Ultima modifica 04.11.2017

Gli alimenti forniscono l'energia necessaria all'espletamento dei vari processi biologici che continuamente si susseguono nel nostro organismo. Tessuto adiposoSe assunti in eccesso parte dell'energia in essi contenuta, qualunque sia la sua origine (alcol, carboidrati, grassi o proteine), viene depositata nel tessuto adiposo come riserva energetica.

I trigliceridi rappresentano il 65% del tessuto adiposo e circa il 90% della massa adipocitaria (gli adipociti sono le cellule tipiche del tessuto adiposo).

Nell'uomo si distinguono due tipi di tessuto adiposo, quello bianco (WAT dall'inglese White Adipose Tissue) e quello bruno (dall'inglese Brune Adipose Tissue).

Tessuto adiposo bianco

Il tessuto adiposo bianco viene così chiamato perché al microscopio si presenta come una massa bianco-giallastra, la cui colorazione è dovuta alla presenza di carotenoidi. Tra i due, il WAT è il tipo di tessuto adiposo più diffuso nell'organismo e la sua funzione principale è di produrre ed immagazzinare energia.

Il tessuto adiposo bianco è costituito da cellule uniloculari contenenti una gTessuto adiposo bianco brunorande goccia lipidica, povere di citosol e con nucleo ed organelli schiacciati sulla parete cellulare. Tutte queste cellule sono organizzate in gruppetti, chiamati lobuli, separati da tessuto connettivo.

Il WAT è presente nell'ipoderma, nel mesentere e nel mediastino. Le sue funzioni, oltre al sopracitato ruolo energetico, sono meccaniche (di sostegno e protezione) e termoisolanti (attenua la dispersione del calore corporeo). Nella membrana plasmatica degli adipociti bianchi sono presenti enzimi, chiamati LIPOPROTEINLIPASI che vengono secreti nelle cellule endoteliali adiacenti. A questo livello operano la scissione del legame tra i trigliceridi e le proteine che li trasportano nel sangue. In questo modo i trigliceridi e gli acidi grassi liberi possono entrare all'interno dell'adipocita per essere poi utilizzati a scopo energetico o immagazzinati come riserva.

Il WAT ha anche la capacità di regolare l'appetito, la cui intensità è direttamente proporzionale al numero di adipociti con ridotto contenuto lipidico, soprattutto attraverso la produzione di leptina.

Tessuto adiposo bruno

Il secondo tipo di tessuto adiposo (BAT) mostra una colorazione brunastra, dovuta alla presenza di numerosi mitocondri. Rispetto al tessuto adiposo bianco è molto meno abbondante nell'organismo.

Il BAT è costituito da cellule multiloculari, contenenti cioè numerose vescicole di grasso. Oltre ad essere particolarmente ricche di mitocondri, tali cellule presentano un volume citoplasmatico superiore agli adipociti bianchi.

Nelle creste mitocondriali della membrana interna sono presenti delle proteine chiamate UPC-1 (conosciute anche come proteine disaccopianti o termogenine). Queste proteine vengono attivate dal rilascio di acidi grassi ed hanno la capacità di dissipare il gradiente protonico a livello della membrana mitocondriale interna. Questo gradiente (meno protoni all'interno rispetto all'esterno) è fondamentale per la sintesi di ATP. Quando questo gradiente viene dissipato dalle termogenine, al posto dell'ATP viene prodotto calore, secondo un fenomeno chiamato TERMOGENESI ADATTATIVA.

In definitiva, l'UCP-1 ha lo scopo di produrre calore quando l'organismo è esposto alle basse temperature. Il tessuto adiposo bruno ha anche la capacità di attivarsi in caso di eccessivo introito calorico con la dieta. In teoria questo fenomeno, basato sulla dispersione del surplus energetico sotto forma di calore, dovrebbe garantire l'omeostasi del peso corporeo, indipendentemente dagli eccessi alimentari.

Nei ratti ipernutriti è stato evidenziato un aumento della termogenesi, con effetto preventivo sullo sviluppo dell'obesità . Il tessuto adiposo bruno ha risposto a tale condizione con le stesse variazioni metaboliche e strutturali attivate durante la termogenesi da freddo.

 

In ratti geneticamente obesi il tessuto adiposo bruno possiede una ridotta capacità termogenetica.

La ridotta presenza di adipociti bruni in un individuo adulto sembra quindi essere uno dei tanti meccanismi patogenetici che stanno alla base dell'obesità .

Funzioni del tessuto adiposo

Il tessuto adiposo non è deputato solamente all'incorporazione o al rilascio di grasso disponibile per l'attività energetica, ma si comporta come un vero e proprio organo, capace di secerne varie proteine (leptina, GLUT4, TNF-alfa, PPARgamma, UCPs) che influenzano l'intero metabolismo corporeo. Proprio sulla funzione di questi mediatori biochimici e sulle loro potenzialità terapeutiche, si sta concentrando l'attenzione dei ricercatori impegnati nella lotta contro l'obesità.