Colchico in Erboristeria: Proprietà del Colchico

Ultima modifica 10.01.2020
colchico

Nome Scientifico

Colchicum autumnale L.

Famiglia

Liliaceae

Origine

Pianta molto comune in Italia

Parti Utilizzate

La droga è data dal bulbo, dai semi e dai fiori

Costituenti chimici

Colchico in Erboristeria: Proprietà del Colchico

Il colchico è tossico, sia come tale che come preparazione fitoterapica (ad esempio la tintura ottenibile dai bulbi).
La colchicina è invece utilizzabile come specialità farmaceutica, sotto stretto controllo medico, in alcune particolari patologie, quali l'attacco acuto di gotta e certe epatiti croniche.

Attività biologica

Come accennato, il colchico viene considerato una pianta tossica, pertanto, il suo utilizzo per scopi terapeutici dovrebbe essere evitato.
Tuttavia, da questa pianta si estrae un interessante alcaloide, la colchicina, che costituisce ancora oggi il principio attivo di specialità medicinali (Colchicina Lirca®) impiegate nel trattamento della gotta.
In particolare, questa molecola è in grado di ridurre la componente infiammatoria tipica della sopra citata patologia. La colchicina, infatti, agendo sui granulociti e inibendo i processi di fagocitosi, è in grado di interferire con la liberazione di enzimi lisosomiali, mediatori dell'infiammazione e acido lattico, riducendo in questo modo la deposizione di urati a livello del tessuto sinoviale.

Colchico nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare, il colchico veniva utilizzato come rimedio antitumorale e per il trattamento di patologie quali artrite e gotta.
Inoltre, in passato il colchico è stato utilizzato anche per il trattamento di vasculiti necrotizzanti, psoriasi, condilomi, tumori cutanei, leucemia, infiammazioni gastrointestinali, cirrosi epatica, reumatismi, asma e pidocchi.
Attualmente, il colchico trova impiego in ambito omeopatico, dove lo si può trovare sotto forma di granuli e gocce orali.
La medicina omeopatica utilizza questa pianta in caso di gotta, disturbi reumatici, infiammazioni dei reni e del tratto gastrointestinale, dolore e distensione addominali, flatulenza, nausea e vomito.
La dose di rimedio omeopatico da assumersi può variare fra un individuo e l'altro, anche in funzione del tipo di disturbo che si necessita trattare e a seconda della tipologia di preparazione e di diluizione omeopatica che s'intende impiegare.


N.B.: le applicazioni del colchico per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Effetti collaterali

Il colchico è una pianta molto tossica. In seguito alla sua assunzione, infatti, possono manifestarsi cefalea, nausea, vomito, diarrea, crampi intestinali, turbe ematologiche, convulsioni e fenomeni asfittici. Nei casi più gravi e in caso di sovradosaggio può insorgere anche la morte.
Inoltre, il colchico è dotato di potenziali proprietà teratogene.

Controindicazioni

Evitare in caso di diarrea ed ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.

Interazioni Farmacologiche

  • farmaci simpaticomimetici: l'associazione con la colchicina può determinare un aumento degli effetti dei farmaci suddetti;
  • ciclosporina: aumento degli effetti indesiderati della colchicina.

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista