Effetti e Proprietà degli Oli Essenziali
Ultima modifica 11.12.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Attività degli Oli Essenziali
  3. Assorbimento cutaneo

Introduzione

Uso degli oli essenziali

L'uso delle piante e dei loro estratti per fini terapeutici risale con molta probabilità a un passato molto lontano. Tuttavia, fu solo nel 1700 che si iniziò ad utilizzare un piccolo gruppo di resine e di oli essenziali nella cura delle malattie dell'uomo. Ad oggi, gli oli essenziali vengono utilizzati per fini terapeutici o simil-teraputici nell'ambito dell'aromaterapia, branca della fitoterapia appartenente al gruppo delle medicine alternative.

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Secondo i sostenitori dell'aromaterapia, gli oli essenziali sono in grado di esercitare attività terapeutiche polivalenti e possono influenzare tutti i sistemi organici, con un'azione di potenziamento delle funzioni vitali; ma accanto a questa attività aspecifica di riequilibrio metabolico ve ne sarebbero altre, caratteristiche per un loro tropismo specifico verso un organo, un sistema od un apparato.

NOTA BENE

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a sufficienti verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Tali pratiche, pertanto, potrebbero essere inefficaci o addirittura pericolose per la salute. Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo.

Le cure alternative non possono essere intese come sostituto della medicina tradizionale.

Per qualsiasi dubbio e per il trattamento di qualsiasi tipo di disturbo o malattia, è necessario rivolgersi al proprio medico prima di sottoporsi a trattamenti alternativi come l'aromaterapia.

Attività degli Oli Essenziali

Attività degli Oli Essenziali sui diversi apparati

Di seguito verranno descritte alcune delle più importanti azioni degli oli essenziali attribuitegli nell'ambito dell'aromaterapia. Tuttavia bisogna tener presente che tali azioni sono sempre integrate, mai isolate o limitate ad una funzione o ad un organo, come potrebbe apparire dalla seguente schematizzazione, adottata al solo fine di raggiungere una certa chiarezza espositiva. I costituenti chimici delle essenze, il loro odore, il loro sapore - agendo singolarmente o in sinergia - determinano sempre un'azione globale che coinvolge l'organismo a livello sia fisico che psichico.

Azione sull'apparato digerente

Il tubo gastroenterico e le ghiandole annesse possono essere influenzati dagli oli essenziali. Il loro odore e il loro sapore stimolano per via riflessa, attraverso la sollecitazione delle terminazioni nervose dei recettori gustativi (palato e lingua) e olfattivi (mucosa nasale), le secrezioni salivare, gastrica ed enterica, migliorando il processo della digestione. Quando sono somministrati per via interna, gli oli essenziali sembrano agire anche con un meccanismo ghiandolare, a seguito di una stimolazione diretta delle ghiandole gastriche secernenti.

Alle essenze vengono anche attribuite le seguenti attività sull'apparato digerente:

Alcuni oli essenziali, inoltre, si caratterizzerebbero per un singolare tropismo sul pancreas (eucalipto, geranio, ginepro) e sul fegato (rosmarino, ginepro, lavanda, camomilla, menta, cipresso).

Nota Bene

Benché alcuni vi facciano ricorso, la pratica di assumere oli essenziali per via orale - sebbene in quantità ridotte - non dovrebbe essere effettuata prima di aver consultato il proprio medico, a maggior ragione se si soffre di particolari disturbi o malattie, se ci si trova in condizioni particolari (ad esempio, gravidanza o allattamento - in questi casi, l'uso di essenze è controindicato) o se ci si sta sottoponendo a terapie farmacologiche. In qualsiasi caso, anche se non ci si trova in nessuna delle precedenti condizioni, il consiglio preventivo del medico dovrebbe essere comunque richiesto.

Azione sull'apparato cardiocircolatorio

Secondo i sostenitori dell'aromaterapia e del potenziale simil-terapeutico degli oli essenziali, anche il cuore e i vasi sanguigni sarebbero sensibili alle proprietà delle essenze. L'olio essenziale di canfora dovrebbe stimolare il muscolo cardiaco; mentre le essenze di melissa, arancio fiori, lavanda, rosmarino e ylang-ylang rallenterebbero la frequenza cardiaca eccessivamente elevata (palpitazioni). Secono alcuni, gli oli essenziali sarebbero altresì in grado di modificare il diametro dei vasi sanguigni inducendo ipotensione (issopo, lavanda, maggiorana, aglio, melissa, salvia, ylang-ylang) o ipertensione (canfora, rosmarino, cipresso, timo) con meccanismi muscolari e/o nervosi.

Azione sul sistema nervoso

Molti oli essenziali sembrano manifestare un chiaro neurotropismo verso il sistema nervoso. Ad esempio:

  • Ad essenze di origano, rosmarino, verbenae garofano viene attribuita la capacità di esercitare un'azione parasimpaticomimetica;
  • Ad essenze di timo, serpillo, issopo, cipresso ed estragone viene attribuita la capacità di esercitare un'attività parasimpaticolitica;
  • Alle essenze di lavanda, angelicae ylang-ylang è attribuita la capacità di esercitare un'azione simpaticolitica;
  • Alle essenze di santoreggia, basilico, pino e limone viene attribuita un'azione simpaticomimetica.

In rapporto al sistema nervoso centrale, alcuni autori suddividono gli oli essenziali in quattro classi fondamentali:

  1. Oli essenziali convulsivanti (salvia, tanaceto, thuja, assenzio, anice);
  2. Oli essenziali eccito-stupefacenti;
  3. Oli essenziali stupefacenti (noce moscata, menta);
  4. Oli essenziali anticonvulsivanti (calamo, salvia sclarea, lavanda).

Il gruppo degli oli essenziali eccito-stupefacenti è a sua volta suddiviso in:

  • Essenze prevalentemente stimolanti (basilico, finocchio, limone, menta, salvia, timo);
  • Essenze prevalentemente calmanti o sedative (camomilla, lavanda, maggiorana, melissa, verbena).

Tuttavia, si deve ricordare che i confini tra l'azione sedativa e quella stimolante non sono mai netti, tanto che molti oli essenziali mostrano un'attività calmante in piccole dosi ed una eccitante per dosi maggiori.

Secondo i sostenitori degli effetti e proprietà degli oli essenziali, se queste sostanze influenzano il sistema nervoso e lo stato psichico per via umorale, un pari effetto può essere raggiunto mediante l'olfatto, sfruttandone l'odore. Nella porzione posteriore della cavità nasale sono presenti le cellule olfattive, ossia cellule nervose (neuroni olfattivi) che costituiscono parte della mucosa olfattiva. L'energia chimica connessa con lo stimolo odoroso viene convertita dai chemorecettori in un impulso elettrico che, confluendo nel nervo olfattivo, va a stimolare i centri olfattivi del talamo, del bulbo e del telencefalo. In questo modo il semplice odore degli oli essenziali è in grado di condizionare lo stato timico, cioè le oscillazioni dell'umore, e il sistema nervoso. Alcuni autori hanno sottolineato l'influenza delle caratteristiche odorose delle essenze sul sistema nervoso, verificando le loro proprietà calmanti (oli essenziali ansiolitici) e stimolanti (oli essenziali antidepressivi) anche quando sono somministrate per inalazione o per aspirazione olfattiva (annusamento). Si tratta, in questo caso, di una vera e propria riflesso-terapia endonasale, fondata sulla stimolazione di chemorecettori olfattivi da parte delle sostanze odorose contenute negli oli essenziali.

Azione sul sistema endocrino

Secondo chi pratica l'aromaterapia, gli oli essenziali - a prescindere dal contenuto in sostanze ormono-simili, caratteristico di alcuni di essi - si comporterebbero come degli ormoni vegetali (fito-ormoni). Presenti nel torrente circolatorio in concentrazioni sempre molto ridotte (la dose media per bocca è di 2-5 gocce, che diluita in 5 litri di sangue dà una concentrazione ematica di 10⁻⁵ M), essi giungerebbero ai tessuti specifici regolandone l'attività metabolica e la crescita, quindi comportandosi come fattori importanti di regolazione. Basilico, pino, santoreggia, timo, geranio e rosmarino sembrerebbero stimolare la corteccia surrenale; mentre la menta e il gelsomino attiverebbero la secrezione degli ormoni ipofisari.

Ad ogni modo, prima di assumere oli essenziali per via interna, si ribadisce l'importanza di rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Azione sul sistema immunitario

Ad alcuni oli essenziali vengono attribuite proprietà rinforzanti del sistema immunitario. Ad esempio, alle essenze di bergamotto, lavanda, camomilla, timo, pino, sandalo è attribuita la capacità di stimolare la produzione di linfociti immunitari, rendendo l'organismo più pronto a respingere le aggressioni batteriche.

Azione sull'apparato polmonare

Molte essenze sono ritenute in grado di esercitare attività anche sull'apparato respiratorio. In particolare:

  • Attivitàantisetticaantispastica (oli essenziali di finocchio, menta piperita, timo, salvia, eucalipto, lavanda);
  • Attività espettorante (oli essenziali di aglio, canfora, basilico, eucalipto, maggiorana, origano, santoreggia, finocchio, issopo, menta, sandalo);
  • Attività stimolante degli atti respiratori (olio essenziale di canfora).

Azione sull'apparato urinario

Gli oli essenziali possono essere eliminati dall'organismo attraverso la pelle, i polmoni e, soprattutto, i reni. Molti costituenti degli oli essenziali in fase di eliminazione sembrano capaci di esercitare un'azione diuretica (aglio, anice verdebetulla, camomilla, cipolla, cipresso, ginepro, eucalipto, geranio, issopo, lavanda, limone, rosmarino, sandalo, timo); antilitiasica (camomilla, geranio, ginepro, issopo, finocchio) e antisettica. L'azione diuretica degli oli essenziali può essere l'effetto di un'influenza sul processo di ultrafiltrazione che avviene nel glomerulo, oppure - con maggior probabilità - la conseguenza di una modesta irritazione dell'epitelio renale indotta dai costituenti dell'essenza.

In qualsiasi caso, si ricorda ancora una volta l'importanza del consulto con il proprio medico prima dell'uso interno di oli essenziali.

Assorbimento cutaneo

Assorbimento e potere di penetrazione transcutanea degli oli essenziali

Gli oli essenziali hanno spiccate caratteristiche lipofile che li rendono solubili nei lipidi della pelle, facilitandone e velocizzandone l'assorbimento. Facendo qualche esempio, la velocità di assorbimento per via cutanea è di 20 minuti per la trementina; 20-40 minuti per il timo e l'eucalipto; 40-60 minuti per il bergamotto, il limone, l'anice e il finocchio; 6O-80 minuti per il geranio e la cannella.

Secondo P. Rovesti, gli oli essenziali degli agrumi sono assorbiti in tempi variabili dai 10 ai 30 minuti in presenza del massaggio. Questa proprietà, secondo coloro che praticano e sostengono l'efficacia dell'aromaterapia, può essere sfruttata:

  • Per agire sugli organi profondi e sottostanti il punto di applicazione;
  • Per veicolare altre sostanze attive (alcaloidi, glucosidi, ecc.);
  • Per avere effetti sistemici. Infatti, superata la barriera cutanea, l'olio essenzialesi propagherebbe per diffusione nei liquidi extracellulari, per giungere fino al sangue e alla linfa. Con il trasporto umorale essi pervengono infine ai tessuti e ai diversi organi, che trattengono gli oli essenziali in rapporto al tropismo che è loro proprio.
  • Per ottenere un'azione battericida e/o batteriostatica. Molti oli essenziali, infatti, sono dotati di un elevato potere battericida e/o batteriostatico che potrebbero essere utilizzato anche per fini simil-terapeutici.

NOTA BENE

Ricordiamo ancora una volta che le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica e che, prima di ricorrere all'uso di un qualsiasi tipo di olio essenziale, è buona regola rivolgersi al proprio medico. Difatti, benché di origine naturale, simili prodotti non sono certo privi di effetti collaterali o controindicazioni.

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Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.