
Nome Scientifico
Melissa officinalis
Famiglia
Labiatae
Origine
Bacino del Mediterraneo, Asia occidentale
Parti Utilizzate
Droga costituita dalle foglie di melissa (Farmacopea ufficiale)
Costituenti chimici
- Flavonoidi (quercetina, apigenina).
- Derivati dell'acido caffeico e clorogenico;
- Acido rosmarinico;
- Triterpeni;
- Olio essenziale (citrale, citronellale e cariofillene);
- Sostanze amare;
- Polisaccaridi;
- Mucillagini;
- Glicosidi.
Melissa in Erboristeria: Proprietà della Melissa
La melissa viene usata con efficacia nelle somatizzazioni viscerali dell'ansia, avendo un duplice ruolo di antispastico e sedativo al tempo stesso.
Inoltre, alla melissa vengono anche attribuite proprietà carminative, antivirali, antiossidanti e anti-ormonali.
Attività biologica
L'utilizzo della melissa è approvato per il trattamento degli stati di agitazione e dell'insonnia. Ciò è possibile grazie alle proprietà antispastiche e sedative di cui questa pianta è dotata.
Come sopra accennato, la melissa si è rivelata particolarmente efficace nel contrastare l'ansia accompagnata da somatizzazioni viscerali, quindi il suo utilizzo è utile quando si è in presenza di colon irritabile, gastrite, nausea, vomito, dispepsie biliari, mal di testa, tremori, vertigini psicogene e tachicardia.
Pare che quest'azione sedativa della melissa venga esercitata attraverso l'inibizione dell'enzima GABA-transaminasi, ossia tramite l'inibizione dell'enzima responsabile della degradazione del GABA (il neurotrasmettitore inibitorio più importante del nostro sistema nervoso centrale).
Tuttavia, è importante sottolineare come l'attività sedativa della melissa sul sistema nervoso centrale possa essere mediata anche da un'azione inibente sul funzionamento della ghiandola tiroidea, che è stata studiata e confermata.
Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato come la melissa, più precisamente il suo estratto, sia in grado di esercitare un'azione protettiva contro i danni provocati dallo stress ossidativo. Tali proprietà antiossidanti, molto probabilmente, sono imputabili all'acido rosmarinico in essa contenuto.
Inoltre, pare che l'acido rosmarinico sia anche il responsabile dell'attività antivirale che la melissa esercita sull'Herpes simplex virus (o HSV). Infatti, uno studio ha dimostrato che l'estratto di melissa (contenente acido rosmarinico, caffeico e altri acidi organici) è in grado di inibire, in vitro, la penetrazione del virus all'interno delle cellule dell'ospite in percentuali che vanno dall'80 al 96%, in funzione dei ceppi virali impiegati (rispettivamente, ceppi di HSV aciclovir-sensibili e ceppi di HSV aciclovir-resistenti). Lo studio ha poi stabilito che è proprio l'acido rosmarinico ad essere il principale responsabile della suddetta attività antivirale.
Infine, piuttosto recentemente, sono stati svolti studi per indagare le potenziali proprietà antitumorali della melissa. Da uno di questi studi è, infatti, emerso che l'estratto idroalcolico di melissa è capace di inibire la proliferazione di alcuni tipi di cellule maligne, in particolar modo quelle appartenenti a tumori ormono-dipendenti.
Melissa contro ansia e insonnia
Come accennato, la melissa può essere utilizzata efficacemente per contrastare gli stati d'ansia associati a somatizzazioni viscerali e per contrastare l'insonnia, grazie alle proprietà sedative e antispastiche di cui è dotata.
Indicativamente, per preparare un infuso a base di melissa per il trattamento dei suddetti disturbi, si consiglia di utilizzare 1,5-5 grammi di droga.
Ad ogni modo, in commercio sono disponibili diverse preparazioni a base di melissa con indicazioni per il trattamento di questo tipo di disturbi. Pertanto, si raccomanda di seguire le indicazioni posologiche generalmente riportate sulla confezione o sull'etichetta del prodotto che s'intende utilizzare.
Inoltre, non è raro trovare preparazioni all'interno delle quali la melissa si trova in associazione ad altre piante medicinali che ne completano ed esaltano le proprietà.
N.B.: quando la melissa viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (acido rosmarinico), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di melissa, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente melissa, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.
Melissa nella medicina popolare e in omeopatia
Nella medicina popolare si utilizzano le sommità fiorite di melissa per preparare decotti destinati al trattamento dei disturbi digestivi correlati agli stati d'ansia, del meteorismo, dell'isteria, delle palpitazioni, del mal di testa, del vomito e della pressione sanguigna eccessivamente elevata.
Quando utilizzata esternamente, la melissa trova impiego nella medicina popolare per il trattamento delle nevralgie, dei reumatismi e del torcicollo.
In ambito omeopatico, invece, la melissa è usata come rimedio contro le irregolarità del ciclo mestruale.
N.B.: le applicazioni della melissa per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.
Controindicazioni
Evitare l'assunzione in soggetti con glaucoma, patologie tiroidee oppure in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti della melissa.
Interazioni Farmacologiche
- possibili interazioni con barbiturici (aumento dell'effetto ipnotico) e con il tapazole (ipotiroidismo);
- l'associazione di melissa, passiflora ed iperico ha dimostrato effetti sedativi non desiderati.