Vacanze al Mare: Quali Rischi e Come Affrontarli

Vacanze al Mare: Quali Rischi e Come Affrontarli
Ultima modifica 22.06.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Irritazioni ai genitali
  3. Contatto con le meduse
  4. Ferite
  5. Irritazione agli occhi
  6. Congestione

Introduzione

Quando si parla di estate e di mare la mente si riempie di immagini positive e spensierate: del resto dopo lunghi mesi di lavoro e basse temperature, molte persone non vedono l'ora di rilassarsi in spiaggia. Bisogna, però, fare attenzione: il mare è sì benefico, ma nasconde anche qualche insidia pericolosa per la salute. È importante allora conoscere i rischi che si possono correre al mare e sapere il modo migliore per affrontarli.

Irritazioni ai genitali

Una vacanza, ma anche una semplice giornata al mare espone a tutta una serie di fattori nocivi per la salute intima, come contatto fra genitali e costumi bagnati, granelli di sabbia, salsedine, senza dimenticare l'alimentazione sregolata che si tende a seguire quando si è fuori città e il caldo che stressa l'organismo e indebolisce le sue difese. Sono tutti elementi che possono alterare il pH vaginale e creare irritazioni, bruciori, arrossamenti localizzati.  

 

Come intervenire

  • In commercio si trovano creme, gel e ovuli lenitivi, antinfiammatori e antidolorifici che possono essere applicati localmente per migliorare i fastidi. Sono ottimi per esempio quelli a base di calendula, aloe vera, hamamelis, ippocastano, tea tree oil.
  • Dopo il bagno in mare e dopo essere state sedute sulla battigia, farsi una doccia, cercando di sciacquare anche le parti intime.
  • Preferire i costumi in materiali naturali, come il cotone o la seta e se possibile cambiarli quando sono bagnati.
  • La sera lavare i genitali utilizzando un sapone lenitivo specifico, con un pH neutro. 
  • Bere molto.
  • Indossare biancheria di cotone.
  • Se il problema non si risolve entro qualche giorno, meglio rivolgersi al medico.  

Contatto con le meduse

Secondo una credenza popolare, la presenza di meduse in acqua è indice di un mare pulito. In realtà, non è sempre così e in ogni caso non è mai piacevole avere incontri ravvicinati con questi animali: i loro tentacoli, infatti, sono dotati di aculei e se entrano in contatto con la pelle di una persona emettono un liquido urticante che provoca una sorta di ustione. I sintomi principali sono tre: una sensazione di bruciore, un dolore molto intenso e un arrossamento della pelle. Nel punto di contatto possono comparire anche bolle e vesciche.

 

Come intervenire

  • Se si entra in contatto con una medusa è necessario innanzitutto non agitarsi troppo e tornare a riva.
  • Se alcune parti dell'animale sono ancora attaccate alla pelle bisogna toglierle e sciacquare con acqua di mare, così da diluire le tossine.
  • Appena possibile applicare un gel al cloruro d'alluminio. In alternativa potrebbe essere utile una crema al cortisone.
  • Meglio evitare l'esposizione al sole per qualche giorno.
  • Se subentrano altri sintomi, si consiglia di recarsi in pronto soccorso.

Anche se possono essere pericolose, le meduse non possono essere uccise.

Ecco come riconoscere le meduse presenti nel Mediterraneo.

Ferite

Quando ci si tuffa da una scogliera o da un pontile, si corre sulla sabbia o si gioca a beach volley, si passeggia sulla battigia o sugli scogli ci si può procurare facilmente una ferita. Infatti, basta compiere un movimento brusco, sfregare la pelle o cadere per lesionare la cute e in alcuni casi anche le strutture più profonde.

 

Come intervenire

  • Prima di toccare la ferita, lavarsi bene le mani e se possibile indossare un paio di guanti sterili.
  • Togliete eventuali corpi estranei dalla ferita e poi procedere a lavarla, con acqua ossigenata, disinfettante oppure, in alternativa, con acqua e sapone.
  • Non applicare cerotti: l'ideale sarebbe lasciare la ferita libera, per favorire la cicatrizzazione. In alternativa, è possibile coprirla con garza sterile imbevuta di disinfettante.
  • Se dalla lesione fuoriesce molto sangue può essere utile praticare una compressione manuale o con laccio (tipo foulard).
  • Nei giorni successivi controllare che non ci siano segni di infiammazione o infezione, come rossore e gonfiore: se dovessero comparire rivolgersi al medico.

Irritazione agli occhi

Sole, vento, salsedine, granelli di sabbia sono tutti fattori che possono irritare gli occhi, scatenando sintomi come arrossamento, bruciore, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, lacrimazione.

 

Come intervenire

  • Anche se la tentazione è forte, non sfregarsi con le dita, perché le mani potrebbero essere sporche e dunque peggiorare la situazione. Inoltre, se nell'occhio è presente un elemento abrasivo, come la sabbia, sfregandosi si potrebbe graffiare la cornea, la lente esterna dell'occhio.
  • Meglio tappare l'occhio dolente con una mano per tenerlo chiuso e, appena possibile, lavarlo sotto un getto di acqua corrente fresca.
  • Ideale sarebbe poi utilizzare una soluzione fisiologica o un collirio, per esempio a base di euphrasia e camomilla.
  • Se la situazione non migliora, meglio rivolgersi a un oculista.

 

Congestione

Quando si entra in acqua fredda, la temperatura del corpo e del sangue si abbassano rapidamente. Ecco perché è importante non tuffarsi dopo aver mangiato: durante il processo digestivo, infatti, a livello dello stomaco è presente molto sangue, che se si entra in mare si raffredda, rallentando la digestione e provocando disturbi come crampi, pallore, sudore, fino a perdita di coscienza. Attenzione anche alle bevande ghiacciate: agiscono in maniera simile, raffreddando il sangue presente nell'addome.

Quanto è pericoloso fare il bagno dopo aver mangiato?

Come intervenire

  • Se ci si sente male e si è in grado, uscire immediatamente dall'acqua e sdraiarsi in un posto fresco e arieggiato.
  • Cercare di tenere la pancia e lo stomaco coperti e non mangiare nulla.
  • Se necessario, chiamare i soccorsi.