La divisione cellulare

Ultima modifica 18.01.2016

La continuità degli organismi viventi è una legge generale che si manifesta diversamente negli organismi procarioti ed eucarioti, unicellulari e pluricellulari. Le cellule in divisione attraversano una regolare serie di eventi che rappresentano il ciclo cellulare.
Il completamento del ciclo richiede periodi di tempo variabili, a seconda del tipo di cellula e dei fattori esterni, come la temperatura o le sostanze nutritizie disponibili. Sia che esso duri un'ora o un giorno, comunque, la quantità di tempo spesa in ciascuna delle fasi è all'incirca la stessa.
Appena una cellula figlia si separa, essa comincia un nuovo ciclo vitale, che terminerà probabilmente con un'altra mitosi.
Il ciclo vitale della cellula, se non finisce con la morte, è perciò compreso fra due mitosi. Lo possiamo rappresentare con i simboli M-G1-S-G2-M, ove le M rappresentano le mitosi. La fase S (sintesi) del ciclo cellulare è il periodo durante il quale viene duplicato il materiale genetico (DNA). Le fasi G (inglese gap=intervallo) precedono e seguono la fase S; il periodo G, segue la mitosi e precede la fase S; il periodo G2 segue la fase S e precede la mitosi. L'insieme delle fasi G ed S viene indicato come interfase. La fase G1, tra la mitosi e la sintesi dei cromosomi, è soprattutto un periodo di accrescimento dei materiali citoplasmici, tra i quali i vari organelli. Inoltre durante il periodo G1 secondo l'ipotesi corrente, vengono sintetizzate sostanze che possono inibire o stimolare la fase S e il resto del ciclo, determinando così se la divisione cellulare si dovrà verificare o meno. Durante la fase G2, vengono apprestate le strutture direttamente implicate nella mitosi, come le fibre del fuso. Alcune cellule passano ripetutamente attraverso successivi cicli cellulari. Questa categoria comprende gli organismi unicellulari e alcune cellule nelle zone di accrescimento sia delle piante che degli animali. Alcune cellule altamente specializzate, come le cellule nervose, perdono la capacità di dividersi una volta differenziate. Una terza categoria di cellule mantiene la capacità di dividersi, ma la manifesta soltanto in particolari circostanze. Le cellule del fegato umano, per esempio, di solito non si dividono, ma se una parte del fegato viene rimossa chirurgicamente, le rimanenti cellule (anche se rimane soltanto un terzo circa del totale) continuano a dividersi sino a che il fegato non abbia raggiunto la sua taglia originale; a questo punto si fermano.