Caffè in Erboristeria: Proprietà del Caffè

Ultima modifica 30.03.2020
Caffè

Nome Scientifico

Coffea arabica L.

Famiglia

Sterculiaceae

Origine

Africa.

Parti Utilizzate

Della pianta vengono usati i semi tostati.

Costituenti chimici

Caffè in Erboristeria: Proprietà del Caffè

Il caffè viene considerato una bevanda leggermente psico-neurostimolante, che stimola anche l'attivazione del sistema nervoso simpatico, con particolare rilievo per l'apparato cardiovascolare. Tra gli effetti del caffè si annoverano una lieve eccitazione cerebrale, una più rapida ideazione, una maggiore capacità di concentrazione e di attenzione, un minor senso di stanchezza, un aumento del numero di pulsazioni ed un aumento della secrezione gastrica. Il caffè, o meglio la caffeina, rappresenta un ingrediente importante nei prodotti anticellulite.

Attività biologica

L'attività psicostimolante del caffè è da attribuirsi alla caffeina in esso contenuta. La caffeina, infatti, è una metilxantina in grado di stimolare il sistema nervoso centrale e il sistema cardiovascolare, ed esplica la sua azione eccitante attraverso l'antagonizzazione dei recettori dell'adenosina.
Alla caffeina contenuta nel caffè verde crudo, inoltre, vengono attribuite proprietà dimagranti. Più precisamente, la caffeina - promuovendo la secrezione di adrenalina e noradrenalina - è in grado di favorire la lipolisi in maniera indiretta e - allo stesso tempo - di favorire in maniera diretta la liberazione degli acidi grassi dai loro depositi verso il circolo ematico.
Ad ogni modo, è bene precisare che la caffeina non esercita di per sé un'azione dimagrante, ma è in grado di coadiuvare il processo di dimagrimento solo ed esclusivamente se viene assunta nell'ambito di uno stile di vita che prevede una regolare attività fisica e una dieta con regime calorico moderato (per ulteriori informazioni riguardo le presunte proprietà dimagranti del caffè verde crudo, si rimanda all'articolo dedicato "Caffè verde crudo: fa dimagrire?").

Caffè nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare il caffè viene impiegato per incrementare le prestazioni psico-fisiche e per contrastare gli edemi. Inoltre, viene usato anche nel trattamento di gravi malattie, quali l'anemia e le epatiti.
In campo omeopatico, invece, il caffè è utilizzato come rimedio contro l'insonnia, le nevralgie, il mal di testa e perfino contro gli stati d'ansia, l'iperattività e l'irrequietezza.
La tintura madre - dalla quale poi si otterranno le diverse diluizioni omeopatiche - si prepara partendo dai chicchi di caffè maturi e non tostati.
Le preparazioni omeopatiche a base di caffè si possono reperire sotto forma di soluzioni diluite o di globuli. La posologia di prodotto da utilizzare può dipendere dalla diluzione omeopatica che s'intende utilizzare.


N.B.: le applicazioni del caffè per il trattamento dei suddetti disturbi non sono né approvate, né supportate dalle opportune verifiche sperimentali, oppure non le hanno superate. Per questo motivo, potrebbero essere prive di efficacia terapeutica o risultare addirittura dannose per la salute.

Curiosità: il carbone di caffè

Dal caffè e, in particolar modo dai suoi chicchi, si può ottenere il cosiddetto carbone di caffè. Questo particolare carbone è prodotto attraverso la tostatura della porzione esterna dei semi verdi di caffè essiccati. Il processo di tostatura viene protratto fino a quando i chicchi non carbonizzano esternamente. Successivamente, la parte carbonizzata viene recuperata e macinata, ottenendo in questo modo il carbone di caffè, i cui componenti principali sono caffeina, trigonellina e prodotti che derivano dalla combustione dell'emicellulosa degli stessi chicchi.
Il carbone di caffè è dotato di proprietà astringenti ed adsorbenti, per questa ragione l'erboristeria lo utilizza per il trattamento della diarrea.
Tuttavia, è bene ricordare che - proprio a causa delle sue proprietà adsorbenti - l'assunzione del carbone di caffè potrebbe interferire con l'assorbimento di determinati farmaci.

Effetti collaterali

L'eccessivo consumo di caffè, quindi l'ingestione di grandi quantità di caffeina (dosi superiori a 1,5 grammi al giorno), può portare all'insorgenza di effetti collaterali quali diarrea, vomito, spasmi addominali ed altri disturbi gastrointestinali, mal di testa, tachicardia, irrequietezza, irritabilità e insonnia.

Controindicazioni

Proprio per le sue proprietà, il caffè è controindicato nei cardiopatici, negli ipertesi e nei soggetti conulcera peptica, ernia iatale ed ipertiroidei.
Inoltre, si sconsiglia l'assunzione di caffè anche nelle donne in gravidanza e nelle madri che allattano al seno. Infatti, i lattanti le cui madri assumono bevande a base di caffè possono andare incontro allo sviluppo di disturbi del sonno.

Interazioni Farmacologiche

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista