose contenute nel canale vertebrale (midollo spinale e radici nervose).   

L'anello fibroso può deformarsi sotto la spinta elastica del nucleo polposo (ernia contenuta) o rompersi, facendo fuoriuscire lo stesso (ernia espulsa) ed invadendo uno spazio non pertinente nel canale vertebrale (ernia migrata).

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Cause e Fattori di Rischio

Ernia Lombare: quali sono le cause principali?

L'ernia lombare è la conseguenza di particolari sollecitazioni che arrivano ad usurare l'anello fibroso posto a protezione del nucleo polposo ed ostacolano il contenimento dello stesso nella sua sede naturale. A volte, i dischi intervertebrali superano i limiti di elasticità a causa di lavori fisicamente impegnativi e traumi significativi, che la colonna vertebrale subisce durante l'attività sportiva, a seguito di un sollevamento di pesi o per l'abitudine a posizioni scorrette. Il disturbo può essere, inoltre, la diretta conseguenza di fenomeni di deterioramento associati all'invecchiamento delle strutture osteoarticolari della colonna vertebrale.

Anche i muscoli della schiena e i legamenti della colonna vertebrale rivestono una certa porta importanza nella comparsa del problema: l'indebolimento e l'assottigliamento a cui possono essere soggetti ostacolano il compito di contenimento del nucleo polposo nella sua sede naturale.

Fattori di rischio

Sintomi e Complicazioni

Ernia Lombare: come si manifesta?

L'ernia lombare può essere fortemente invalidante: la fuoriuscita del nucleo polposo di un disco intervertebrale dall'anello fibroso può comprimere le radici nervose che fuoriescono dal canale vertebrale, provocando un dolore fortissimo, in grado di limitare anche i normali movimenti. Il dolore può essere diffuso o facilmente localizzabile e, a seconda della regione anatomica colpita, si può irradiare.

L'ernia lombare comporta dolore nella parte bassa della schiena (lombalgia) e spesso prosegue fino all'arto inferiore, quindi può coinvolgere anche glutei, coscia, gamba e piede (sciatalgia).

Cosa esacerba il dolore?

Spesso, il dolore associato all'ernia lombare peggiora quando il paziente sta seduto o rimane in posizione eretta per lunghi periodi di tempo. Anche la tosse ed i starnuti possono aggravare tale sintomo. Al contrario, la posizione supina allevia il dolore causato all'ernia lombare.

A quali altri sintomi può associarsi l’Ernia Lombare?

La dorsalgia può essere accompagnata da sintomi secondari, quali:

  • Intorpidimento e formicolii;
  • Affaticamento e debolezza muscolare;
  • Perdita di forza degli arti inferiori;
  • Rigidità articolare;
  • Difficoltà nei movimenti;
  • Ridotta sensibilità cutanea, parestesie o disestesie;
  • Sensazione di bruciore o di pizzicore.

Possibili complicanze dell’Ernia Lombare

In alcuni casi di ernia lombare, possono insorgere disturbi da compressione: ad una prima fase caratterizzata da segni di irritazione delle strutture nervose, subentrano deficit sensitivi e motori. Possono verificarsi, quindi, debolezza a livello muscolare, perdita di sensibilità, difficoltà motoria, intorpidimento e formicolio degli arti, fino all'atassia e al danno ischemico.

Con l'avanzare del tempo, i processi degenerativi discali del rachide dorsale possono comportare radiculopatie, disfunzioni intestinali o vescicali (soprattutto urgenza minzionale) e disturbi motori.

Diagnosi

Ernia Lombare: come viene stabilita la diagnosi?

La valutazione dell'ernia lombare viene eseguita innanzitutto dal medico di base, al cui consulto segue la visita dal reumatologo e/o dall'ortopedico. Un'analisi delle caratteristiche del disturbo e di eventuali sintomi associati è necessaria per interpretare questa manifestazione, capirne l'origine e la sua gravità, quindi stabilire il corretto protocollo terapeutico.

Per indagare le cause dell'ernia lombare, innanzitutto, il medico pone una serie di domande relative alla sintomatologia ed alla storia clinica personale, quindi chiede al paziente di descrivere chiaramente il disturbo e la correlazione con altre manifestazioni concomitanti. Una volta conclusa la raccolta dei dati anamnestici, viene eseguito un attento esame obiettivo della regione lombare, per accertare:

  • Tempo d'esordio e localizzazione esatta;
  • Attività e modalità di miglioramento e di aggravamento;
  • Caratteristiche del dolore (continuo, intermittente, acuto ecc.).

Durante l'esame fisico, il medico può chiedere al paziente di eseguire movimenti specifici.

