Tessuti vegetali

Ultima modifica 13.09.2018

Sul piano dell'organizzazione architettonica, nel mondo vegetale distinguiamo tre tipi fondamentali di organismi:

  • a) senza strutture differenziate, come ad esempio le alghe;
  • b) con forme differenziate all'esterno, alle quali non corrispondono strutture differenziate all'interno, come ad esempio i muschi;
  • c) con strutture differenziate sia esternamente che internamente (piante superiori).

Nell'ultimo caso una parte delle cellule diviene adulta e si differenzia a seconda della funzione da svolgere, mentre una parte rimane allo stato embrionale, per assicurare la crescita dell'individuo.

 

I tessuti.

Cellule aventi la stessa funzione formano un tessuto.

 

I tessuti meristematici o embrionali.

La fase di sviluppo vegetale che porta alla formazione di nuovi organi e alla struttura di base vegetale è definita accrescimento primario. L'accrescimento primario è il risultato dell'attività dei meristemi apicali, nei quali alla divisione cellulare segue un progressivo espandersi della cellula, tipicamente per allungamento. Dopo il completamento della distensione possiamo avere, in una determinata regione, l'accrescimento secondario.  L'accrescimento secondario implica la presenza di due meristemi laterali, il cambio cribro-vascolare e quello subero-fellodermico. 

 

I tessuti adulti.

I principali tessuti di una pianta si distinguono in:

 

A) tessuti di rivestimento

Epidermide: tessuto compatto (senza spazi intercellulari), trasparente (senza cloroplasti, escluse le cellule stomatiche, addette agli scambi gassosi), costituito da cellule vive con parete cellulosica, talvolta con deposizioni di cere (impermeabilizzanti) o silicio (resistenti). Si localizza nelle parti giovani della pianta. Nelle radici l'epidermide è sostituita dalla rizodermide, e non presenta né rivestimenti, né stomi (lo scambio di gas avviene direttamente sulla superficie della cellula). Ricordiamo alcune produzioni epidermiche: peli vivi (urticanti, radicali) o morti (sulla pagina inferiore di alcune foglie); le papille sui petali dei fiori o su alcuni frutti. 

Sughero: tessuto lacunoso (con ampi spazi intercellulari) composto da cellule morte con pareti suberificate (impermeabili); stomi sostituiti da lenticelle; presente nelle parti adulte della pianta. Entrambi i tessuti sono esterni ed hanno funzioni protettive.

 

B) tessuti fondamentali di sostegno

Collenchima: costituito da cellule vive, addossate, con pareti ispessite, lungo tutta la loro lunghezza o solo in alcuni punti, con cellulosa. Presente normalmente sotto l'epidermide. Funzione: sostegno elastico.

Sclerenchima: costituito da cellule morte, con pareti fortemente ispessite di lignina; presente nelle parti adulte della pianta o in strati lamellari, o in fibre (a sostegno dei vasi legnosi e cribrosi), o in forma di sclercidi, idioblasti etc. Funzione: sostegno rigido.

 

C) tessuti parenchimatici con funzioni in genere di riempimento, sono costituiti da cellule vive, ed assumono diverse denominazioni a seconda delle funzioni che svolgono:

Aerifero: tessuto lasso ricco di spazi intercellulari adibito al passaggio dei gas.

Acquifero: cordoni di cellule con ampi spazi sostenuti da sottili strutture lignificate, deputato alla riserva di acqua.

Riserva: tessuto compatto ricco di sostanze nutritizie, si localizza nelle zone di accumulo della pianta (midollo, radice).

Clorofilliano: nelle parti verdi della pianta, con cellule di forma allungata (detto anche a palizzata) ricchissimo di cloroplasti.

Meritano un cenno i parenchimi corticali in prossimità dell'epidermide e della rizodermide, midollari lungo i fasci legnosi e cribrosi.

 

D) tessuti conduttori

Floema (o cribro):   costituito da cellule vive dalle pareti cellulosiche, con nucleo e protoplasto ridottissimi o addirittura mancanti, le cui funzioni vitali vengono svolte dalle cellule compagne, addossate ad ogni porzione del vaso. Le cellule, poste le une sulle altre, formano lunghi cordoni che dalle foglie trasportano la sostanza elaborata, detta linfa, ricca di zuccheri e di sostanze nutritive (proteine, lipidi etc.), a tutte le parti della pianta. Le pareti laterali permettono la diffusione della linfa verso l'esterno dei vasi, grazie alla presenza dei plasmodesmi. Le pareti trasversali presentano piccole perforazioni, che d'inverno si otturano, permettendo alla linfa di ristagnare nella porzione di vaso sovrastante; esse rallentano il flusso regolandone la distribuzione.

Xilema (o legno): costituito da cellule morte con pareti lignificate, che formano vasi 'a lume più ampio dei vasi cribrosi, sovrapposte le une alle altre a formare colonne continue che dalle radici alle foglie permettono la risalita dell'acqua e dei sali minerali in essa disciolti. Distinguiamo le trachee, a lume ampio, dove le pareti trasversali delle cellule mancano completamente, e le tracheidi, a lume più ristretto con pareti trasversali presenti e perforate. Se il legno è formato solo da tracheidi è detto omoxilo (Gymnosperme), se dalle une e dalle altre, eteroxilo (Angiosperme dicotiledoni). Gli ispessimenti di lignina hanno un diverso andamento a seconda della posizione del vaso. Per esempio, in una zona soggetta all'accrescimento secondario, essi possono avere un andamento spiralato o ad anelli sovrapposti. Ancora oggi non è completamente spiegato il fenomeno della risalta dell'acqua; elenchiamo alcune delle più importanti cause: a) capillarità; b) forze di coesione delle molecole di acqua; e) spinta radicale (osmosi); d) forza di suzione (traspirazione stomatica).

 

E) Tessuti meristematici: tessuti che restano allo stato embrionale per tutta la vita della pianta, costituiti da cellule vive con parete sottile, (emicellulose e sostanze poetiche) capaci di riprodursi e dare origine a nuove cellule mediante mitosi (divisione equazionale dei cromosomi contenuti nel nucleo). Ricordiamo il cambio cribrovascolare (capace di produrre floema verso l'esterno e legno verso l'interno), il fellogeno (capace di produrre sughero) ed i meristemi apicali (radice e fusto). La peculiarità di questi tessuti è quella di permettere una vita "illimitata" ad alcuni tipi di piante (perenni) e sempre la rigenerazione di tutti i tessuti.

 

Bibliografia