Bio-Impedenziometria: Quanto è Precisa?
Introduzione
La bio-impedenziometria (BIA) o bioimpedenziometria – Bioelectrical impedance analysis– è un metodo indiretto di misura della composizione corporea in vivo – soprattutto della massa muscolare e della massa grassa (FM).
"Metodo indiretto" significa che i risultati vengono ottenuti tramite il calcolo di algoritmi i quali, per quanto accurati, non costituiscono una misura diretta e quindi la reale condizione dell'organismo analizzato.
Per dirla tutta, se non saputa utilizzare, la bio-impedenziometria può determinare risultati fuorvianti; il margine di errore (operatore dipendente o imputabile alla condizione del soggetto) non è quindi trascurabile.
Bisogna ammettere che la tecnologia della bio-impedenziometria – quindi la sua precisione – è in continua evoluzione, ragione per la quale trova sempre più consenso tra medici, dietisti, dietologi, nutrizionisti e personal trainer. Dall'avvento dei primi dispositivi disponibili in commercio – a metà degli anni '80 – il metodo BIA è diventato sempre più popolare grazie alla sua facilità d'uso e portabilità delle apparecchiature.
L'applicabilità della bio-impedenziometria è quindi tutto sommato buona, ma dev'essere specificamente contestualizzata: soggetti sani, atleti, patologie ecc.
Per approfondire: Valutazione della composizione corporea e bioimpedenziometriaA Cosa Serve
A cosa serve la bio-impedenziometria?
La bio-impedenziometria è un esame di tipo bioelettrico finalizzato all'analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea, basato sulla misurazione dell'impedenza (Z) di una debole corrente fatta passare attraverso il corpo umano. L'impedenza è l'opposizione di un conduttore al flusso di una corrente elettrica alternata, ed è scomponibile in due membri: resistenza (R) e reattanza (Xc).
I valori bioelettrici di resistenza e reattanza misurati vengono quindi divisi per la statura del soggetto, al fine di ottenere la conducibilità e di trasformare le proprietà elettriche dei tessuti in un dato numerico. L'opposizione al flusso di una corrente elettrica attraverso i tessuti del corpo che può quindi essere utilizzata per stimare l'acqua corporea totale – Total Body Water (TBW) – che può essere a sua volta usata per calcolare la massa magra – free fat mass (FFM) – e, mediante differenza con il peso corporeo, la massa grassa – body fat (FM). È da precisare che la maggior parte dell'acqua contenuta nel nostro organismo si trova nei muscoli; pertanto, all'aumentare della muscolarità dovrebbe aumentare anche l'acqua corporea, determinando una minore impedenza.
Inseriti in opportune formule di calcolo, questi valori consentono pertanto di stabilire uno schema interpretativo immediato circa lo stato nutrizionale del soggetto. In assenza di alterazioni idro-elettriche, le correlazioni tra i vari compartimenti corporei sono costanti ed interdipendenti, tanto da permettere la valutazione quantitativa con una "certa precisione".
Lo Sapevi che…
Non tutti sanno che una delle prime applicazioni dell'analisi di impedenza bioelettrica è stata a fini militari: nella seconda metà degli anni '70, il Prof. Jan Nyboer assieme a due allievi di allora, Rudy J. Lietdke e Tony Talluri, analizzarono le variazioni di idratazione a carico dei piloti ad alta quota. A seguito delle esperienze conseguite, fu prodotto il primo analizzatore di impedenza a scopo commerciale: il sensore BIA 101 Akern RJL System.
Configurazione della bio-impedeziometria
L'impedenza del tessuto cellulare può essere paragonata a una resistenza – che rappresenta il percorso extracellulare – in parallelo ad una resistenza e un condensatore in serie – che rappresenta il percorso intracellulare. Ciò comporta una variazione dell'impedenza rispetto alla frequenza utilizzata nella misurazione. La misurazione dell'impedenza viene generalmente misurata dal polso alla caviglia controlaterale e utilizza due o quattro elettrodi. Tra i due elettrodi – o tra le due coppie, se la configurazione è a quattro – viene fatta passare una piccola corrente (1-10 μA) e viene quindi misurata la tensione tra gli stessi che verrà poi interpretata dall'algoritmo.
Per approfondire: Bioimpedenziometria e acqua nel corpo umanoPrecisione
Molti dei primi studi di ricerca sulla bio-impedenziometria hanno dimostrato che i risultati possono essere piuttosto variabili e pertanto non è da considerare un sistema accurato della composizione corporea. Tuttavia, negli ultimi anni i miglioramenti tecnologici hanno reso la BIA un metodo più affidabile e quindi accettabile per valutare la composizione corporea. Rimane comunque la DEXA (Dual-energy X-ray absorptiometry), non la BIA, ad essere considerata il metodo "gold standard" di riferimento nell'analisi della composizione corporea.
Sebbene la bioimpedenziometria sia semplice da utilizzare, è necessario prestare particolare attenzione al protocollo - accuratamente descritto dal produttore.
Sul mercato sono disponibili vari dispositivi di misurazione del grasso corporeo a prezzi accessibili; questi risultano meno accurati e precisi di quelli usati clinicamente o nella pratica nutrizionale e medica, e tendono a sottovalutare la percentuale di grasso.
La disidratazione è un fattore che influenza la misurazione della BIA, in quanto provoca un aumento della resistenza elettrica del corpo; si è osservato che può sottostimare anche di 5 kg la massa magra, sopravvalutando la FM.
La body fat può anche risultare sottostimata dal consumo di un pasto, causando una variazione che sfiora il 4,2% sul totale di questo compartimento.
L'esercizio moderato prima delle misurazioni della BIA porta invece a una sovrastima della %FFM e una sottovalutazione della %FM, a causa della ridotta impedenza. Ad esempio, l'esercizio fisico di intensità moderata per 90-120' prima delle misurazioni provoca una sovrastima di quasi 12 kg di massa magra, ovvero il grasso corporeo risulta significativamente sottovalutato. Pertanto, si raccomanda di non applicare la bio-impedenziometria per diverse ore dopo l'esercizio fisico moderato o ad alta intensità (HIT).
La BIA è considerata ragionevolmente accurata nella stima dei gruppi ma imprecisa nelle singole misurazioni. I dispositivi bio-impedenziometrici sono più adatti alla misurazione dei cambiamenti nella composizione corporea in un arco di tempo. La misurazione a due elettrodi (piede-piede) anziché quattro (piedi, mani) o 8 elettrodi è meno accurata. I risultati per alcuni strumenti a quattro e otto elettrodi hanno comunque riscontrato scarsa ripetibilità e, in alcuni casi, anche una distorsione sistematica nella stima della percentuale di grasso viscerale; godono tuttavia di una buona precisione nella previsione del dispendio energetico a riposo (REE) rispetto a risonanza magnetica (MRI) e DEXA.
L'uso di frequenze multiple in specifiche bio-impedenziometrie a otto elettrodi ha una correlazione del 94% con la DEXA sulla misurazione della %BF. Tale correlazione con DEXA giunge al 99% quando si misura la massa magra, se si rispettano le linee guida.
Per approfondire: Bioimpedenziometria al servizio del personal trainer