Uveite: Diagnosi, Terapia e Prognosi

Uveite: Diagnosi, Terapia e Prognosi
Ultima modifica 15.11.2019
INDICE
  1. Che cos'è l'Uveite?
  2. Diagnosi
  3. Terapia
  4. Prognosi

Che cos'è l'Uveite?

Si definisce uveite una generica infiammazione del tratto uveale, la sottile membrana vascolare composta da tre foglietti oculari (coroide, corpo ciliare e cristallino) che separano la cornea e la sclera dalla retina.

Uveite: Diagnosi, Terapia e Prognosi Shutterstock

L'uveite costituisce un'urgenza oculistica a tutti gli effetti: quando non curata nel modo opportuno, la malattia può dilagare in altre strutture oculari limitrofe - quali cornea, iride e retina - provocando danni importanti e talvolta irreversibili, primi fra tutti la compromissione della visione e la cecità.

Sintomi lievi ed apparentemente insignificanti come l'intolleranza alla luce, la lacrimazione abbondante e l'arrossamento oculare richiedono un accertamento diagnostico proprio perché potrebbero rappresentare un chiaro segnale di uveite.

In funzione dell'elemento oculare coinvolto è possibile distinguere diversi tipi di uveite, quali: uveite anteriore, uveite intermedia, uveite posteriore, panuveite.

Per approfondire: Uveite: Cos'è, Cause, Tipi, Sintomi e Complicanze

Diagnosi

L'approccio al paziente affetto da uveite richiede un esame diagnostico meticoloso e preciso, nonché una corretta interpretazione delle cause ed il riconoscimento di specifici sintomi.

Solo dopo l'excursus anamnestico e la valutazione clinica del paziente, il medico può formulare un'ipotesi diagnostica perché solo allora disporrà di tutte le informazioni necessarie.

La diagnosi ha dunque inizio con l'anamnesi del paziente: in questa sede, il medico analizza i sintomi esposti dal paziente e ne valuta la sua storia clinica.

Si procede con l'analisi obiettiva dell'occhio per la valutazione dello stato di salute delle differenti strutture oculari interne. Va precisato che sono diverse le condizioni e le patologie che possono causare infiammazione intraoculare "imitando" l'uvetite; pertanto, la diagnosi differenziale è indispensabile per valutarne la terapia adeguata.

Qualora il medico lo ritenesse opportuno, a supporto dell'esame obiettivo - eseguito con strumenti oculistici come lampada a fessura, oftalmoscopio e tonometro per la pressione oculare - il paziente può essere sottoposto ad altri test ed esami diagnostici, quali esami del sangue, test cutanei e radiografie.

In caso di sospetta uveite infettiva, il medico esegue una biopsia oculare, in cui viene prelevato un campione di tessuto dall'occhio del paziente per una successiva indagine citologica (cellulare) di laboratorio.

Terapia

Come si Cura l'Uveite?

Il trattamento dell'uveite deve iniziare il più presto possibile (da qui, l'importanza della diagnosi tempestiva), allo scopo di prevenire complicanze e danni permanenti. Tale trattamento spesso comprende l'uso di farmaci corticosteroidi per uso topico (generalmente in forma di collirio) eventualmente associati a farmaci cicloplegici-midriatici. In casi gravi, i corticosteroidi potrebbero essere somminsitrati anche per via orale, oppure tramite iniezioni peri-ocupari o intraoculari.

Il medico - ad esempio in presenza di uveite dovuta a patologie autoimmuni - può altresì decidere di ricorrere all'uso di farmaci immunosoppressori come il metotrexato, l'adalimumab e l'infliximab.

In presenza di uveite di natura infettiva, invece, è possibile ricorrere all'uso di farmaci specifici contro lo stesso agente infettivo (antibiotici, antimicotici, ecc.).

Se il trattamento conservativo non è sufficiente, lo specialista potrebbe consigliare al paziente di sottoporsi ad interventi come la fotocoagulazione laser, la crioterapia o l'asportazione chirurgica del vitreo.

Naturalmente, quanto sopra descritto rappresenta una panoramica molto generale dei possibili tarttamenti contro l'uveite. La terapia per questa patologia dovrà essere valutata dal medico caso per caso, adattandola alle condizioni di ciascun paziente.

Per approfondire: Farmaci per la Cura dell'Uveite

Prognosi

In genere, dinanzi ad un trattamento immediato per l'uveite anteriore, la prognosi è eccellente: i sintomi regrediscono in pochi giorni e l'occhio riacquisisce la piena salute.

L'uveite batterica è probabilmente la variante più semplice da trattare: in questi casi, tuttavia, la prontezza d'intervento con farmaci antibiotici è determinante per la prognosi. Se l'infezione viene trattata nel modo opportuno, il rischio di recidiva è minimo.

Quanto detto prescinde dalla simultanea presenza di uveite e malattie autoimmuni: questa categoria di pazienti, infatti, è estremamente a rischio di recidive, anche se la precedente uveite è stata curata con i giusti farmaci.

Altre volte ancora, purtroppo, l'uveite anteriore può assumere un andamento cronico anche quando curata precocemente.

Le uveiti di tipo intermedio e posteriore, invece, sono più ostiche da debellare: in simili circostanze, la cura dev'essere protratta per periodi più lunghi o, quando necessario, per tutta la vita.

I pazienti affetti da uveite cronica devono sottoporsi a regolari controlli di routine dall'oculista per assicurarsi che la malattia rimanga circoscritta in una determinata sede, senza coinvolgere altre strutture oculari.