Ultima modifica 12.09.2019

Artemisia absinthium L.

Fam. Asteraceae (Compositae)
Sottofam. Tubuliflorae


Fr.    Herbe aux vers, herbe sainte, Aluine,absinth
Ingl.  Worm-wood, Absinth
Spag. Ajenjo major
Ted.   Wermuth

Nomi comuni: Amarella, Assenzio romano o maggiore, Incens, Ascenzi, Arsinz, Nascenzio o Assenzu

Cos'è l'Assenzio

AssenzioIl nome "Artemisia" non individua una specie di pianta, ma un genere comprendente più di 200 specie aromatiche.
Etimologicamente, la parola artemisia deriva dalla parola latina  artemisia, che a sua volta deriva dal greco "artemes" che significa "sano-integro",quindi, pianta che risana. Alcuni studiosi pensano che possa essere collegata ad Artemide, dea greca della fertilità, e ricorda le proprietà emmenagoghe della pianta. I romani la identificarono con Diana o Selene, la Luna. L'ipotesi più reale collega il nome della pianta ad Artemisia II,(regnò nel 353-352 a.C.) moglie di Mausolo, re di Alicarnasso, esperta di botanica e medicina, che, per prima avrebbe scoperto le proprietà di quest'erba in campo ginecologico.

Descrizione

L'assenzio, detto anche artemisia amara, è una pianta erbacea annuale o perenne, odorosa, molto aromatica, amarissima. Fornita di rizoma duro che emette getti sterili, corti e con molte foglie. Ha  steli rotondi solcati e ramificati, lunghe foglie grigio-verdi argentate per la presenza di peli nella pagina inferiore, pennato-composte nella parte bassa dello stelo, che diventano semplici e sessili verso la sommità.
Fiori: i cauli fioriferi sono eretti, alti 40-60 cm ed assai ramificati; fiori, tubulosi e  gialli, sono riuniti in piccoli capolini (3-5 cm di diametro) solitari o in infiorescenze racemose. Nei capolini dell'assenzio i fiori periferici sono femminili, uniseriati, tubulosi, a lembo corollino tridentato, quelli interni del disco sono ermafroditi o sterili. L'assenzio fiorisce in estate.
Frutto:achenio liscio, glabro, privo di pappo.
Odore fortemente aromatico.
Sapore molto amaro.

Areale

L'assenzio cresce spontaneo nei luoghi sassosi e soleggiati dalla fascia mediterranea alla zona subalpina fino a 2000 m, ma è anche coltivato. Spontaneamente vegeta solo su pendii in pieno sole e nelle steppe aride e rocciose. In Europa, escluso il Nord, Asia occidentale, Africa settentrionale; Italia (manca nelle isole).

Coltura

L'assenzioi riproduce seminando all'aperto, in tarda primavera, e diradando poi a 30-60 cm di distanza. La germinazione è spesso lenta. Si riproduce per talea in estate, per divisione dei cespi in primavera o in autunno. L'assenzio preferisce i terreni medi e assolati. La coltivazione  non richiede cure particolari: è sufficiente cercare di rievocare le condizioni naturali. La coltivazione in vaso non è consigliabile.
Conservazione: far essiccare all'ombra le foglie, mentre i fiori al sole.
La droga è costituita dalle foglie e dalle sommità fiorite essiccate, raccolte a settembre, in tarda fioritura.
L'assenzio comune contiene 0,5 - 2% di olio essenziale, in maggior abbondanza nelle foglie, a e b-tuione e  un principio terpenico molto amaro, absintina.

Usi

Il liquore e l'olio essenziale sono molto tossici, hanno potere convulsivante,  ma in piccole dosi sono stimolanti e tonici.
L'assenzio ha proprietà aperitive, dovuta al principio amaro, per cui è adoperato in alimentazione per fare liquori. L'abuso di liquori a base di assenzio conduce ad una malattia detta absintismo, caratterizzata da delirio epilettiforme (allucinazioni, convulsioni, lesioni celebrali) e, talora, alla morte. Per questo in alcuni Paesi, come la Francia  è vietato l'uso di assenzio nei liquori.


In fitoterapia l'assenzio è usato anche come vermifugo contro i comuni nematodi intestinali (Ascaris lumbricoides e Oxyurus vermicularis) ed  antisettico.


In agricoltura biologica  con fiori e foglie si preparano infusi  contro la ruggine del ribes e decotti contro formiche, afidi e acari; serve anche come coperture repellenti.


Note storiche
Il nome assenzio deriva dal greco absinthium e significa privo di dolcezza e ne indica il sapore amaro (la più amara dopo la ruta).
Talmente amaro che, nelle Sacre Scritture,l'assenzio simboleggiava le vicissitudini e i dolori della vita.
Già ricordato nell'antico papiro egiziano di  Ebers,l'assenzio era noto anche in Germania nel medio evo, col nome di  vermut dalla parola tedesca werimuota.
L'uso medico dell'assenzio era diffuso nel XIII secolo anche in Islanda e Norvegia.



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