Dieta dopo la colecistectomia: quanto dura? Cosa non mangiare e cosa si può mangiare

Dieta dopo la colecistectomia: quanto dura? Cosa non mangiare e cosa si può mangiare
Ultima modifica 12.02.2024
INDICE
  1. Quanto dura?
  2. Cosa si può mangiare e cosa non mangiare

La colecistectomia è l'intervento di asportazione della colecisti, organo digestivo meglio noto come cistifellea.

Le funzioni della colecisti risiedono essenzialmente nell'accumulo e nella concentrazione della bile prodotta dal fegato tra un pasto e l'altro, bile che verrà poi riversata nel duodeno (parte prossimale del tenue) in risposta all'arrivo del chimo gastrico (il cibo parzialmente digerito proveniente dallo stomaco).

A sua volta, la funzione della bile si concreta principalmente nell'attività emulsionante del chimo, che facilita la digestione e l'assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili provenienti dalla dieta.

Dopo l'intervento di colecistectomia viene quindi a mancare la concentrazione biliare operata dalla cistifellea, ma non la bile stessa, che si riversa direttamente nell'intestino attraverso il dotto epatico ed il dotto biliare comune (vedi figura).

L'attività dello sfintere di Oddi, che tende a chiudersi durante il digiuno e ad aprirsi in risposta ai pasti, assicura comunque un rilascio maggiore di bile nel momento in cui è più necessaria.

Per quanto detto, la colecisti non è un organo vitale.

La sua presenza, inoltre, non risulta essenziale per il buon esito dei processi digestivi, che possono completarsi anche dopo la sua asportazione chirurgica.

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Quanto dura?

Il periodo di dieta post colecistectomia è molto variabile, nel senso che, nel senso stretto del termine, anche pochi giorni (da 10 a 30) sono sufficienti a ripristinare una condizione esattamente fisiologica.

Poi, ovviamente, come in tutti gli interventi chirurgici che interessano l'apparato digerente, possono comparire dei piccoli effetti avversi; in questi casi, la dieta potrebbe richiedere alcune correzioni fino alla scomparsa del sintomo, quindi al massimo per qualche settimana.

Diverso è se consideriamo eventuali cambiamenti cronici; non si tratta necessariamente di complicazioni, ma di vere e proprie modifiche. Ad esempio, della capacità digestiva di grossi carichi dei grassi, o dell'alvo. In tal senso, la dieta post-operatoria non ha una scadenza, e certe modifiche dietetiche andrebbero mantenute nel cronico.

In una certa quantità di casi, inoltre, la capacità digestiva è addirittura migliore rispetto al pre-operatorio.

Cosa si può mangiare e cosa non mangiare

Considerata la premessa operata nella parte introduttiva, i pazienti sottoposti a colecistectomia possono seguire una dieta assolutamente normale.

Non solo, quelli in cui l'intervento è legato ad episodi ricorrenti di coliche biliari associate a calcolosi, possono addirittura ampliare le proprie scelte alimentari rispetto al periodo pre-operatorio.

E' comunque necessario un periodo iniziale di adattamento, durante il quale la dieta dovrà essere particolarmente sobria e povera di grassi.

Subito dopo l'intervento

Cosa Mangiare

Al risveglio dall'anestesia generale, il paziente operato di colecistectomia potrà bere qualche sorso d'acqua secondo le indicazioni mediche. In assenza di nausea, potrà quindi tornare ad alimentarsi dal giorno successivo.

Inizialmente e per le prime settimane, la dieta sarà particolarmente sobria e povera di alimenti ricchi di grassi, specie se cotti, perché più difficili da digerire: formaggi, salumi, fritti e fritture, uova, burro, grassi animali (lardo, strutto, sego..) e vegetali (margarina), carni affumicate, carni grasse e frutta secca sono tra i cibi da evitare in questa prima fase.

La dieta sarà sobria, ipocalorica e ipolipidica, opportunamente frazionata in pasti piccoli e frequenti, con preferenza per piatti semplici, poco elaborati, privilegianti carboidrati complessi e fibra, con riduzione drastica di grassi saturi e colesterolo

In caso di diarrea

Dopo la colecistectomia, una buona percentuale di pazienti lamenta l'emissione di feci liquide per qualche giorno, che può essere controllata tramite farmaci specifici.

Raramente la diarrea - che si considera conseguente all'effetto lassativo dalla bile e dagli acidi biliari riversati nell'intestino in misura eccessiva - perdura svariati giorni, settimane o mesi dopo l'intervento.

In alternativa o in associazione agli antidiarroici possono, in tal caso, essere assunti farmaci come la colestiramina o l'idrossido di alluminio, che alterano l'assorbimento degli acidi biliari.

La dieta in presenza di diarrea associata a colecistectomia sarà povera di grassi e di alimenti irritanti, come caffè, cioccolato, spezie ed alcolici; andranno moderati anche i latticini e gli alimenti che aumentano i gas intestinali, come i frullati e le bevande gassate, mentre andrà incentivato il consumo di fibre, banane e cereali secchi, come biscotti e cracker, riso, pasta e pane tostato (si veda l'articolo specifico sul rapporto tra dieta e diarrea).

In caso di stipsi

In altri pazienti, l'assunzione di antidolorifici oppiaci per sedare il dolore determina l'insorgenza di stipsi, che va corretta tramite l'assunzione di una dieta ricca in fibre (verdura, in genere, cruda o cotta, legumi, cereali integrali , frutta) ed eventualmente tramite emollienti fecali.

Ritorno a una Dieta Normale

Superato l'immediato periodo postoperatorio, il paziente operato di colecistectomia può tornare a seguire una dieta normale, secondo le proprie preferenze.

La reintroduzione dei cibi più ricchi di grassi dev'essere progressiva, tenendo presente che in seguito ad abbuffate o a pasti iperlipidici aumenta il rischio di dispepsia, reflusso gastroesofageo e steatorrea.

Pertanto, si consiglia il consumo di pasti piccoli e frequenti, verificando la tollerabilità dei vari alimenti: come sempre quando si parla di dieta, l'alimentazione post-colecistectomia è altamente soggettiva: alcuni soggetti riescono a digerire senza problemi qualsiasi cibo, anche in grandi quantità, altri lamentano maggiori problemi.

Integratori

In caso di difficoltà digestive dopo colecistectomia, il paziente può discutere con il medico l'opportunità di affiancare alla dieta integratori alimentari utili per depurare e stimolare il fegato, anche in termini di secrezione biliare, come carciofo, boldo, cardo mariano e silimarina.