Mirra in Erboristeria: Proprietà della Mirra

Ultima modifica 01.04.2020
Mirra

Nome Scientifico

Commiphora molmol

Famiglia

Burseraceae

Origine

Somalia, Sudan,Yemen

Sinonimi

Mirra

Parti Utilizzate

Come droga si utilizza la resina dall'odore acre, raccolta in granuli ed in piccole masserelle brunastre (Farmacopea Ufficiale)

Costituenti chimici

Mirra in Erboristeria: Proprietà della Mirra

In passato, la resina ottenuta dalla pianta era utilizzata per via orale come carminativo, espettorante, digestivo e disinfettante urinario; tuttavia, questi impieghi sono ormai abbandonati per mancanza di dati sulla sicurezza d'uso della mirra.

La pianta era anche utilizzata come profumo per ambienti, come insetticida, oppure anche durante cerimonie funebri per l'imbalsamazione.
La tintura di mirra costituisce un rimedio specifico (per uso esterno) per gengiviti, piorrea, afte, stomatiti e tonsilliti; può essere utilizzata anche per la medicazione di abrasioni, ferite, ulcerazioni cutanee, foruncoli ed acne.

Attività biologica

Alla mirra vengono attribuite moltissime proprietà: antimicrobiche, astringenti, carminative, espettoranti, vulnerarie e anticatarrali. Tuttavia, l'unico suo utilizzo ad essere approvato in campo erboristico è quello esterno per il trattamento di infiammazioni del cavo orofaringeo.
Infatti, l'olio essenziale di mirra ha dimostrato di possedere attività astringenti e disinfettanti locali, oltre ad essere in grado di promuovere la formazione di tessuto di granulazione, uno dei primi stadi della riparazione e della guarigione delle ferite.
Della mirra, inoltre, sono state indagate le potenziali attività ipoglicemizzanti. Infatti, uno studio condotto su animali ha dimostrato che l'estratto di mirra è in grado di esercitare un'azione ipoglicemizzante sia in animali diabetici che in animali non affetti dalla patologia.
Un altro studio ancora, condotto su ratti diabetici, ha evidenziato che l'estratto di mirra è in grado di esplicare il proprio effetto ipoglicemizzante attraverso la diminuzione dei livelli ematici di glucosio, l'aumento della secrezione di insulina e l'incremento del contenuto di glicogeno a livello del fegato.
Tuttavia, nonostante i risultati ottenuti, prima di poter approvare simili applicazioni terapeutiche della mirra, è necessario svolgere ulteriori e più approfonditi studi.

Mirra contro le infiammazioni del cavo orofaringeo

Come accennato, grazie all'azione antimicrobica, astringente e promotrice della formazione di tessuto di granulazione svolta dall'olio essenziale contenuto nella mirra, la pianta - o meglio, la resina da essa ottenuta - può essere utilizzata esternamente come valido rimedio nel contrastare le infiammazioni del cavo orofaringeo ( mal di gola, mal di denti, stomatite ecc.).
Per il trattamento delle suddette affezioni, la mirra, solitamente, viene utilizzata sotto forma di tintura (rapporto droga/solvente 1:5, utilizzando etanolo al 90% V/V come solvente di estrazione), da diluirsi in acqua per poi effettuare sciacqui e gargarismi.
A titolo indicativo, per preparare una soluzione per sciacqui, si consiglia di diluire 5-10 gocce di tintura all'interno di un bicchiere d'acqua. Se, invece, si vuole preparare una soluzione per gargarismi, generalmente, si consiglia di diluire 30-60 gocce di prodotto sempre in un bicchier d'acqua.


N.B.: quando la mirra viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di mirra, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente mirra, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Mirra nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, la mirra viene utilizzata internamente come rimedio carminativo ed espettorante, oltre ad essere impiegata per favorire l'appetito e per contrastare le infezioni intestinali.
Nella medicina cinese, invece, la mirra trova impieghi come rimedio contro foruncoli, ferite, amenorrea e perfino come rimedio contro il carbonchio (antrace) e i tumori addominali.
Nella medicina indiana, la mirra viene impiegata per contrastare infiammazioni della cute e della bocca, ulcere e ferite; oltre ad essere utilizzata come rimedio contro i disturbi mestruali e i disturbi gastrici.
Per quanto riguarda la medicina omeopatica, invece, al momento la mirra non trova alcun tipo di applicazione in quest'ambito.


N.B.: le applicazioni della mirra per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Controindicazioni

Evitare l'uso di mirra in caso di  gastritimetrorragie, ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Inoltre, l'utilizzo della mirra è controindicato anche in gravidanza e durante l'allattamento.

Effetti collaterali

In seguito all'utilizzo possono presentarsi nausea, vomito, diarrea, tachicardia e possibili reazioni allergiche.

Interazioni Farmacologiche

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista