Device per il fitness e pacemaker: quali rischi?

Device per il fitness e pacemaker: quali rischi?
Ultima modifica 27.04.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Che cosa sono i device per il fitness
  3. Che cosa sono i pacemaker
  4. Gli apparecchi elettrici possono generare interferenze?
  5. In che modo agiscono i device per il fitness sui pacemaker

Introduzione

Aiutano a tenere sotto controllo le proprie prestazioni fisiche e a migliorarle, monitorano parametri relativi alla salute contribuendo ad evitare diversi tipi di rischi, incentivano a compiere i 10mila passi giornalieri raccomandati dagli esperti: i device per il fitness possono essere strumenti davvero preziosi. Tuttavia, non sono esenti da insidie e pericoli, in particolare sembra che possano interferire con il funzionamento dei pacemaker cardiaci.

Che cosa sono i device per il fitness

I device per il fitness sono dispositivi digitali, in genere indossabili, che monitorano vari parametri e attività e forniscono moltissimi tipi di informazioni, per esempio i passi compiuti, le calorie bruciate, la frequenza cardiaca, i tempi di allenamento, il sonno. Rientrano in questo gruppo diversi ritrovati tecnologici, quali smartwatch, fitness tracker o braccialetti smart, smartband, smartglass, hearable e anelli smart (smartring).

Tutti sono accumunati da una stessa caratteristica: sono collegati wireless o Bluetooth allo smartphone. Accanto agli strumenti adatti per tutti i tipi di attività, stanno iniziando a diffondersi anche quelli specifici, come il ciclo-computer e il potenziometro per il nuoto o la soletta elettronica per i runner.

Che cosa sono i pacemaker

I pacemaker, invece, sono dispositivi terapeutici che vengono impiantati nel corpo per curare delle patologie. Quelli più diffusi sono i pacemaker cardiaci, piccoli apparecchi elettronici in grado di controllare in continuo il battito cardiaco, correggendo eventuali alterazioni nel ritmo.

In genere, sono impiantati nel torace tramite un intervento chirurgico e sono costituiti da un generatore computerizzato di impulsi che è racchiuso all'interno di un piccolo contenitore di metallo, e da uno o più elettrocateteri, ossia cavi che uniscono il generatore stesso al cuore.

Il funzionamento è molto semplice: gli elettrocateteri monitorano il ritmo cardiaco e inviano continuamente i dati raccolti al generatore. In caso di alterazioni del ritmo, il generatore computerizzato di impulsi emette dei segnali elettrici che servono a normalizzare il ritmo cardiaco alterato. Questi segnali vengono trasmessi grazie agli stessi elettrocateteri che registrano il ritmo cardiaco.

Oltre ai pacemaker cardiaci, esistono anche altri tipi di pacemaker, come quelli cerebrali, usati nel caso di patologie come il morbo di Parkinson in casi particolari.

Simili ai pacemaker, sono i defibrillatori cardiaci impiantabili, dispositivi elettromedicali che monitorano il ritmo cardiaco di una persona ed erogano scariche elettriche al cuore in caso di aritmie. Anch'essi sono dotati di elettrocateteri che svolgono sia la funzione di monitoraggio del ritmo cardiaco sia la funzione di trasmissione della scarica elettrica, vanno inseriti tramite un piccolo intervento e vanno programmati da un cardiologo.

Gli apparecchi elettrici possono generare interferenze?

Pacemaker e defibrillatori impiantabili sono dotati di protezioni interne che servono per evitare che i campi elettromagnetici emessi dalle apparecchiature elettriche di uso quotidiano possano provocare interferenze dannose. Tuttavia se i campi sono forti potrebbero interferire col normale funzionamento del dispositivo.

I pazienti portatori di questi dispositivi, dunque, possono tranquillamente usare apparecchi come forni elettrici e a microonde, spazzolini elettrici, videogiochi, fotocopiatrici e anche rasoi elettrici e massaggiatori manuali, avendo l'accortezza di non appoggiarli sopra all'area in cui sono impiantati i dispositivi stessi.

I metal detector e i sistemi antifurto e antitaccheggio non danneggiano i dispositivi, ma è meglio non stazionare troppo nelle aree in cui sono presenti.

E per quanto riguarda i cellulari? Possono essere utilizzati, ma con alcune precauzioni. L'ideale sarebbe tenerli a una certa distanza dai dispositivi, almeno 15 centimetri, per esempio appoggiandoli all'orecchio opposto al lato dell'impianto; meglio ancora sarebbe ricorrere agli auricolari per telefonare. Ricordarsi di non tenerli in taschini vicino al petto e nemmeno sotto il cuscino del divano o del letto.

In che modo agiscono i device per il fitness sui pacemaker

Alcuni studi hanno deciso di mettere sotto la lente di ingrandimento i device per il fitness, per capire se potrebbero creare delle interferenze con i dispositivi cardiaci. Ebbene, molti risultati suggeriscono che effettivamente potrebbero generare dei problemi, per esempio una ricerca condotta dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha dimostrato che certi modelli di ultima generazione possono generare campi elettromagnetici forti e quindi provocare interferenze con pacemaker e defibrillatori, quando si trovano nelle loro vicinanze.

In particolare, possono attivare la "modalità magnete" di pacemaker e defibrillatori, che generalmente scatta quando è necessario sospendere temporaneamente il funzionamento del dispositivo per cure mediche o quando il paziente è sottoposto ad una procedura in cui è possibile l'interferenza elettromagnetica.

Questa modalità, infatti, può essere attivata accidentalmente anche forti campi magnetici, come quelli generati dai device per il fitness, che possono dunque modificare il funzionamento del dispositivo e causare potenziali danni al paziente.

Anche in questo caso, per un principio di precauzione, gli esperti raccomandano di tenere i device per il fitnessi ad almeno 15 centimetri di distanza dai dispositivi medici impiantati per curare le anomalie del ritmo cardiaco. Si consiglia anche di consultare un medico per capire come regolarsi nell'utilizzo di questi ritrovato tecnologici.