Curcuma in Erboristeria: Proprietà della Curcuma

Ultima modifica 30.03.2020
curcuma

Nome Scientifico

Curcuma longa L.

Famiglia

Zinziberaceae

Origine

India

Parti Utilizzate

Droga data dai rizomi

Costituenti chimici

Curcuma in Erboristeria: Proprietà della Curcuma

Gli estratti di curcuma presentano attività antinfiammatoria, antiossidante ed immunostimolante. I meccanismi d'azione responsabili di queste proprietà sono stati accertati e comprendono l'inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi.
Le indicazioni comuni all'impiego di estratti di curcuma sono rappresentate da dispepsia funzionale, calcolosi della colecisti, dispepsia biliare, epatopatie croniche, malattie infiammatorie e degenerative croniche.
Gli estratti di curcuma sono utilizzati dall'industria come ottimi coloranti naturali.

Attività biologica

La curcuma è una pianta dotata di numerose proprietà, che le vengono conferite dall'olio essenziale e dai polifenoli curcuminoidi (in particolar modo, dalla curcumina) in essa contenuti.
Queste sostanze attive sono dotate di attività eupeptiche, colagoghe e coleretiche ed è proprio grazie a queste proprietà che la curcuma viene impiegata in campo erboristico per il trattamento dei disturbi gastrointestinali associati alla dispepsia.
L'olio essenziale e la curcumina, però, possiedono anche ulteriori e interessanti proprietà, quali:

Inoltre, numerosi studi sono stati svolti - e si stanno tuttora svolgendo - in merito alle potenziali proprietà antitumorali della curcumina. La curcumina, infatti, pare sia in grado di esercitare un'azione antineoplastica inibendo l'espressione di particolari geni proto-oncogeni e inibendo l'attività di particolari protein-chinasi implicati nello sviluppo e nella crescita dei tumori.

Curcuma contro la dispepsia

Come accennato - grazie alle proprietà eupeptiche, colagoghe e coleretiche ascritte all'olio essenziale e alla curcumina in essa contenuti - la curcuma viene impiegata in fitoterapia per contrastare la dispepsia e i sintomi ad essa associati e per promuovere la funzionalità epatobiliare.
La curcuma è reperibile in diverse preparazioni erboristiche.
Quando si utilizza il rizoma di curcuma in polvere (generalmente racchiuso in capsule od opercoli) si consiglia l'impiego di 1.5-3 g di prodotto al giorno, da suddividere in due o tre dosi frazionate da assumersi dopo i pasti.
Per informazioni più dettagliate circa la posologia di curcuma da assumere per contrastare i disturbi dispeptici, si rimanda all'articolo dedicato "Curarsi con la Curcuma".


N.B.: quando la curcuma viene utilizzata a fini terapeutici, è essenziale utilizzare preparazioni definite e standardizzate in principi attivi (curcumina), poiché solo così si può conoscere la quantità esatta di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assumendo.
Quando si utilizzano preparazioni a base di curcuma, le dosi di prodotto da assumere possono variare in funzione della quantità di curcumina contenuta. Tale quantità, solitamente, è riportata direttamente dall'azienda produttrice sulla confezione o sul foglietto illustrativo dello stesso prodotto, pertanto, è molto importante seguire le indicazioni da essa fornite.
In qualsiasi caso, prima di assumere per fini terapeutici un qualsiasi tipo di preparazione contenente curcuma, è bene rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Curcuma nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare la curcuma viene utilizzata come rimedio contro i più disparati disturbi. Infatti, questa pianta viene usata internamente - oltre che per trattare disturbi gastrici ed epatici - anche come rimedio contro diarrea, coliche, infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie, infezioni e infiammazioni delle vie urinarie e dei reni e mal di testa. In passato, la curcuma è stata impiegata perfino come rimedio contro la lebbra.
Esternamente, invece, la curcuma è utilizzata nella medicina popolare nel trattamento delle ferite infette, delle contusioni, delle infiammazioni cutanee, delle infiammazioni della mucosa orale e perfino contro le infezioni oculari.
In omeopatia la curcuma viene impiegata come rimedio contro le dislipidemie, contro le infiammazioni e contro il dolore articolare e per favorire la digestione.


N.B.: le applicazioni della curcuma per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti Collaterali

Normalmente, se utilizzata ai dosaggi consigliati, la curcuma non dovrebbe provocare effetti collaterali di alcun genere.
In caso di utilizzo prolungato o in caso di sovradosaggio, però, potrebbero manifestarsi alcuni effetti indesiderati, quali dolore allo stomaco ed altri disturbi gastrointestinali e ipercloridria.

Controindicazioni

Evitare l'uso di curcuma in caso d'ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in individui affetti da gravi patologie epatiche e/o con ostruzione dei dotti biliari.
Inoltre, l'utilizzo della curcuma è controindicato anche in gravidanza e durante l'allattamento.

Interazioni Farmacologiche

La curcuma può interferire con l'attività di:

Avvertenze

Alti dosaggi possono aumentare i disturbi dovuti alla presenza di ulcera peptica (ipercloridria) o di calcolosi della colecisti.

Note

Alla stessa famiglia della curcuma appartiene anche la Zedoaria (Curcuma zedoaria Roscoe), il cui rizoma - presente nella lista negativa della Commissione E tedesca - veniva tradizionalmente indicato come rimedio digestivo, dotato anche di proprietà antispastiche. Oggi viene utilizzato solo come aromatizzante dall'industria dei liquori, mentre in medicina è stato definitivamente sostituito dal rizoma della Curcuma longa.


Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista