Come combattere lo stress che fa ingrassare?
Lo stress è sensibilmente correlato al peso e alla ripartizione delle masse corporee. È ormai opinione comune che lo stress rappresenti una delle maggiori cause di sovrappeso e obesità - o, addirittura, di perdita di massa muscolare.
In merito sono pubblicati diversi approfondimenti scientifici, statistici e sperimentali. Eppure, non tutti i soggetti stressati ingrassano; al contrario, qualcuno tende addirittura a dimagrire.
Per comprendere meglio l'argomento vanno fatti dei chiarimenti; prima di tutto, la correlazione tra stress e adipe, seppur innegabile, non è diretta e indipendente; pertanto, senza un'adeguata contestualizzazione, ciò che rimane è una congettura fuorviante ed errata.
Mentre, per alcuni, sarebbe "tutta colpa del cortisolo", ciò che impatta è l'adattamento comportamentale - ovvero coping o non coping -, cioè la reazione soggettiva, alle variazioni neurologiche e ormonali provocate dallo stress.
In questo articolo spiegheremo la connessione tra stress e aumento di peso e come aiutare a prevenirlo. Questo ci aiuterà a riconoscere e gestire questi aspetti, e a "salvarci" dal marketing sleale che va sempre più dilagando.
Può lo stress fare ingrassare?
Secondo l'American Psychological Association (APA), lo stress è una normale reazione alle pressioni quotidiane. Tuttavia, lo stress cronico può influire negativamente sulla salute sia psicologica che fisica.
I professionisti sanno che lo stress cronico è correlato fortemente all'aumento di peso, perché gli studi mostrano una relazione netta e inequivocabile tra stress cronico e obesità.
Una revisione del 2022 [Obesity and Stress: A Contingent Paralysis - Rupal Kumar, Moattar Raza Rizvi, and Shubhra Saraswat - Journal List Int J Prev Med v.13; 2022 PMC9362746] spiega che lo stress può causare aumento di peso nei seguenti modi:
- interferendo con processi cognitivi, come l'autoregolamentazione;
- aumentando i livelli di ormoni e sostanze chimiche coinvolte nella fame, come leptina e grelina;
- inducendo ad esagerare con cibi ricchi di calorie, da grassi e zucchero;
- interrompendo il sonno, che, di per sé, può contribuire all'aumento di peso;
- esaurendo i livelli di energia mentale e inducendo le persone a impegnarsi meno nell'attività fisica.
Come avviene questo fenomeno?
Quando una persona è stressata in maniera intensa ed acuta, il suo corpo reagisce rilasciando ormoni che innescano la cosiddetta risposta "fight or flight" (catecolamine). Questi deviano il flusso sanguigno dal tratto digerente verso i muscoli e gli organi essenziali per la sopravvivenza immediata; di conseguenza, i processi digestivi rallentano, dando luogo (tra le varie cose) anche a una sensazione di malessere viscerale.
Tuttavia, l'ormone dello stress "per eccellenza" è il cortisolo. Questo aumenta temporaneamente i livelli di glucosio nel sangue, con l'obbiettivo di fornire energia al cervello. Una volta superata la minaccia percepita, i livelli di glucosio nel sangue dovrebbero tornare alla normalità; tuttavia, se lo stress è cronico, questo ripristino tende a rallentare o a perdere di efficacia.
L'aumento della glicemia innesca anche un incremento dell'insulina, ragione per la quale lo stress cronico può causare anche livelli di insulina persistentemente elevati, favorendo la resistenza insulinica e, di conseguenza, la tendenza ad "ingrassare più del normale".
Livelli elevati di cortisolo interferiscono anche con il modo in cui il corpo produce altri ormoni, tra cui l'ormone di rilascio della corticotropina (CRH). Questo ormone aiuta a controllare l'appetito; quindi, livelli troppo bassi possono portare a mangiare più del solito.
Se una persona è stressata in modo prolungato o "cronico", il suo corpo non ha la possibilità di riprendersi tra uno stimolo stressante e l'altro. Le oscillazioni glicemiche e la tendenza all'insulino-resistenza innescano, peraltro, un desiderio crescente di cibi zuccherini. Non di meno, lo stress in sé, è spesso responsabile del rafforzamento della brama di cibi "gratificanti".
La maggiore causa dei resistenza insulinica non è lo stress!
Detto questo, è bene fare chiarezza: la maggiore causa di resistenza insulinica (e diabete 2) non è lo stress! Bensì il sovrappeso stesso, provocato da un'alimentazione ipercalorica nel cronico, e la sedentarietà.
Per quanto lo stress incida negativamente, in proporzione, non ha la stessa importanza della composizione della dieta e delle abitudini di vita.
Un soggetto "già" in sovrappeso è resistente all'insulina... perché è in sovrappeso e non si muove abbastanza! Non per lo stress. Così come un soggetto che sta ingrassando velocemente, in assenza di patologie, lo sta facendo perché cede al desiderio di compensare lo stress con il cibo, non perché lo stress ne modifica l'assetto ormonale.
Certo, lo stress peggiora molto un quadro di base; ma non è una causa diretta. Possiamo motivare questa affermazione soffermandoci sul fatto che una non trascurabile fetta di persone, sotto stress, smette di mangiare anziché mangiare di più.
Come prevenire l'aumento di peso dovuto allo stress
Riconoscere la relazione tra stress e abbuffate, ovvero quando si "mangia per conforto", può essere il primo passo per aiutare a prevenire l'aumento di peso correlato allo stress.
Alcune persone possono trarre beneficio dal tenere un diario dei fattori di stress, un registro degli alimenti che mangiano e della quantità che mangiano durante i periodi di stress. Ciò aiuta a rilevare degli schemi nel comportamento alimentare e a modificarli di conseguenza.
Alcuni possono trarre beneficio dalla terapia della parola, che può aiutare a riconoscere schemi comportamentali inutili e a sviluppare gli strumenti per superarli. Anche la terapia cognitivo comportamentale (CBT) può essere molto utile.
Una revisione sistematica del 2017 [Mindfulness-based interventions for weight loss: a systematic review and meta-analysis - K. Carrière , B. Khoury, M. M. Günak and B. Knäuper - obesity reviews doi: 10.1111/obr.12623] suggerisce che l'allenamento alla consapevolezza può aiutare a controllare il peso. L'esempio più indicativo è il Mindfulness Based-Eating Awereness Training (MB-EAT), molto usato anche nel trattamento di alcuni disturbi del comportamento alimentare (soprattutto Binge Eating Disorder).
Gli esercizi di consapevolezza insegnano alle persone a monitorare le proprie esperienze in modo non giudicante. Praticare la consapevolezza mentre si mangia può incoraggiare una persona a essere pienamente consapevole dei propri sentimenti mentre consuma cibo.
Questi esercizi possono aiutare a riconoscere cosa le spinge a cercare cibi grassi, zuccherati e ipercalorici, e a moderare il loro comportamento di conseguenza.
Di seguito sono descritti altri suggerimenti per aiutare a prevenire l'aumento di peso correlato allo stress.
Riduzione dello stress
Sebbene non sia sempre possibile ridurre le cause dello stress, spesso è possibile ridurne l'impatto sulla vita quotidiana.
I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) offrono alcuni suggerimenti per prendersi cura di sé e per ridurre l'impatto dello stress:
- fare pause regolari durante il giorno per dedicarsi ad attività piacevoli;
- trascorrere del tempo all'aria aperta nella natura;
- socializzare e trascorrere del tempo con gli amici;
- essere fisicamente attivi;
- mangiare cibi sani, tra cui frutta, verdura e cereali integrali;
- limitare l'alcol;
- smettere di fumare;
- dormire a sufficienza;
- meditare;
- praticare esercizi di respirazione.
Gestire le "voglie" e le “cattive” abitudini alimentari
L'allenamento alla consapevolezza può aiutare a comprendere la ragione della voglia incontrollabile di determinati cibi, consentendo anche di prendere una decisione consapevole "se mangiarli oppure no".
Altri consigli pratici per gestire le voglie e le "cattive" abitudini alimentari includono:
- bere acqua per aiutare a promuovere la sensazione di pienezza e ridurre la fame;
- mangiare cibi sani e magri, soprattutto pesce, che possono aiutare a promuovere la sazietà;
- mangiare regolarmente per mantenere i livelli di zucchero nel sangue ed evitare digiuni che possono portare a mangiare per conforto;
- aspettare un po' di tempo prima di "abbandonarsi" a una voglia;
- mangiare piccole quantità dei cibi desiderati;
- distrarsi con altre attività, come fare una passeggiata o fare un bagno.
Conclusioni
Lo stress è una normale reazione alle "pressioni" quotidiane. Tuttavia, lo stress cronico può causare cambiamenti fisiologici e comportamentali nel corpo, che possono portare ad aumentare di peso. Per alcune persone, ingrassare può contribuire ulteriormente allo stress, dando origine a un circolo vizioso.
Lo stress provoca alterazioni ormonali, glicemiche e insuliniche, e maggior desiderio di cibi spazzatura. Lo stress può anche interferire con gli ormoni coinvolti nella fame e nella sazietà e può compromettere i processi cognitivi dell'autoregolazione. Tutti questi fattori possono causare aumento di peso.
Riconoscere la relazione tra stress e abbuffate è il primo passo per affrontare l'aumento di peso correlato allo stress. Le tecniche che una persona può provare includono: tenere un diario dello stress e dei comportamenti alimentari e praticare un'alimentazione consapevole.
E' anche consigliabile provare alcuni sistemi per gestire le voglie, come bere di più, mangiare meglio e impegnarsi in attività che distraggano.