Luppolo in Erboristeria: Proprietà del Luppolo

Ultima modifica 30.03.2020
Luppolo

Nome Scientifico

Humulus lupulus

Famiglia

Cannabaceae

Origine

Centro Europa, paesi nordici

Parti Utilizzate

Droga data dai coni

Costituenti chimici

  • Flavonoidi;
  • Olio essenziale (contenente una grande varietà di composti, fra cui mircene, umulene, cariofillene, tannini e xantumolo);
  • Alfa-acidi amari, fra cui ricordiamo l'umulone, il coumulone e l'adumulone;
  • Beta-acidi amari, fra cui ritroviamo il lupulone, il colupulone e l'adlupulone;
  • Tannini;
  • Fitoestrogeni;
  • Acidi fenolici (fra cui acido caffeico e acido clorogenico).

Luppolo in Erboristeria: Proprietà del Luppolo

Il luppolo, utilizzato nella produzione della birra, è anche usato nella medicina popolare soprattutto come sedativo. Come tale, il luppolo entra nella composizione di alcune miscele per tisana previste dallo stesso Formulario Galenico Nazionale: la tisana alla melissa e la tisana alla valeriana.

Attività biologica

Come accennato, al luppolo sono attribuite proprietà sedative che vengono sfruttate in fitoterapia per contrastare gli stati d'ansia, l'irrequietezza, l'eccitazione nervosa e l'insonnia. Tali attività sono state confermate da diversi studi clinici, tanto che l'utilizzo della pianta per il trattamento dei suddetti disturbi è molto diffuso. I responsabili dell'azione sedativa esercitata dal luppolo sembrano essere il lupulone e l'umulone, più precisamente i prodotti derivanti dalla loro ossidazione, fra i quali spicca il 2-metil-3-buten-2-olo.
Del luppolo sono state indagate anche le potenziali attività antitumorali che sembrano essere esercitate dai fitoestrogeni contenuti al suo interno. Infatti, uno studio condotto in merito ha affermato che il luppolo può inibire la crescita delle cellule tumorali attraverso l'effetto estrogenico esercitato, appunto, dai fitoestrogeni presenti all'interno della stessa pianta.

Un altro studio condotto in vitro, invece, ha dimostrato che i flavonoidi - in particolar modo, il xantumolo - sono in grado di esercitare un'azione antiproliferativa nei confronti delle cellule maligne di tumori del seno, dell'ovaio e del colon.
Un altro studio ancora, sempre condotto in vitro, ha, invece, dimostrato che l'umulone è in grado di inibire lo sviluppo delle cellule maligne della leucemia monoblastica acuta.
Tuttavia, nonostante i risultati ottenuti, le suddette applicazioni mediche del luppolo non sono state approvate, poiché ulteriori e più approfonditi studi sono necessari.

Luppolo contro gli stati d'ansia, l'agitazione, l'irrequietezza e l'insonnia

Grazie all'azione sedativa esercitata dal lupulone e dall'umulone, il luppolo può essere impiegato come rimedio per il trattamento di disturbi quali stati d'ansia, irrequietezza, nervosismo, agitazione e insonnia.
Per il trattamento delle sopra citate condizioni, il luppolo viene assunto internamente sotto forma di estratto liquido, di tintura o di altre preparazioni per uso orale.
Quando si utilizza l'estratto liquido di luppolo 1:1 (utilizzando etanolo al 45% V/V come solvente di estrazione), la dose da assumersi abitualmente consigliata è di circa 0,5-2 ml di prodotto.
Quando, invece, si utilizza la tintura (rapporto droga/solvente 1:5, utilizzando etanolo al 60% V/V come solvente di estrazione), la dose da utilizzare solitamente consigliata è di circa 1-2 ml di prodotto.


N.B.: quando il luppolo viene utilizzato a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi, poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di luppolo, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di sostanze attive contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente luppolo, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Luppolo nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare il luppolo viene utilizzato internamente per il trattamento di infiammazioni della mucosa intestinale, dolore neuropatico e priapismo; mentre viene utilizzato esternamente per trattare ulcere e abrasioni cutanee.
Altri utilizzi non approvati del luppolo ne prevedono l'assunzione interna come rimedio amaro e stomachico per stimolare l'appetito e la secrezione di succhi gastrici, quindi, per favorire i processi digestivi.
Il luppolo, inoltre, viene sfruttato dalla medicina omeopatica, nella quale trova impiego come rimedio contro l'agitazione, l'insonnia, e la spermatorrea.
Generalmente, il luppolo rimedio omeopatico si può facilmente reperire sotto forma di granuli. La dose di rimedio da assumere può essere differente da un individuo all'altro, anche in funzione del tipo di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del luppolo per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

Un utilizzo eccessivo del luppolo - soprattutto se protratto per lunghi periodi - può causare effetti collaterali, quali vertigini e cambiamenti cognitivi.
Inoltre, il luppolo può provocare reazioni allergiche, anche gravi, in individui sensibili.

Avvertenze

Tra i costituenti sono presenti fitoestrogeni, tra i quali la 8-prenilnaringenina, ma ancora non esistono dati sul suo impiego nei disturbi della menopausa, né esistono estratti di luppolo standardizzati in fitoestrogeni.

Controindicazioni

Evitare l'uso di luppolo in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
L'utilizzo del luppolo è controindicato anche in pazienti affetti da depressione e durante la gravidanza.
Infine, alcuni autori affermano che l'utilizzo del luppolo è controindicato anche nelle donne affette da tumore al seno estrogeno-dipendente (a causa dei fitoestrogeni contenuti nella pianta).

Interazioni Farmacologiche

  • possibile interazione con psicofarmaci e con alcool per l'effetto sedativo;
  • terapie ormonali: possibile interazione per l'effetto estrogenico;
  • nell'animale il luppolo interagisce con i barbiturici aumentando il tempo di sonno.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista