Sudare fa dimagrire? Si bruciano calorie? Quanto si perde?
La sudorazione è una reazione dell'organismo che permette di ostacolare l'incremento della temperatura corporea.
Esistono varie condizioni che possono indurre la sudorazione; una di queste è l'aumento dell'impegno muscolare e metabolico, tipico ad esempio dell'esercizio fisico. Superiore è la fatica percepita, quindi il consumo energetico, maggiore è il grado di sudorazione.
Forse, per questo, molti credono che all'aumento della sudorazione si possa associare un maggior dimagrimento.
In realtà non è così, e in questo articolo spiegheremo meglio perché.
Sapevi che...
La termoregolazione al freddo eccessivo è più dispendiosa di quella al caldo eccessivo.
L'organismo aumenta il proprio metabolismo del 13% per alzare di 1°C la propria temperatura corporea. Se non ci vestissimo pesantemente, o se non disponessimo di riscaldamento, il costo energetico sarebbe rilevante sul fabbisogno calorico giornaliero.
A conti fatti, tuttavia, nemmeno l'allenamento "al freddo" sembrerebbe avere un impatto reale sul TDEE, e non incide sul dimagrimento.
Perdere peso non significa necessariamente dimagrire
Sudare fa perdere peso ma non fa dimagrire.
O meglio, il processo di termoregolazione ha certamente un costo energetico, che impatta conseguentemente sul dispendio calorico.
Tuttavia, nel pratico, il delta tra una maggiore sudorazione e una minore sudorazione non è rilevante. Cioè, se pedalassi per 2 ore a una temperatura di 40°C piuttosto che a 20°C, la differenza in termini dispendio ci sarebbe, ma sarebbe così elevata quanto invece ci aspetteremmo considerando la differenza di "sopportazione".
Meglio allenarsi 5 minuti in più, invece che soffrire inutilmente per un allenamento intero.
La sudorazione determina invece una cospicua riduzione del peso, dovuto all'espulsione di acqua corporea ed elettroliti - una parte di acqua viene eliminata anche grazie all'umidificazione dell'inspirato-espirato polmonare.
La stima del calo ponderale dovuto alla sudorazione può essere eseguita facilmente previa doppia pesata - una prima dell'allenamento e l'altra dopo - osservando "quanti chili (litri di liquido) sono andati pesi con l'allenamento".
Specifichiamo che la perdita di volemia (volume di sangue) e il conseguente aumento della densità sanguigna indotti dalla disidratazione, con inibizione della filtrazione renale e conseguente perdita di efficacia nell'escrezione dei cataboliti prodotti con l'allenamento, sono conseguenze fisiologiche negative e assolutamente da evitare - sia per la performance, sia per lo stato di salute.
Ne deriva che qualsiasi tentativo di aumentare la sudorazione, ad esempio indossando abbigliamento non traspirante - mantelle, k-way, tute sintetiche, bermuda e magliette di neoprene ecc. - o allenandosi nelle ore più calde, sia totalmente sconsiderato ed altrettanto superfluo.
Ciò può essere prevenuto idratandosi continuamente e in maniera proporzionale alla sudorazione durante l'allenamento, iniziando a bere prima dello sforzo, senza fermarsi durante e dopo lo stesso.
Ma allora, perché molti si pesano dopo l'allenamento, nella speranza di apprezzare un calo del peso?
Perché ci si pesa dopo l’allenamento?
Il fatto che sudare non faccia dimagrire e, al contrario, la disidratazione che ne consegue sia un aspetto da evitare, non è certo "un mistero".
Inoltre, "contemplare i chili persi" durante la sessione è un comportamento, oltre che inutile, anche abbastanza irrazionale.
Questo perché, in condizioni di eunutrizione, dopo sole poche ore, l'organismo recupererà l'omeostasi generale, idratandosi, e ripristinando sia gli elettroliti, sia il glicogeno necessari.
...eppure sono in molti a farlo continuamente; ma perché?
La risposta è che, vedendo scendere il peso sulla bilancia, è possibile godere di un'immediata gratificazione.
L'atteggiamento, di per sé disfunzionale - e, agli estremi, tipico di alcuni disturbi del comportamento alimentare - dovrebbe invece far riflettere sul disagio che ci sta dietro.
La necessità di veder scendere il peso occulta sia una certa insoddisfazione per la propria immagine corporea, sia il bisogno di prendere o mantenere velocemente il controllo su questo aspetto della propria fisicità.
Ciò è male, perché le conseguenze derivanti da tali comportamenti impediscono di raggiungere e mantenere il benessere generale, sia mentale che fisico*
*dando ovviamente per scontata la necessità reale (medica o nutrizionale) di perdere massa grassa.
Esista tuttavia un caso in cui pesarsi prima e dopo può essere utile.
Quando, invece, può essere utile?
La doppia pesata consente di stimare il cosiddetto bilancio idrico, molto utile agli sportivi estremamente impegnati.
Tale parametro, eventualmente corretto in base alle condizioni ambientali, all'abbigliamento e altre variabili, consente di predire con buona precisione "quanto bere" per mantenersi efficienti nella performance.
Ad esempio, se correndo 60' ad un'intensità che determina una frequenza cardiaca di 150 battiti per minuto (bpm), con una temperatura esterna di 18°C e indossando un certo abbigliamento tecnico standard, osservassi una perdita di 1,5 litri, potrei ipotizzare che:
- Nelle medesime condizioni, al fine di ottimizzare la prestazione e facilitare il recupero, dovrebbe essere necessario bere almeno 1,5 litri - di soluzione più o meno isotonica, fresca, contenente acqua, elettroliti e glucidi misti;
- In caso di carico allenante superiore (maggiore volume e/o intensità) o maggiore fatica percepita (ad esempio per aumento del peso corporeo), in riferimento allo stesso obbiettivo, sarà necessario bere "proporzionalmente" di più;
- In caso di carico allenante inferiore (minore volume e/o intensità) o inferiore fatica percepita (ad esempio per peso corporeo diminuito), in riferimento allo stesso obbiettivo, sarà sufficiente bere "proporzionalmente" di meno ecc.