Proprietà della Frangola in Erboristeria: quali sono?

Proprietà della Frangola in Erboristeria: quali sono?
Ultima modifica 08.04.2021
INDICE
  1. Nome Scientifico
  2. Famiglia
  3. Sinonimi
  4. Origine
  5. Parti Utilizzate
  6. Costituenti Chimici
  7. Proprietà della Frangola in Erboristeria
  8. Interazioni Farmacologiche
  9. Effetti Collaterali
  10. Controindicazioni

Nome Scientifico

Frangola in Erboristeria Shutterstock

Rhamnus frangula

Famiglia

Rhamnaceae

Sinonimi

Rhamnus frangula è nota con i nomi comuni di frangola o frangula.

Origine

La frangola è indigena dell'intera Europa , ma è diffusa anche in Asia e nel Nord America.

Parti Utilizzate

Della frangola si utilizza la corteccia di fusto e rami che, una volta essiccata, ne rappresenta la droga.

Costituenti Chimici

Fra i principlai costituenti chimici della frangola, ricordiamo:

Proprietà della Frangola in Erboristeria

La frangola possiede proprietà lassative, conferitele dai glucosidi antrachinonici in essa contenuti. L'azione lassativa esercitata dai derivati antracenici di cui sopra è di tipo irritativo. Più nel dettaglio, tali molecole agiscono stimolando la peristalsi intestinale e ostacolando, di conseguenza, l'assorbimento di acqua e sali a livello del colon.

Date le sue proprietà, la frangola viene quindi utilizzata come rimedio contro costipazione o stitichezza.

La corteccia della frangula è reperibile in taglio tisana o all'interno di miscele pronte all'uso contenenti anche altre erbe che possono coadiuvare l'azione della stessa frangola, oppure possono possedere diverse proprietà in funzione dell'effetto che si vorrebbe la tisana esercitasse.

Gli estratti di corteccia di frangola, inoltre, possono rientrare nella composizione di integratori aliemntari (generalmente in associazione ad altri estratti di erbe con azione simile) ideati per favorire il transito intestinale.

Tuttavia, precisiamo che prima di assumere qualsivoglia prodotto a base di frangola, è assolutamente indispensabile chiedere consiglio al proprio medico allo scopo di individuare la presenza di eventuali condizioni o situazioni nell'ambito delle quali l'uso della frangola o dei suoi estratti non deve essere fatto.

Il ricorso al consiglio del medico dovrebbe a maggior ragione essere effettuato alla luce dell'aggiornamento del regolamento europeo per quel che riguarda il contenuto di derivati antracenici all'interno di alimenti e integratori.

Approfondimento: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021

In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimenti e integratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.

Più nel dettaglio, il nuovo Regolamento Europeo del 18 marzo 2021 - entrato in vigore, per l'appunto, l'8 aprile 2021 - modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Il testo completo è consultabile cliccando qui. Tuttavia, possiamo riassumere i punti principali nel seguente modo:

  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è vietato (allegato III parte A del suddetto regolamento):
    • Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza.
  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è sottoposto alla sorveglianza della Comunità (allegato III parte C):
    • Preparazioni a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Interazioni Farmacologiche

La frangola e i suoi estratti possono interferire con l'azione di diversi farmaci, come ad esempio i glicosidi digitalici (digossina), i farmaci diuretici, e molti altri farmaci.

Inoltre, l'assunzione di prodotti a base di frangolapuò diminuire l'assorbimento di altri farmaci presi contemporaneamente per via orale.

Per questa ragione, qualora si stiano assumendo farmaci di qualsiasi tipo (anche di libera vendita), è opportuno chiedere consiglio al medico prima di assumere la frangola, i suoi estratti e i prodotti che li contengono.

Effetti Collaterali

In seguito all'assunzione di preparati o prodotti a base di frangola possono manifestarsi dolori addominali e diarrea. In alcuni casi potrebbe manifestarsi anche il vomito.

In seguito all'uso prolungato si può andare incontro ad una grande perdita di ioni potassio, fino ad arrivare all'ipokaliemia. In seguito ad un utilizzo prolungato, inoltre, si potrebbe altresì andare incontro a nefropatie, edema e accelerazione del deterioramento osseo.

Controindicazioni

L'utilizzo della frangola, dei suoi estratti e dei prodotti che li contengono deve essere evitato in caso di:

Inoltre, l'utilizzo della frangula deve essere evitato anche in gravidanza, durante l'allattamento al seno e nei bambini con meno di 12 anni di età (in qualsiasi caso, chiedere sempre il consiglio del pediatra).

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista