
Nome Scientifico
Prunus laurocerasus
Famiglia
Amigdalaceae
Origine
Asia occidentale
Sinonimi
Lauroceraso
Parti Utilizzate
Droga costituita dalle foglie
Costituenti chimici
Lauroceraso in Erboristeria: Proprietà del Lauroceraso
In passato la pianta era usata come rimedio contro la tosse, ma oggi il suo utilizzo è stato abbandonato.
Attività biologica
A causa dei glucosidi cianogenetici contenuti al suo interno, l'utilizzo del lauroceraso non ha ottenuto l'approvazione ufficiale per alcun tipo di indicazione terapeutica, benché in passato venisse usato come rimedio contro la tosse e come rimedio stimolante respiratorio ed antispasmodico.
L'uso del lauroceraso è stato proibito anche in ambito cosmetico. Infatti, al momento la pianta è impiegata quasi esclusivamente in ambito omeopatico.
Lauroceraso nella medicina popolare e in omeopatia
Come accennato, in passato il lauroceraso veniva utilizzato per contrastare disturbi dell'apparato respiratorio, come la tosse ostinata.
Attualmente, la pianta trova impieghi all'interno della medicina omeopatica, dove la si può trovare sotto forma di granuli e gocce orali.
In quest'ambito il lauroceraso viene utilizzato in caso di tosse spasmodica, pertosse, dispnea, spasmi della gola, della faringe e dell'esofago, spasmi intestinali, tenesmo rettale, insufficienza cardiaca e insufficienza vascolare.
La quantità di rimedio omeopatico da assumersi può variare molto fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e a seconda della tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.
N.B.: le applicazioni del lauroceraso per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.
Interazioni Farmacologiche
non note
Avvertenze
Oggi il lauroceraso dev'essere considerato soltanto una pianta ornamentale, da non utilizzare in terapia per la presenza di glucosidi cianogenetici, i quali per idrolisi liberano acido cianidrico.