Passiflora in Erboristeria: Proprietà della Passiflora

Nome Scientifico
Passiflora incarnata L.
Famiglia
Passifloraceae
Origine
America
Sinonimi
Fiore della passione
Parti Utilizzate
La droga è costituita dalle sommità fiorite (Farmacopea Ufficiale)
Costituenti chimici
- Alcaloidi indolici (armano, passiflorina, armina, armolo, armalina, armalolo);
- Tannini;
- Fitosteroli;
- Acidi fenolici;
- Olio essenziale in tracce;
- Eterosidi cianogenici;
- Flavonoidi (iperoside, vitexina, isovitexina, saponaria, rutina, apigenina, quercetina);
- Aminoacidi;
- Ossicumarina;
- Acidi grassi;
- Acidi organici.
Passiflora in Erboristeria: Proprietà della Passiflora
Le indicazioni cliniche pongono la passiflora come ottimo rimedio nella sindrome ansiosa caratterizzata da irrequietezza ed insonnia, quindi le attività della pianta sono principalmente sedative e antispastiche.
Oltre a queste proprietà, la passiflora è utile nel trattamento dei disturbi della menopausa, quali tachicardia, dispnea, vampate di calore e stress in generale.
Attività biologica
Come accennato, alla passiflora sono state attribuite le capacità di ridurre l'irrequietezza e contrastare l'insonnia ad essa associata.
Tali capacità sono dovute in massima parte alla presenza dei flavonoidi (attività sedativa), presenti nelle parti aeree della pianta, e degli alcaloidi (attività spasmolitica).
Grazie all'azione di questi composti, la passiflora è in grado di stimolare un sonno fisiologico senza risvegli notturni, né senso di intorpidimento mattutino, anche se l'esatto meccanismo con cui ciò avviene non è ancora stato chiarito del tutto.
In verità, le ricerche condotte circa le proprietà sedative e antispastiche della passiflora non sono sufficienti a stabilire l'effettivo beneficio derivante dall'utilizzo della pianta per il trattamento dei suddetti disturbi; pertanto, sarebbero necessari ulteriori studi clinici. Tuttavia, nonostante ciò, queste applicazioni terapeutiche della passiflora sono state comunque ufficialmente approvate.
Passiflora contro irrequietezza e insonnia
La passiflora, quindi, può essere impiegata con successo per trattare sia l'irrequietezza, sia l'insonnia, grazie all'attività svolta dai flavonoidi e dagli alcaloidi in essa contenuti.
Per il trattamento dei suddetti disturbi, se si utilizza la tintura di passiflora, la dose indicativa solitamente impiegata è di 0,5-2 ml di prodotto, da assumersi 2-3 volte al dì.
N.B.: quando la passiflora viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (flavonoidi totali, generalmente espressi come vitexina), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di passiflora, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di flavonoidi contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente passiflora, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.
Medicina popolare e Omeopatia
Le proprietà sedative della passiflora sono conosciute da tempo nella medicina popolare, tanto che la pianta viene utilizzata internamente per contrastare l'agitazione, l'isteria, la depressione e i disturbi gastrointestinali con componente nervosa.
Esternamente, invece, la passiflora è impiegata per trattare le emorroidi e per effettuare bagni contro l'agitazione nervosa.
In ambito omeopatico, la passiflora è utilizzata come rimedio contro l'agitazione, l'ansia, l'insonnia, gli incubi e le convulsioni. La passiflora rimedio omeopatico è facilmente reperibile sotto forma di gocce orali. La posologia di prodotto da assumere può variare in funzione del tipo di disturbo che s'intende trattare.
N.B.: le applicazioni della passiflora per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.
Effetti collaterali
In seguito all'assunzione di passiflora possono comparire sonnolenza od eccessiva sedazione.
Controindicazioni
Evitare l'assunzione in gravidanza (poiché gli alcaloidi possono agire come stimolatori delle contrazioni uterine) ed in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
L'assunzione della passiflora è controindicata anche nei bambini con meno di 12 anni di età.
Interazioni Farmacologiche
- Anticoagulanti cumarinici (come il warfarin), poiché le cumarine contenute nella passiflora potrebbero aumentare l'effetto di questi farmaci;
- Barbiturici, poiché l'assunzione concomitante di passiflora può provocare un prolungamento del tempo di sonno;
- Sedativi, perché la contemporanea assunzione di passiflora può causare un aumento dell'effetto sedativo di farmaci o di altre piante;
- In associazione ad iperico e melissa, la passiflora può causare ipersonnia invece dell'effetto antidepressivo desiderato.