I risultati di anamnesi ed esame obiettivo aiutano a decidere quali ulteriori accertamenti sono necessari per stabilire l'entità dell'ernia lombare e pianificare il trattamento più adeguato ed efficace. Esami utili per inquadrare meglio le cause dell'ernia lombare possono comprendere radiografie e risonanza magnetica o TAC della colonna vertebrale.

Trattamento e Rimedi

Ernia Lombare: quale terapia è prevista?

Nella maggior parte dei casi, per alleviare il dolore lombare è sufficiente ricorrere ad un trattamento conservativo che prevede: riposo funzionale, terapie fisiche riabilitative e farmaci.

Per limitare la durata e la frequenza degli episodi dolorosi provocati dall'ernia lombare è possibile, inoltre, ricorrere ad alcuni accorgimenti, come:

  • Evitare sovraccarichi, traumi e movimenti troppo bruschi;
  • Cercare di mantenere una postura corretta;
  • Mantenere un peso forma o perdere i chili laddove in eccesso.

Una regolare attività fisica è altrettanto importante per la gestione dell'ernia lombare, in quanto può aiutare a rinforzare la muscolatura e mantenere la funzione articolare.

Purtroppo, non tutte le condizioni patologiche all'origine dell'ernia lombare possono essere curate, in quanto degenerative e/o progressive, ma possono essere tenute sotto controllo o alleviate dal punto di vista sintomatologico.

Quando l'ernia causa disturbi neurologici e motori sempre più gravi e tali da compromettere lo svolgimento delle attività quotidiane può essere indicato l'approccio chirurgico, come la discectomia, decompressione o altre tipologie d'intervento. La chirurgia può ridurre i sintomi dell'ernia lombare nella maggior parte delle persone che hanno evidenti segni di compressione di un nervo spinale (principale indicazione a questa tipologia di trattamento), così come l'irradiamento del dolore.

Quando è indicata la chirurgia?

Nel caso dell'ernia lombare, la chirurgia viene eseguita generalmente quando si viene a determinare una compressione del midollo spinale o delle radici nervose tanto da produrre un peggioramento progressivo del quadro clinico, nonostante l'adesione ad un percorso riabilitativo adattato al paziente.

Il medico può consigliare un intervento chirurgico nei seguenti casi:

  • Il paziente ha problemi a camminare oppure a stare in piedi a causa della debolezza muscolare;
  • Il trattamento conservativo, come l'assunzione di farmaci o fisioterapia, non riesce a migliorare i sintomi dopo sei settimane;
  • Un frammento di nucleo polposo protrude dal disco intervertebrale comprimendo un nervo nel canale spinale;
  • Il dolore che si irradia dai glutei alle gambe, fino alle braccia o al torace risulta troppo intenso per poter essere sopportato.

Ozonoterapia (o discolisi con ossigeno-ozono)

In alcuni casi selezionati, è possibile prendere in considerazione l'ozonoterapia per il trattamento dell'ernia lombare. La discolisi con ozono si basa sull'iniezione di una miscela gassosa di ossigeno-azoto direttamente nel disco erniato (intradiscale) e nella zona circostante (paravertebrale), per stimolare il processo di guarigione. La terapia richiede indicativamente dieci sedute, ciascuna della durata di qualche minuto, in regime di anestesia locale. Dopo alcune settimane, l'ozono-ossigeno induce la disidratazione del tessuto, eliminando la compressione che si è creata sulle radici dei nervi ed assicurando sollievo dal dolore, soprattutto in caso di ernia acuta.

Discectomia

La discectomia rappresenta una delle opzioni più valide per affrontare l'ernia lombare in termini di sicurezza ed efficacia. L'intervento consiste nella rimozione di porzioni più o meno abbondanti del disco intervertebrale danneggiato, dopo avere asportato l'ernia che da esso è originata. La discectomia viene indicata generalmente quando i pazienti risultano refrattari ai trattamenti conservativi (farmaci e/o terapia fisica) o manifestano sintomi (mal di schiena, perdita della sensibilità, difficoltà nel camminare ecc.) sempre più gravi. Dal punto di vista pratico, il chirurgo procede in anestesia generale all'asportazione del frammento di disco erniato mediante l'utilizzo di tecniche tradizionali o minimamente invasive, per consentire al paziente un rapido recupero funzionale. Nel caso in cui dovesse essere necessaria l'asportazione di gran parte del nucleo polposo, alla discectomia si associa il posizionamento di una protesi in grado di sostituire i dischi danneggiati (o di uno spaziatore costituito di osso sintetico o autologo) tra le due vertebre interessate.

Per approfondire l'argomento, puoi consultare l'articolo dedicato

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici