Corsa, Salute e Dimagrimento
Ultima modifica 28.04.2023
INDICE
  1. Corsa e salute
  2. Come allenarsi
  3. Per completare l'allenamento
  4. Corsa e dimagrimento
  5. Quando è meglio fare altro
  6. L'attrezzatura che vi serve

Corsa e salute

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La corsa, essendo un'attività aerobica, è molto utile per mantenere e migliorare salute e vitalità nel corso degli anni.
Tra i benefici della corsa e in generale di tutte le altre attività a prevalente impegno cardiovascolare (ciclismo, sci di fondo, nuoto, ginnastica aerobica ecc.), rientrano:

La corsa è un'attività fisica che può apportare numerosi benefici alla salute, sia fisica che mentale. Ma è importante allenarsi in modo corretto e graduale, per evitare infortuni muscolari e articolari.

Come allenarsi

Come appena visto, la corsa è un'attività che, nelle giuste condizioni, favorisce il mantenimento e il miglioramento dello stato di salute, e può essere di aiuto nella gestione di alcune sintomatologie.

Ma, come ogni attività sportiva, è doveroso praticarla con cautela e intelligenza, soprattutto se si è dei principianti; se si è portatori di qualche patologia importante, poi, è raccomandabile anche consultare il medico di riferimento.

Come deve essere l’allenamento per la Corsa?

La corsa è uno sport che richiede aderenza al programma di allenamento, ossia regolarità, per ottenere il risultato ricercato (dimagrimento o semplicemente tenersi in forma, per le persone comuni; miglioramento della performance sportiva, per gli agonisti).

Secondo gli esperti, nello sport, per dare continuità a un programma di allenamento, quest'ultimo dovrebbe essere:

  • Realistico,
  • Piacevole e
  • Flessibile.

Realistico

Un programma di allenamento per la corsa è realistico quando si concilia con il tempo a disposizione della persona che lo svolge.
Un individuo con figli e che lavora, con molta probabilità, avrà meno tempo di chi non ha ancora una famiglia; pertanto, è impensabile che il programma di allenamento sia il medesimo.
Chiunque voglia intraprendere un programma di allenamento per la corsa deve valutare le sue disponibilità in termini di tempo, in modo tale da poter stabilire con precisione:

  • Quante volte riesce ad allenarsi a settimana;
  • Quanti minuti/ore riesce a dedicare alla singola seduta di allenamento.

Per quest'analisi, bisogna essere oggettivi, realisti per l'appunto; altrimenti, c'è il rischio di saltare il primo allenamento già nelle prime settimane.

Piacevole

Un programma di allenamento che alimenta l'entusiasmo e la motivazione di chi lo segue favorisce l'aderenza al programma stesso; viceversa, un piano che annoia induce all'abbandono precoce.
Esistono tanti tipi di corsa: la corsa ad andatura costante, la corsa su lunghe distanze, la tempo run, la corsa a intervalli (HIIT), la corsa progressiva ecc.
È giusto e consigliabile scegliere la tipologia di corsa che piace e motiva di più; chiaramente, hanno maggiore possibilità di scelta gli atleti amatori e tutti coloro che vogliono correre per mantenersi in forma (l'atleta agonista ha poche possibilità di scelta, se vuole raggiungere un certo risultato).
C'è, tuttavia, un aspetto da segnalare: non tutti i tipi di corsa hanno gli stessi effetti sul corpo umano; per esempio, ce ne sono alcuni più indicati di altri per il dimagrimento.
A ogni modo, diversi studi hanno dimostrato che gli atleti non appassionati al loro programma di allenamento falliscono più spesso di quelli che trovano il loro piano stimolante ed entusiasmante.

Flessibile

Un programma di allenamento è considerato flessibile quando è possibile adattarlo, senza particolari ripercussioni, agli eventuali impegni improvvisi che potrebbero palesarsi durante la settimana o nel corso della vita.
Può essere un contrattempo di lavoro, la nascita di un figlio, una lite con un familiare ecc.
Questi imprevisti non solo sottraggono tempo all'allenamento, ma incidono anche sui livelli energetici della persona; se il programma è flessibile, l'impatto sarà più contenuto e, anche se con tempistiche differenti rispetto alla previsione, l'atleta riuscirà comunque a portare avanti il piano.

Corsa e adattamento all’allenamento

Se praticata con regolarità, qualsiasi attività sportiva, che sia corsa o altro, innesca una serie di processi fisiologici all'interno del corpo umano, tali per cui muscoli, articolazioni, tendini, apparato cardiocircolatorio ecc. si abituano all'esercizio.

Quello appena descritto è il cosiddetto adattamento.

L'adattamento è la spiegazione del perché una corsa di 20 minuti, per un principiante all'inizio di un percorso di allenamenti, risulta impegnativa, mentre non lo è più dopo 6 settimane di allenamenti regolari; è anche il motivo per cui una persona abituata a correre ad andatura costante, anche per tanti minuti, trova molto sfiancante una corsa a intervalli relativamente breve.

L'adattamento è, senza dubbio, un segnale che l'allenamento ha dato i suoi frutti; tuttavia, è indicativo anche del fatto che lo stimolo prodotto dall'esercizio fisico non sarà più ugualmente efficace come all'inizio del programma di allenamento.

Ecco, allora, che, una volta che il corpo si è adattato a quel dato stimolo, occorre apportare una variazione al piano di allenamento;
Il cambiamento potrebbe riguardare il tipo di corsa, i minuti di allenamento, l'intensità del passo, il numero di allenamenti settimanali ecc.

L'obiettivo è creare una nuova sollecitazione, al fine di innescare un nuovo processo di adattamento.

Lo sapevi che…

L'adattamento è la risposta a uno stress che il corpo umano è in grado di gestire, abituandosi ai nuovi stimoli.

Quanto volte correre a settimana?

La risposta dipende da vari fattori, tra cui principalmente livello di esperienza, obiettivi e tempo a disposizione.

In linea generale, per una persona che vuole tenersi in forma o per quella che vuole dimagrire, l'indicazione è correre 3-4 volte a settimana, per almeno 30 minuti, facendo seguire al giorno di allenamento un giorno di riposo.

In questa tipologia di atleti, il giorno di riposo permette a muscoli, articolazioni e tendini di recuperare dallo stress prodotto dalla corsa, così da essere nuovamente performanti per la seduta successiva.

Attenzione a cosa aggiungono, però, molti esperti del settore a riguardo: il giorno di riposo non va inteso come completa inattività; è fortemente raccomandato, infatti, sfruttare queste giornate (almeno un paio) per praticare un'attività complementare di tonificazione muscolare degli arti inferiori e di quelli superiori, per mezzo di un allenamento con i pesi o a corpo libero.

20-30 minuti di tonificazione muscolare sono sufficienti a conseguire dei risultati utili.

Perché abbinare la corsa all'allenamento con i pesi?

Gli esperti danno due motivazioni:

  • La prima è che una muscolatura più forte riduce le sollecitazioni meccaniche che la corsa ha sulle articolazioni (chiaramente il riferimento è agli arti inferiori).
  • La seconda è che muscoli più tonici riducono il rischio di infortuni (tra cui lesioni muscolo-tendinee, sovraccarico funzionale, ecc).

Come iniziare a correre?

Questo paragrafo è rivolto a chi vuole iniziare a correre partendo da zero (persona con un passato di vita sedentaria) o dopo un infortunio di durata medio-lunga.

Prima fase

Per il primo periodo, il programma è composto unicamente da sedute di camminata a passo sostenuto, la cui durata aumenta con il passare delle settimane.
La camminata serve a dare un primo stimolo, simile a quello della corsa, a muscoli, articolazioni e tendini, con l'intento di migliorare il livello di fitness e indurre un iniziale processo di adattamento.
In genere, 6-7 settimane è un arco temporale appropriato per preparare il fisico alla seconda fase, dove si comincerà a correre veramente.
Si comincia con camminate di 15-20 minuti, fino ad arrivare a sedute di 60 minuti nell'ultima settimana.
Si consigliano tra i 4 e i 5 allenamenti a settimana.
Ovviamente, il minutaggio complessivo settimanale andrà crescendo: da 100-120 minuti per la prima settimana a 160-180 per l'ultima.

Seconda fase

La seconda fase del programma include i primi accenni di corsa; le prime sedute, tuttavia, saranno ancora esclusivamente a base di camminate a passo sostenuto, di durata tra i 30 e i 50 minuti (per un totale settimanale di 150-160 minuti).
Le sedute di corsa vedono un'alternanza con momenti di camminata: inizialmente, il rapporto in minuto tra corsa e camminata è di 1:1 (es: 1 minuto di corsa e 1 minuto di camminata); successivamente, e fino a fine programma, diventa di 2:1 a favore della corsa (es: 2 minuti di corsa e 1 minuto di camminata).
Anche questo programma deve occupare una finestra temporale di 6-7 settimane.
Se si svolgono 4 sedute a settimana (più un'eventuale quinta di camminata), alla fine del periodo si dovrebbe essere in grado di completare un allenamento di corsa alternato a camminata della durata complessiva di 50 minuti.
Diversamente dalla prima fase del programma, il minutaggio settimanale complessivo si mantiene abbastanza stabile (tra i 140 e i 170 minuti totali, assodato che si facciano 4 allenamenti).
È da segnalare che gli allenamenti di corsa andrebbero preceduti e seguiti da una camminata di riscaldamento/defaticamento di circa 5 minuti.

Terza fase

La terza e ultima fase del programma per novizi ha come obiettivo preparare l'atleta a compiere un tot di chilometri di corsa continua (in genere sono 5 km).
Il programma si basa in larga misura sull'approccio alternato corsa-camminata: inizialmente, si parte con un rapporto di 3:2 a favore della corsa; poi, con il passare delle settimane, i minuti di corsa aumentano, mentre quelli di camminata si riducono (es: 7 minuti di corsa e 1 minuto di camminata).
Se si svolgono 4 allenamenti a settimana, in 6-7 settimane si dovrebbe riuscire a raggiungere lo scopo del programma: coprire una distanza di tot km (di solito 5) esclusivamente in corsa continua.
Il minutaggio settimanale sale ulteriormente e può variare da 150 a 190 minuti circa.
Come in precedenza, prima e dopo la corsa è prevista una camminata di riscaldamento/defaticamento di 5 minuti.

Corsa e allenamento di scarico

Una nota in merito al concetto di scarico (o deload) è doverosa.

Per scarico si intende, in genere, una settimana in cui l'allenamento è più leggero.
Nel caso specifico della corsa, significa che la seduta sarà più breve e l'intensità (il passo) più leggera.

Lo scarico è fondamentale per dare all'organismo la possibilità di rigenerarsi, smaltendo la fatica, la quale rappresenta un ostacolo al miglioramento delle prestazioni.

In qualsiasi sport, l'allenamento aumenta non solo il livello di fitness, ma anche quello della fatica.
Quando la fatica cresce troppo, la prestazione in allenamento non è più ottimale, ragion per cui il livello di fitness non sale più come si desidera.

Lo scarico va inserito in modo strategico durante il programma di allenamento proprio per evitare lo stallo nella crescita del livello di fitness.

Esistono numerose teorie relativamente al quando fare scarico; c'è chi dice ogni 4 settimane, chi ogni 8 ecc.
In questa sede, si eviterà di dare un'indicazione precisa a riguardo, poiché l'inserimento dello scarico dipende dal programma di allenamento, dal livello di esperienza dell'atleta e dagli imprevisti della vita quotidiana.

Un aspetto, tuttavia, è da analizzare: i segnali indicativi dell'esigenza di uno scarico; ecco quali parametri valutare:

  • Poca voglia di allenarsi;
  • Qualità del sonno peggiore;
  • Difficoltà a sostenere le tempistiche del programma di allenamento;
  • Aumento dei livelli di stress;
  • Dolori o fastidi di natura articolare e/o muscolare.

Per completare l'allenamento

La corsa è, senza dubbio, una disciplina salutare; tuttavia, per ovvie ragioni, non può considerarsi un'attività completa.

Uno sport è completo quando è capace di migliorare tutte le caratteristiche del corpo (resistenza, forza, velocità, coordinazione ecc.).

Alla luce di quanto detto, quindi, è necessario combinare la corsa a un'altra attività che ne sopperisca le mancanze, in modo da creare un programma di allenamento completo.

L'attività complementare alla corsa più indicata è l'allenamento di tonificazione muscolare, un tema già dibattuto in precedenza.

Rivolto ai muscoli di arti superiori e inferiori, e al core, l'allenamento di tonificazione permette di migliorare abilità come forza e resistenza.

Inoltre, favorisce il dimagrimento, innalza la densità ossea, si oppone alla perdita di massa muscolare, e, come già detto in un approfondimento precedente, contribuisce a ridurre lo stress articolare agli arti inferiori e il rischio di infortuni muscolo-tendinei.

L'accoppiata corsa–tonificazione muscolare costituisce un programma di allenamento completo, poiché unisce un esercizio di tipo cardiovascolare a un esercizio di miglioramento della forza e della resistenza.

Un programma di allenamento completo contribuisce a migliorare la salute generale del corpo, a ridurre il rischio di malattie croniche (es: diabete) e a promuovere la qualità della vita, ancor di più se combinato a una dieta equilibrata e a una buona igiene del sonno.

Corsa e pesi: quali esercizi fare?

Per tonificare la muscolatura, il runner non ha bisogno di una particolare attrezzattura: una o due coppie di manubri di peso medio-basso, qualche banda elastica sono sufficienti, poiché anche il corpo stesso rappresenta uno strumento utile per quelle che sono le necessità del corridore.

Per quanto riguarda gli esercizi, questi saranno mirati al rinforzo di arti inferiori, arti superiori e core (addominali).

Arti inferiori

Nell'allenamento degli arti inferiori, rivestono una particolare importanza gli esercizi monopodalici, poiché favoriscono anche la core stability.

Ovviamente, però, non possono mancare nemmeno i classici esercizi bipodalici.

Entrando nei dettagli, ecco un elenco degli esercizi per gli arti inferiori utili al runner:

  • Step up (a corpo libero o con uno o due manubri);
  • Stacco rumeno a una gamba (con uno o due manubri);
  • Affondi in camminata, all'indietro, in avanti o sul posto (a corpo libero o con uno o due manubri);
  • Squat bulgaro (a corpo libero o con uno o due manubri);
  • Squat (a corpo libero o con manubrio);
  • Ponte bipodalico e monopodalico (per rinforzo dei glutei);
  • Nordic curl;
  • Calf raises (a corpo libero o con manubri).

Con l'esperienza e con l'adattamento, è possibile e consigliabile inserire il carico dei manubri per un maggiore stimolo; è da segnalare che c'è una differente attivazione del torchio addominale se si usa un manubrio o una coppia (con un manubrio, il carico si abbassa, ma si acquisisce una capacità di controllo monolaterale del core).

Un'altra indicazione interessante è quella di utilizzare, in esercizi come lo squat classico, una banda elastica appena sopra le ginocchia, in modo da stimolare anche i muscoli extrarotatori dell'anca (lo si può fare anche negli affondi sul posto, a patto di fissare la banda a un supporto fisso a una parete).

Arti superiori

Esercizi per gli arti superiori utili al runner e non particolarmente complessi sono senza dubbio:

I più esperti potrebbero eseguire anche delle trazioni alla sbarra (pull-up), per rinforzare i muscoli della schiena, e i V push-up, per un migliore stimolo delle spalle.

Lo sapevi che…

Le trazioni alla sbarra sono un esercizio mirato al rinforzo della schiena, che, in una fase del movimento, stimola anche i muscoli pettorali.
Eseguirlo correttamente e senza il rischio di infortuni non è da tutti.
Ecco perché, prima di inserirlo nella scheda di allenamento, è bene fare un percorso propedeutico e consultare un personal trainer.

Addominali

Rinforzare gli addominali significa migliorare la core stability, ossia la capacità del corpo di stabilizzare la colonna vertebrale e il bacino, evitando movimenti indesiderati, che potrebbero danneggiare il rachide.

Esercizi per gli addominali utili al runner sono:

  • Plank;
  • Side plank (particolarmente consigliata è la variante side plank con sollevamento gamba);
  • Mountain climbers;
  • Dead bugs;
  • Bird dog;
  • Palloff press.

Chi ha qualche risorsa economica in più e gradisce l'allenamento di tonificazione, può investire anche in altre attrezzature, tipo kettlebell, barra per trazioni e un bilanciere.

Corsa e dimagrimento

Si è soliti pensare che la corsa sia l'attività migliore per dimagrire.
La realtà, tuttavia, è un po' differente: correre può aiutare senza dubbio a bruciare i grassi, ma bisogna farlo nel modo giusto e curando l'alimentazione.

Prima, però, di approfondire alcuni concetti relativi al tema corsa-dimagrimento è doveroso rivedere qual è la chiave per dimagrire: bisogna bruciare più calorie di quanto se ne consumano, nel rispetto del metabolismo basale; il metabolismo basale è il numero di calorie di cui il corpo ha bisogno a riposo, per espletare tutte le sue funzioni fondamentali.

Come dimagrire con la Corsa

Si immagini un runner principiante che vuole iniziare a correre per perdere qualche chilo di troppo.

All'inizio, un soggetto di questo genere trae benefici dalla sola corsa a ritmo costante, mantenuta per almeno 30 minuti e con un'andatura che consenta di mantenere una conversazione.

Gli effetti di un simile allenamento, tuttavia, non sono eterni: in genere, dopo 6 settimane, il corpo si adatta (adattamento) e non si bruciano più grassi come prima.
Il runner se ne accorge perché non vede più progressi sulla bilancia.

Questo stallo è il segnale che bisogna cambiare tipo di allenamento.

Nel principiante alle prime armi, la corsa libera adrenalina, la quale stimola il rilascio di grasso dalle cellule e la sua successiva scomposizione; ecco perché, quando si comincia a correre da zero, si dimagrisce.

Per riprendere a bruciare grassi e dimagrire, il runner deve iniziare un programma di corsa a intervalli o di tempo run, due stili di corsa differenti che però comprendono entrambi un momento di corsa a ritmo intenso, superiore a quello di una corsa costante, e un momento più lento, di recupero.

Un allenamento con tali caratteristiche richiede da parte del corpo un maggior consumo di ossigeno, rispetto a una corsa a ritmo costante.
Estinguere questo debito di ossigeno è un'attività dispendiosa in termini di calorie e che necessita di tempo (anche fino a 48 ore); la persona, quindi, continua a bruciare calorie fino a quando non è terminato il recupero di ossigeno.
Alla luce di quanto detto, appare chiaro perché corse dove si alternano andature ad alta intensità ad andature più rilassate inducano un maggior dispendio energetico.

In ottica di benefici, consumo calorico ecc., stili di corsa come quella a intervalli e la tempo run richiedono un minutaggio più contenuto rispetto alla corsa a ritmo costante.

Attenzione, però, anche queste tipologie di corsa portano a un adattamento.
Bisogna, quindi, variare la lunghezza degli intervalli secondo un piano strutturato.

Ultima nota, dal valore fondamentale, riguarda l'alimentazione e il recupero: senza l'adozione di una dieta sana ed equilibrata, e senza il rispetto dei momenti di riposo (compreso il sonno notturno), nessun programma di corsa, neppure il migliore, è sufficiente a favorire il dimagrimento.

Quante calorie si bruciano con la corsa?

Il consumo calorico indotto dalla corsa si può calcolare con la seguente formula:

  • Kcal consumate = 0,9 x Km percorsi x Kg di peso corporeo

Il consumo di grassi, invece, con la cosiddetta formula di Arcelli:

  • Consumo di grassi in grammi 0 (Kg peso corporeo x Km percorsi)/20

Quante calorie è giusto bruciare per dimagrire bene?

Gli esperti ritengono che, per un dimagrimento appropriato, il deficit calorico indotto dall'attività fisica (sia questa la corsa o altro) non deve superare le 200 kcal.

Sotto questa soglia, infatti, aumenta il rischio di infortuni muscolari, affaticamento post-allenamento e altri problemi di salute correlati a una scarsa disponibilità di energia.

Ecco, quindi, che esasperare la corsa nella speranza di dimagrire di più e più velocemente è assolutamente scorretto: c'è il rischio, infatti, di farsi male o di non riuscire a dare continuità all'allenamento.

Correre a digiuno fa dimagrire?

Contrariamente a quanto si pensa, la corsa a digiuno, al mattino, non ha un impatto così rilevante sul dimagrimento.

Su questo punto, infatti, gli esperti tengono a ribadire che la cosa che conta è sempre il rapporto tra calorie assunte e calorie bruciate a fine giornata.

Oltre a ciò, la corsa a digiuno può rivelarsi un'arma a doppio taglio: durante l'esercizio, difatti, l'organismo potrebbe dover attingere alle proteine come fonte di energia, ossia alla massa muscolare.
Per evitare la perdita di muscolo derivante da tale meccanismo biologico, è raccomandabile consumare un pasto proteico entro 30 minuti dalla fine dell'attività sportiva.

Corsa e pesi per dimagrire

Si è già ampiamente discusso di quanto importante sia per il runner l'allenamento con i pesi.

Questa sezione si occuperà di analizzare, in breve, perché un allenamento di tonificazione favorisca anche il dimagrimento.

Usare i pesi, ma anche il carico del proprio corpo, stimola la crescita muscolare.
A differenza del tessuto adiposo, i muscoli sono un tessuto "vivo", che richiede molta più energia in termini di calorie (innalza il metabolismo basale).
Pertanto, il runner che integra l'allenamento con della palestra tende a dimagrire più facilmente e a mantenere nella norma il peso.

Quando è meglio fare altro

Quando la corsa è sconsigliata?

La corsa non è uno sport adatto a tutti; è controindicata, infatti, in persone che soffrono di:

Alcune di queste condizioni non sono controindicazioni assolute alla corsa; per esempio, la persona in sovrappeso può avvicinarsi alla corsa ma solo dopo che, tramite dieta ipocalorica e allenamento con i pesi, è riuscita a normalizzare il peso.

Corsa e dolori articolari: alcune precauzioni

La corsa è uno sport ad alto impatto articolare; in particolare, grava sulle ginocchia.
Ecco perché è sconsigliata a chi soffre di una grave forma di artrosi.

In caso di problematiche di rilevanza minore, però, correre è ancora possibile, a patto di adottare alcune strategie.

Per esempio, sarebbe da evitare la corsa su terreni accidentati o su superfici particolarmente dure (asfalto).

Inoltre, potrebbe risultare utile fornirsi di calzature adatte al proprio appoggio; per conoscere la calzatura idonea, bisogna rivolgersi a uno negozio specializzato e a un professionista che tratta questo tipo di temi.

Cosa fare al posto della Corsa?

Secondo alcuni esperti, ogni tanto sarebbe opportuno trovare un'alternativa alla corsa, anche per brevi periodi, per variare il gesto motorio e ridurre il rischio di traumatismi da sovraccarico funzionale.

Sport alternativi ideali sono ciclismo e nuoto, poiché prevedono uno sforzo aerobico (esattamente come la corsa), ma sono a basso impatto articolare.

L'attrezzatura che vi serve

La corsa è uno sport davvero semplice, bastano scarpe adatte, calzoncini e una maglietta e si può cominciare. Ma sul mercato esistono anche attrezzature dedicate, fatte in materiali speciali e particolarmente adatti al tipo di esercizio. E anche strumenti per monitorare gli allenamenti nei loro aspetti più importanti.

Scarpe da running

Abbiamo detto delle scarpe. Le scarpe da running sono la parte più importante dell'attrezzatura per chi corre. Sul mercato ce ne sono tantissimi modelli, e scegliere non è sempre facile. Le migliori per le vostre esigenze sono quelle che si adattano meglio alla forma del piede, al tipo di corsa e al terreno su cui correrete.

Abbigliamento tecnico

Si parla di abbigliamento tecnico quando viene appositamente progettato per la corsa. E in particolare per assorbire l'umidità e mantenere il corpo asciutto durante l'allenamento e durante la gara. Ed essere comodo e adatto al gesto della corsa. Particolarmente importante è l'abbigliamento running per l'inverno.

Smartwatch e fitness tracker

Per monitorare i vostri allenamenti, come vanno in dettaglio e come state progredendo, esistono dei particolari orologi con tante funzioni aggiuntive appositamente progettate per lo sport e per la corsa. Sono gli smartwatch e i fitness tracker. Raccolgono tanti dati, dal tempo alla distanza percorsa, dalle calorie bruciate alla frequenza con cui ha battuto il vostro cuore, e tante altre cose ancora. Di solito sono collegati a una app per tablet e smartphone, da cui potrete accedere alla grande ricchezza di informazioni che possono registrare.

Borracce per corridori

L'idratazione è molto importante, soprattutto nelle stagioni calde. Per questo è bene munirsi di una borraccia, e anche in questo caso quelle progettate per la corsa sono le più adatte. E' importante sceglierne una di qualità, preferibilmente termica, resistente ma anche leggera e facile da trasportare.

Marsupio sportivo

Il marsupio sportivo rappresenta un accessorio estremamente utile, in particolare per coloro che praticano sport all'aria aperta come la corsa e hanno necessità di portarsi dietro le chiavi di casa, dell'automobile o magari lo smartphone. Non sorprende che sia quindi diventato tra gli accessori preferiti dai runner, per i quali risulta fondamentale disporre di una piccola borsa comoda e non ingombrante, che non interferisca con la regolarità del movimento durante la corsa.

Occhiali da running

Anche gli occhiali da running sono un accessorio importante per coloro che praticano questo sport regolarmente. Hanno un design funzionale a proteggere gli occhi del corridore non solo dai raggi ultravioletti, ma anche dagli agenti atmosferici come vento e pioggia, o dalle polveri su strada che possono compromettere la visibilità stessa del runner.

Cuffie da running

Se vi piace ascoltare la musica o podcast o programmi radio, e se volete farlo anche durante gli allenamenti, allora avete bisogno di un buon paio di cuffie da running, e cioè di cuffie che non cadano mentre state correndo.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza