Terapia Posturale Contro il Mal di Schiena

Terapia Posturale Contro il Mal di Schiena
Ultima modifica 21.09.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Chi Colpisce e Perché
  3. Studio e Terapia Posturale
  4. Ruolo dei Dischi Intervertebrali
  5. Prevenzione
  6. Altri Suggerimenti

Introduzione

In questo articolo parleremo di mal di schiena e, in particolar modo, dell'aspetto preventivo.

come prevenire il mal di schiena Shutterstock

Attenzione però, non abbiamo certo la presunzione di riassumere in poche righe come eliminare il rischio di quello che, come vedremo, è probabilmente il disagio osteo-articolare e/o muscolo-tendineo più diffuso al mondo.

Intendiamo semplicemente fornire alcuni semplici consigli / strumenti ai gentili lettori per migliorare lo stato di salute della propria schiena, anticipandone l'indolenzimento o alleviando i sintomi di una lombalgia preesistente – che, per solito, va' e viene.

Vediamo come.

Per approfondire: Mal di Schiena: da Cosa Dipende e Come Curarlo

Chi Colpisce e Perché

I disagi che gravano sulla colonna vertebrale, in toto – parafisiologici e patologici – sono tra i principali problemi sanitari della nostra società e interessano fino all'80% della popolazione europea.

Negli ultimi anni molte ricerche hanno evidenziato il ruolo estremamente negativo per la colonna vertebrale delle posture statiche prolungate, delle frequenti flessioni e rotazioni del tronco, del sollevamento di carichi e, in generale, dei movimenti quotidiani "poco corretti".

I suddetti approfondimenti indicano anche che la maggior parte dei mal di schiena – parliamo al plurale poiché l'eziologia del dolore al rachide può essere estremamente variabile – non risponde efficacemente all'intervento terapeutico tradizionale, che comprende soprattutto massaggi e altre terapie fisiche. Ciò è dovuto al fatto che i suddetti trattamenti risultano finalizzati esclusivamente a trattare il sintomo, mentre la vera causa rimarrebbe ignorata.

Studio e Terapia Posturale

Cause più frequenti del mal di schiena

Le cause più frequenti di mal di schiena sono da ricercare in attività lavorative considerate a rischio (operai, imbianchini, piastrellisti, parrucchiere, camionisti ecc), in attività sportive non adeguate, nelle posture scorrette, nella tensione emotiva e nei traumi in genere.

Il mal di schiena su base posturale – che nella riga precedente abbiamo messo al terso posto ma senza una reale giustificazione statistica; potrebbe avere un'importanza addirittura superiore – altro non è che la conseguenza di movimenti errati, di sforzi fisici, di posture scorrette ricorrenti durante le attività quotidiane.

Perché scegliere la terapia posturale e motoria

Al contrario dei rimedi tradizionali, lo studio posturale pare essere un approccio innovativo ed efficacie, soprattutto nei confronti di alcune patologie – soprattutto cervicalgìe e lombalgìe in assenza di "evidenti" paramorfismi o dismorfismi.

Lo scopo dell'osservazione posturale è educare il soggetto affetto da mal di schiena a non sottovalutare il problema e ad intraprendere – assieme al proprio medico curante o specialista – un vero e proprio percorso terapeutico che, nella maggior parte dei casi, può portare alla risoluzione del problema.

In base a quanto abbiamo detto, molti lettori si chiederanno: "…ma allora, quali sarebbero le cause organiche di questo dolore? Bella domanda. Diciamo che i principali incriminati, tutti sensibili alla terapia posturale e motoria specifica, sono:

  • compressioni nervose dovute allo schiacciamento e all'usura dei dischi intervertebrali;
  • affaticamento muscolare da eccessivo stiramento o tensione.

Di seguito ci soffermeremo soprattutto sui dischi intervertebrali. Perché? Semplicemente perché nel lungo termine eventuali sofferenze degli stessi possono tramutarsi in danni irreversibili, anche se non gravissimi, ma comunque più complicati da trattare di stiramenti e tensioni.

Nota: è molto frequente che diverse condizioni disagevoli coesistano e si correlino nello stesso quadro clinico, magari scatenato primitivamente da un atteggiamento posturale. Per questo raccomandiamo di evitare il fai da te e di rivolgersi ad un professionista del settore sia per la diagnosi che per il trattamento del mal di schiena.

Ruolo dei Dischi Intervertebrali

Cosa c'entrano i dischi intervertebrali con il mal di schiena posturale? Moltissimo, perché la struttura della colonna vertebrale che, più di ogni altra, subisce alterazioni causate dalle posizioni scorrette, è proprio il disco intervertebrale.

Difatti, in tutte le posizioni dell'organismo – in piedi, supina, seduta ecc – i dischi intervertebrali subiscono una pressione – anche se diversa per intensità e maggior localizzazione – che tende a distribuirsi sulla sua superficie grazie al liquido in essi contenuto.

Il ricercatore svedese Alf Nachemson ha svolto importanti studi per conoscere i valori di pressione che, nelle diverse posizioni e movimenti, si verificano in particolare sul terzo disco lombare. Alla luce di questi studi, tale segmento sembra subire un carico pari a:

  • 30 kg quando il corpo umano è in posizione supina;
  • 70 kg quando è in posizione seduta;
  • 210 kg quando l'organismo solleva 20 kg con schiena flessa e ginocchia dritte – che, ricordiamo, non è corretto!

Cosa può succedere ai dischi intervertebrali?

Come tutte le strutture cartilaginee, anche i dischi intervertebrali soffrono di usura.

Questa agisce soprattutto come stress da compressione, che talvolta può portarne alla rottura e alla conseguente disidratazione per fuoriuscita del liquido in essi contenuto. D'altro canto, di per sé, questo non genera dolore.

La sintomatologia legata all'assottigliamento dei dischi è causata dall'eventuale compressione delle radici nervose adiacenti – che racchiude decine di casistiche differenti – oppure dal carico eccessivo e conseguente degenerazione delle faccette articolari delle vertebre.

Dunque, l'intento di preservarne l'integrità è un obbiettivo primario della terapia posturale e motoria.

Powerlifter e bodybuilder sono a rischio?

Chi pensa che siano questi chilogrammi a costituire il problema si sbaglia di grosso. Tra powerlifter e bodybuilder, che sollevano centinaia di chili con gambe e schiena, le lombalgie hanno un'incidenza tutto sommato normale – anche se è innegabile che nel lungo termine compaiano, prima o poi, acciacchi di varia natura.

Non è carico esterno il problema, bensì quello interno dovuto alle leve articolari che mutano in base alla posizione e postura. Una buona tecnica e metodologia è la chiave per la salute della schiena.

Ovviamente, questo non significa nemmeno l'opposto, ovvero che chiunque è in grado di sopportare il carico di un bilanciere da 200 kg che grava sul lombare. La soggettività ha, come sempre, un ruolo essenziale.

Prevenzione

Soluzione all’usura dei dischi intervertebrali

Importanza dell'attività fisica nella terapia posturale

Queste valutazioni scientifiche, unite alla costante necessità di mantenere le curve fisiologiche della colonna, suggeriscono come soluzione al mantenimento dell'efficienza vertebrale – nell'intento di evitare l'usura o la rottura dei dischi intervertebrali e prevenire l'insorgenza del dolore – un'adeguata e personalizzata attività fisica.

"Adeguata" e "personalizzata" si riferiscono alla scelta di posizioni e i movimenti, che devono provocare minore pressione possibile sui dischi intervertebrali e – se le condizioni lavorative non permettono – rimediare eseguendo dei movimenti di compenso.

Importanza del sonno per i dischi intervertebrali

Al fine di permettere ai dischi intervertebrali di riacquistare il loro originario spessore e mantenere la loro efficienza ed elasticità sarebbe necessario dormire un numero sufficiente di ore su un letto costituito da un supporto personalizzabile in doghe (rete) e da materasso adeguato (con elasticità e durezza idonee per il soggetto).

È da sottolineare che un riposo notturno confortevole è importante al fine di alleggerire il carico di lavoro che i dischi intervertebrali subiscono nell'arco della giornata. Da evitare il cuscino alto, in quanto costringe il tratto cervicale della colonna in posizione di flessione e può essere dunque causa di dolori cervicali e mal di testa.

Importanza delle calzature per i dischi intervertebrali

Alcuni suggerimenti sull'uso delle calzature riguardano la suola – che dev'essere in cuoio – e la punta della scarpa, che dovrebbe essere ampia.

Con tacchi piuttosto alti si può arrivare ad una pressione del peso pari all'80-90% a livello dei metatarsi.

Chi soffre di più il mal di schiena cervico-dorsale?

Alcuni studi su lavoratori addetti a videoterminali hanno evidenziato la presenza di disturbi alla colonna vertebrale in percentuale superiore – rispetto a un gruppo di controllo e a quello che si riscontra nei facchini o nei manovali – dimostrando il ruolo negativo della fissità di fronte ad un videoterminale.

La colonna cervico-dorsale durante la giornata è chiaramente sottoposta ad uno stress maggiore in quanto soggetta a continui movimenti di flesso-estensione. Le attività lavorative più a rischio per questa parte del corpo sono quelle di precisione (sarte, grafologhe, orologiai ecc) oppure gli imbianchini, gli addetti alle pulizie, i contadini, nonché chi trascorre molte ore guardando la televisione a letto o utilizzando cuscini non idonei.

Suggerimenti Utili

Alcuni suggerimenti utili per ridurre il dolore lombare causato dalle posture fisse potrebbero essere:

  • cambiare spesso posizione;
  • fare delle lunghe passeggiate, quando possibile;
  • praticare semplici esercizi di estensione e flessione della schiena;
  • dormire su un fianco con le ginocchia piegate oppure in posizione supina con un cuscino sotto le ginocchia;
  • durante la posizione statica eretta, utilizzare un pacchetto d'appoggio per gli arti inferiori sui quali scaricare il peso del tronco, alternativamente;

adattare i posti di lavoro secondo criteri ergonomici.

Chi soffre di più il mal di schiena lombo-sacrale?

Anche il tratto lombo-sacrale della colonna è stimolato soprattutto dalle posture fisse prolungate in posizione statica eretta (casalinghe quando stirano, i commercianti che lavorano al banco, gli odontoiatri, ecc). Ulteriori soggetti a rischio per la zona lombosacrale sono i camionisti, gli agenti di commercio, i tassisti e chiunque utilizzi l'automobile come strumento di lavoro.

Suggerimenti Utili

  • Lo spostamento dei pesi rappresenta un momento piuttosto critico per la colonna lombosacrale, per cui sarebbe necessario insegnare le corrette modalità di movimento ai soggetti che compiono per lavoro tali funzioni;
  • La gravidanza, soprattutto dopo il sesto mese, porta ad una iperlordosi lombare e pertanto rappresenta un fattore di rischio; si raccomanda una certa sensibilità alle proprie esigenze, per stimare quando e quanto riposare;
  • È tuttavia soprattutto il periodo del puerperio quello più pericoloso, per il maggior impegno della madre nell'accudire il neonato; anche il gesto di sollevare un bambino può rappresentare un rischio rilevante per la colonna vertebrale. Vale la regola del saper come sollevare un carico;
  • L'eccesso ponderale – sovrappeso o nei casi peggiori obesità – provoca un'incidenza significativa delle lombalgie, visto che determina un importante aumento di pressione sui dischi intervertebrali. La soluzione è, logicamente, dimagrire;
  • Sembra accreditabile la correlazione di dolori lombari per la ridotta ossigenazione delle strutture muscolo-articolari della colonna vertebrale causata dal fumo di sigaretta. La soluzione è smettere di fumare, ovviamente.
  • Le attività fisiche agonistiche spesso risultano dannose perché la colonna vertebrale viene sottoposta a carichi di lavoro notevoli; ciò contrasta con l'opinione diffusa che l'attività sportiva migliori le condizioni di salute e possa prevenire la comparsa del mal di schiena. Non ci sono soluzioni soddisfacenti a questo problema, se non interrompere l'attività;
  • Discorso diverso per le attività amatoriali e a scopo ricreativo o per l'esercizio fisico in palestra che possono prevenire – se eseguite in modo personalizzato, fisiologico, con intensità e volume adeguati – l'insorgenza di episodi vertebrali dolorosi.
Per approfondire: Materasso e Mal di Schiena

Altri Suggerimenti

Riguardo il mal di schiena, ci sarebbe da scrivere un libro – e c'è chi l'ha fatto. In questa sede vorremmo però fare poche ma importanti considerazioni:

  • Il mal di schiena dev'essere prima valutato da uno specialista, il quale considererà l'evenienza di un ulteriore indagine immaginografica. Questo perché l'esito di un approfondimento simile, senza una valutazione diagnostica, potrebbe portare alla luce una condizione sì reale – ad esempio un'ernia al disco – ma, nello specifico, non responsabile della sintomatologia in questione;
  • Se la casistica lo permette, allenare la muscolatura della schiena permette di ridurre molti dei casi di dolore al rachide; possiamo quindi concepire di introdurre comunque lo stacco da terra, anche se a bilanciere scarico. Ovviamente, ciò dipende dall'eziologia del dolore. Sentire male mentre ci si allena è, ad ogni modo, quasi sempre un campanello di allarme da non ignorare;
  • Il mal di schiena può essere la causa, oltre che di scompensi posturali e debolezze muscolari, anche da uno scarso tono del core, soprattutto del cingolo addominale; è molto diffuso lo sfavorevole rapporto tra la forza dello psoas iliaco e degli addominali, o tra i flesso-estensori dell'anca. Sono innumerevoli i casi di lombalgia risolti con esercizi di potenziamento come crunch, flessioni laterali del busto, twist, plank ecc;
  • Attenzione alle frodi. Molte lombalgie sono destinate a risolversi spontaneamente. Coppettazione, laser, tecar, tisane, massaggi rilassanti, taping, fanghi, riti vudù ecc, in tal caso, hanno esattamente la stessa efficacia. Tanto varrebbe farsi prescrivere un antidolorifico dal medico da assumere una tantum, soffrendo meno, ma soprattutto risparmiando molto.
Per approfondire: Pilates per il Mal di Schiena

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer