Cos'è il vaginismo?
Il vaginismo denota un disturbo sessuale che consiste nello spasmo involontario della muscolatura vaginale, che ostacola la penetrazione: la donna affetta da vaginismo trova difficoltà nell'accettare l'atto sessuale, nonostante il desiderio di farlo. Probabilmente, il vaginismo riflette condizioni psicologiche nascoste o represse della donna, poiché essa associa il dolore e la paura al rapporto sessuale, legati anche ad una notevole, e talvolta immotivata, fobia della penetrazione.
Più precisamente, il dolore vero e proprio alla penetrazione è perfettamente espresso dalla dispareunia, che si differenzia dal vaginismo poiché, in quest'ultimo caso, la paura del dolore è spesso infondata e rispecchia solamente fobie anticipatorie all'atto sessuale.
Incidenza
Si stima che il vaginismo colpisca l'1-2% delle donne in età fertile: la percentuale cresce (15-17%) se l'indice d'incidenza si focalizza nelle sole donne che si sottopongono a controlli clinici frequenti e che dichiarano spontaneamente il disturbo.
Sfortunatamente, però, non si può valutare con precisione quante donne effettivamente siano affette da vaginismo, poiché, probabilmente, le donne che ne sono affette si vergognano a parlarne anche con il proprio medico.
Sintomi
Il vaginismo è una malattia e, proprio per questo motivo, non dev'essere sottovalutato: abbiamo visto che la fobia del sesso e lo spasmo dei muscoli della vagina sono le due caratteristiche principali che caratterizzano il vaginismo. Dunque, per valutare la gravità del disturbo, ci si deve focalizzare sia sull'intensità della fobia (misurata su una scala di valori ideale: lieve, moderata, grave), che sull'intensità dello spasmo. Per fare un esempio, si parla di basso grado di gravità dello spasmo quando esso scompare con la semplice rassicurazione verbale: in questo caso, la penetrazione è, in genere, possibile. Lo stadio successivo è caratterizzato da uno spasmo che si protrae nel tempo, caratterizzato, spesse volte, anche da un discreto dolore durante il rapporto (dispareunia). Negli stadi di gravità superiore, la penetrazione è molto difficile, poiché lo spasmo è talmente serrato da impedire il coito; tant'è vero che nell'ultimo livello, il più grave, la donna ne rifiuta anche la vista.
In base alla valutazione intrecciata di questi parametri si riesce a delineare la gravità del vaginismo.
Conseguenze
È comprensibile che il rifiuto dell'atto sessuale da parte della donna, provocato dal vaginismo, possa riportare conseguenze anche al partner. L'uomo si sente inadatto, frustrato ed incapace di soddisfare i desideri della propria donna: il deficit di mantenimento erettile rappresenta sicuramente l'effetto più immediato, che a lungo andare si potrebbe riflettere sulla sterilità. Difatti, non è un caso che in una percentuale variabile dal 5 al 7% delle coppie (impropriamente) “sterili” si registri una mancanza di rapporti sessuali.
Il vaginismo provoca una progressiva (ma inevitabile) perdita del desiderio sessuale, associata ad un'incapacità di eccitazione sessuale col partner: l'intimità erotica viene meno ed il partner, demotivato, insoddisfatto e depresso, non si sente "all'altezza". Se la donna colpita da vaginismo è definita come "colei che induce il sintomo", l'uomo è "colui che porta il sintomo", poiché la sensazione infondata di colpevolezza gli provoca disfunzioni sessuali quali deficit erettili, incapacità di mantenere l'erezione, perdita del desiderio ed eiaculazione precoce.
Il vaginismo assume il primato di essere la causa maggiormente frequente di matrimonio non consumato.
Cause
Il vaginismo è una condizione piuttosto articolata, poiché le cause che lo provocano sono spesse volte nascoste e difficili da scoprire. L'approccio multimodale al vaginismo si configura indispensabile per il trattamento della malattia, allo scopo di eliminare non solo la fobia della donna ed i fattori psicosomatici annessi, ma anche di risolvere lo spasmo muscolare che s'instaura al momento della penetrazione.
I fattori scatenanti, come intuibile, hanno natura psicologica e fisica.
Cominciamo ad analizzare i fattori psicologici che incidono sul vaginismo:
- L'atto sessuale è associato ad un fattore negativo, “qualcosa di sporco” che dev'essere evitato: questo pensiero affligge la maggior parte delle donne affette da vaginismo, in particolare le giovani donne che non conoscono ancora la maturità sessuale;
- Molte donne che hanno subìto abusi/violenze sessuali interpretano il sesso come pericolo e dolore, sensazioni che riflettono perfettamente il vaginismo: questa condizione è comprensibile in seguito ad una molestia, ma le sedute psichiatriche possono risolvere il problema, in tempi relativamente brevi;
- Persino l'attaccamento eccessivo ai genitori potrebbe incidere sul vaginismo, di conseguenza sul rifiuto del sesso per paura di essere giudicate;
- La paura (o, per meglio dire, il terrore) di restare incinta e che “qualcosa vada storto” potrebbe indurre la donna al rifiuto progressivo del sesso;
- Il vaginismo potrebbe essere legato ad altre fobie di natura neurobiologica (agorafobia, claustrofobia ecc.), stress ed ansia: si tratta di un'iperattività dell'emozione di comando fondamentale dell'ansia/paura, che si riflette con la paura della penetrazione [Sessuologia medica speciale femminile, Jannini E.A. Lenzi A. Maggi M.].
Se i fattori psicologici sono stati oggetto di studi e ricerche approfondite da parte degli studiosi, i fattorifisici che scatenano il vaginismo sono tuttora rivestiti da un alone d'incertezza: spesse volte, le due categorie di fattori causali (psicologici e fisici, per l'appunto) si sovrappongono e l'uno può essere conseguenza dell'altro. È stato stimato che solamente l'1% delle donne affette da vaginismo soffre di questo disturbo sin dall'inizio dei primi approcci con il sesso: un imene assai rigido e fibroso potrebbe essere difficile da penetrare e creare dolore durante il rapporto. Quando i tentativi di penetrazione sono vani perché particolarmente dolorosi per la donna, allora la struttura dell'imene potrebbe essere un primo fattore causale che predispone al vaginismo.
Il dolore durante il rapporto potrebbe essere, comunque, indotto da interventi chirurgici o traumi; anche la terribile pratica dell'infibulazione, eseguita ancora da molte popolazioni africane, potrebbe generare esiti cicatriziali nell'apparato genitale femminile e provocare dolore durante la penetrazione: in questo caso, il fattore fisico (la chiusura della vagina all'altezza della metà delle grandi labbra, con possibile rimozione del clitoride) associata a disturbi psicologici (dolore, paure) potrebbero agire sinergicamente e scatenare vaginismo.
Ancora, alcune patologie gravi, come l'agenesia vaginale mulleriana, potrebbero concorrere alla formazione del vaginismo: è una malformazione che prevede la mancanza della vagina o di una sua parte, tipica della sindrome di Rokitansky.
Cause del vaginismo: fattori psicologici e fisici |
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Fattori causali psicologici |
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Fattori causali fisici |
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Diagnosi e terapie
Ovviamente, il consiglio di cambiare marito non rispecchia la soluzione migliore per risolvere il vaginismo; le donne che si rivolgono al medico per lamentare il disturbo, spesse volte, vengono sottovalutate, poiché molti specialisti non riescono a diagnosticare immediatamente il vaginismo. Lo specialista deve captare i segnali inviati dalla donna, focalizzandosi sul grado di fobia, sulla gravità della situazione e sull'ipertono dei muscoli elevatori anali localizzati attorno la vagina, che ostacolano la penetrazione. Il medico, dunque, deve valutare la prognosi non solo del singolo soggetto (donna), ma della coppia, poiché il problema riguarda entrambi i partner.
Le terapie più seguite riguardano trattamenti psico-sessuologici, ma non mancano anche analisi endocrinologiche ed urologiche.
In alcuni casi, il vaginismo potrebbe essere “risolto” chirurgicamente: tra gli interventi chirurgici si ricorda l'episiotomia (o perineotomia), che consiste in un'incisione con le forbici nello spessore del peritoneo (che coincide con la zona posta tra il retto e la vagina). Spesse volte, tuttavia, gli interventi di chirurgia si rivelano inutili per il vaginismo.
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Conclusioni
La sana impetuosità e l'aggressività equilibrata del rapporto sessuale, atto squisitamente naturale ed umano, dovrebbero essere vissute appieno da entrambi i partner: le paure, le ansie e le preoccupazioni legate al vaginismo si ripercuotono negativamente sull'intimità della coppia, rovinando spesso anche i semplici rapporti interpersonali. Sarebbe utile rivolgersi ad uno specialista, lasciando da parte la vergogna e l'imbarazzo che potrebbero derivare dall'esporre le proprie fobie: il medico dev'essere in grado di ascoltare i problemi della coppia, di interpretarli e di consigliare una terapia per vivere completamente la vita sessuale. L'approccio psicologico non sempre risulta facile, ma è (forse) l'unica chance per risolvere il vaginismo ed assaporare il rapporto di coppia senza alcun tipo di affanno.
Riassunto
Disturbo |
Vaginismo: disturbo sessuale dato dallo spasmo involontario della muscolatura vaginale, che ostacola la penetrazione |
Incidenza |
Circa il 15-17% delle donne che si sottopongono a frequenti controlli ginecologici dichiara spontaneamente il disturbo; non si riesce a valutare con precisione quante donne ne siano effettivamente colpite |
Sintomi del vaginismo |
Fobia del sesso, spasmo dei muscoli vaginali, dolore (dispareunia) |
Conseguenze |
Le conseguenze si riflettono anche nel partner, che si sente frustrato ed incapace di soddisfare la donna: ciò comporta deficit erettili, incapacità di mantenere l'erezione, perdita del desiderio ed eiaculazione precoce |
Cause |
Fattori psicologici (abusi, attaccamento morboso ai genitori, fobie neurobiologiche) e fisiche (infibulazione, molestie, traumi, infezioni) |
Diagnosi |
Lo specialista deve focalizzarsi sul grado di fobia, sulla gravità della situazione e sull'ipertono dei muscoli elevatori anali che circondano la vagina ed ostacolano la penetrazione. Anche le analisi endocrinologiche ed urologiche sono utili per diagnosticare il vaginismo |
Terapia |
I trattamenti psico-sessuologici rappresentano la terapia più consigliata dagli specialisti per risolvere il vaginismo. Sconsigliati gli interventi chirurgici |