Distorsione alla caviglia: cosa fare e quanto ci mette a guarire. Si può camminare?

Distorsione alla caviglia: cosa fare e quanto ci mette a guarire. Si può camminare?
Ultima modifica 24.11.2023
INDICE
  1. Chi soffre più comunemente di distorsione alla caviglia?
  2. Cosa succede se non recupero completamente una distorsione alla caviglia?
  3. Quanto ci mette a guarire una distorsione alla caviglia?
  4. Classificazione della distorsione alla caviglia
  5. Come capire se una storta alla caviglia è grave? Sintomi
  6. Come fare per far passare la distorsione alla caviglia?
  7. Cosa fare se prendo una storta e mi trovo da solo senza mezzi o persone nei paraggi?

La distorsione è la perdita momentanea ed incompleta dei rapporti articolari fra due capi ossei.

Si verifica quando si flette, si torce o si ruota la caviglia in modo eccessivo o improvviso. E', in definitiva, una "forzatura" dell'articolazione oltre il normale range di movimento, con conseguente danno alle fasce di tessuto contenitivo

Ciò può allungare o strappare le robuste fasce di tessuto connettivo, chiamate legamenti, che aiutano a tenere unite le ossa della caviglia.

I legamenti aiutano a stabilizzare le articolazioni, prevenendo movimenti eccessivi; ma anch'essi hanno un limite, soprattutto quando non supportati da adeguati riflessi neuro-muscolari di risposta.

La maggior parte delle distorsioni delle caviglie comporta lesioni sul lato esterno della caviglia.

Il trattamento dipende dalla gravità della lesione. Sebbene l'autocura e gli antidolorifici da banco risultino, di solito, sufficienti, potrebbe essere necessaria una valutazione medico-ortopedica per rivelare quanto grave sia il danno e per determinare il trattamento più appropriato.

La caviglia lesa e instabile rappresenta il presupposto di distorsioni recidivanti, si comprende quindi l'importanza di una buona rieducazione dopo un episodio distorsivo.

Ecco perché i traumi distorsivi possono essere acuti (in seguito ad urti, contrasti, scontri o improvvisi cambi di direzione) o cronici (dopo carichi notevoli e prolungati).

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Chi soffre più comunemente di distorsione alla caviglia?

La popolazione più colpita da distorsione alla caviglia è quella sportiva.

In Italia si stimano circa 5000 traumi distorsivi alla caviglia al giorno, questo significa che è uno dei traumi più comuni negli sport e nelle attività ricreative.

La distorsione alla caviglia è il più frequente trauma muscolo-scheletrico dell'arto inferiore .

Gli sport dove questo trauma è più frequente, in ordine crescente, sono: pallavolo (56%), basket (55%), calcio (51%)e la corsa di resistenza (40%).

Cosa succede se non recupero completamente una distorsione alla caviglia?

Nella distorsione alla caviglia quasi sempre rimane un dolore residuo abbastanza significativo che comporta una limitazione funzionale.

Anche dopo che il trauma è stato curato si ha una percentuale variabile di pazienti, che va dal 10% al 30%, che lamentano una sintomatologia cronica caratterizzata da sinoviti, tendinopatie, rigidità, aumento di volume, dolore ed insufficienza muscolare, associati o meno ad instabilità del collo del piede con difficoltà a deambulare su terreni irregolari o episodi distorsivi recidivanti, a prescindere dal trattamento dell'episodio acuto.

Questo avviene perché il danno del trauma distorsivo non avviene solo a carico del tessuto legamentoso, ma anche del tessuto nervoso e muscolo-tendineo, intorno al complesso della caviglia.

Complicazioni della distorsione alla caviglia

L'evento traumatico può portare, soprattutto nella caviglia di un atleta, ad una patologia articolare, suddivisa in due quadri:

  • Quello della lassità, con lesioni capsulari, distensioni e lacerazioni del comparto legamentoso laterale e mediale della tibiotarsica e della sottoastragalica, che determinano una escursione articolare oltre i limiti fisiologici;
  • Quello dell' instabilità, che l'atleta avverte come un segno di cedimento articolare durante il gesto sportivo ed anatomopatologicamente obiettivabile in una rottura più o meno totale dei legamenti.

Quanto ci mette a guarire una distorsione alla caviglia?

Si può camminare con una distorsione alla caviglia?

Il tempo necessario per tornare a camminare varia in base alla gravità. Molto spesso, la caviglia può appoggiare parzialmente già dopo la prima settimana; prima di aumentare il carico, ne possono essere necessarie due.

Il criterio più importante da rispettare, rimane il sintomo del dolore, che non va mai sottovalutato ma piuttosto ascoltato.

Quanto ci mette a guarire definitivamente?

Il tempo necessario per il recupero funzionale completo, qualunque sia il trattamento riservato al paziente (chirurgico o conservativo), varia dalle 3 alle 5 settimane.

Il tempo necessario prima di tornare al lavoro varia dalle 4 alle 7 settimane.

Prima che il paziente possa ritornare alla pratica sportiva occorrono 10 settimane.

I tempi di recupero, di solito, negli sportivi professionisti sono più corti, perché il tempo riservato alla riabilitazione è maggiore rispetto ad esempio ad uno sportivo amatoriale.

Classificazione della distorsione alla caviglia

Le distorsioni alla caviglia possono essere classificate come segue:

  • Grado 0: tilt astragalico inferiore a 8°, non rotture legamentose;
  • Grado 1: tilt astragalico (10°-20°), rottura legamento peroneo- astragalico anteriore;
  • Grado 2: tilt astragalico (20°-30°), rottura legamento peroneo- astragalico anteriore e peroneo calcaneare;
  • Grado 3: tilt astragalico superiore a 30°, rottura di tre legamenti.

Come capire se una storta alla caviglia è grave? Sintomi

Una distorsione alla caviglia propriamente detta, che richiede quindi un trattamento ed ha un decorso sovrapponibile a quelli menzionati sopra, deve comportare i seguenti sintomi:

  • Dolore vivo, localizzato a livello della zona anteriore del malleolo peroneale, che insorge durante la palpazione;  
  • Tumefazione modesta o cospicua a livello periarticolare ed articolare, segno della rottura della piccola arteriola passante al di sopra del legamento peroneo-astragalico anteriore (segno di Robert-Jaspert);  
  • Limitazione funzionale causata dal dolore che il paziente avverte durante i movimenti dell'articolazione;
  • Instabilità dell'articolazione tibio-tarsica.

Come fare per far passare la distorsione alla caviglia?

Nei casi in cui è sufficiente l'automedicazione, e non è necessario l'intervento chirurgico, è possibile procedere con il trattamento conservativo.

Questo può essere diviso in tre fasi:

  • acuta;
  • sub-acuta;
  • rieducazione funzionale.

Fase acuta

Il protocollo più accreditato per le lesioni acute è il P.R.I.C.E. Protection Rest Ice Compression Elevation. In fase acuta gli obiettivi sono:

  • l'immobilizzazione;
  • la diminuzione degli "irritanti chimici" che causano dolore e favoriscono la "stasi tissutale" (ovvero l'edema);
  • la prevenzione di ulteriori sollecitazioni meccaniche della struttura lesa.

Fase sub-acuta

In fase sub-acuta lo scopo del trattamento è quello di sottoporre il tessuto leso ad una serie di sollecitazioni meccaniche , utili per promuovere l'orientamento fisiologico delle fibre collagene.

Gli obbiettivi in questa fase sono:

  • l'eliminazione del dolore;
  • il recupero della particolarità;
  • l'eliminazione dello spasmo muscolare;
  • l'eliminazione dell'edema;
  • il recupero della forza muscolare.

Per raggiungere questi obbiettivi si utilizzano massaggi, terapie fisiche, tecniche di mobilizzazione e la cinesiterapia.

Fase di rieducazione funzionale

Nella fase di rieducazione funzionale si mira al:

  • recupero della propriocettività;
  • recupero della forza;
  • prevenzione delle recidive.  

Bendaggio funzionale

Il bendaggio funzionale:

  • previene l'insorgere di ricadute o recidive quando si riprende l'attività motoria;
  • evita i danni di una prolungata immobilizzazione o inattività funzionale e riduce i tempi di recupero.

Cosa fare se prendo una storta e mi trovo da solo senza mezzi o persone nei paraggi?

Prima di tutto, poniamo l'attenzione sull'importanza di non praticare mai sport da soli, soprattutto in luoghi isolati e/o privi di mezzi di comunicazione.

Il rischio è, appunto, quello di non poter fronteggiare adeguatamente una situazione di emergenza.

Oggi sono disponibili numerose soluzioni, come segnalatori GPS piccoli e compatti, oltre a validi supporti per il trasporto del telefono cellulare.

A ogni modo, qualora si riporti una distorsione alla caviglia in luoghi avversi, lontano da possibili soccorsi, per prima cosa è bene non togliersi la scarpa per esaminare la lesione

Il conseguente dolore associato a gonfiore potrebbe infatti ostacolare il reinserimento del piede nella scarpa.

In secondo luogo, se possibile, sarà indispensabile tentare di raggiungere il primo centro abitato o il primo mezzo di comunicazione.

Deambulare con entrambe le gambe sarà impossibile, ragione per la quale si consiglia l'utilizzo di un supporto di fortuna, come un bastone. Anche irrigidire l'articolazione può essere di aiuto; comprimere la zona può diminuire il gonfiore, ma attenzione a non esagerare bloccando eccessivamente l'afflusso di sangue per lunghi periodi.