Introduzione
Nel corso dell'inverno, la maggior parte delle persone non vede l'ora che le temperature si alzino e arrivi la bella stagione. In effetti, il caldo e il sole si associano a tutta una serie di benefici, fisici e anche psicologici, a patto però di non esagerare. Quando la colonna si alza troppo, infatti, possono subentrare molti disturbi: ecco i principali rischi del troppo caldo.
Come funziona il sistema di termoregolazione
L'organismo riesce a fronteggiare le temperature esterne, ovviamente purché non estreme, grazie al sistema di termoregolazione: si tratta di un sistema che ha il compito di aumentare/diminuire la produzione e la dispersione del calore in relazione alle condizioni esterne in modo che la temperatura interna si mantenga costante, ossia attorno ai 37° gradi. In estate, per adattarsi alle temperature elevate, interviene incrementando la sudorazione, dilatando i vasi sanguigni, alzando la frequenza del respiro e diminuendo l'appetito: quattro meccanismi che servono a disperdere calore. Tuttavia, quando il caldo è eccessivo e i tassi di umidità sono elevati, e a maggior ragione quando si verifica un'ondata di calore (un periodo prolungato con temperature al di sopra della media, spesso associate ad alti valori di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione) questo meccanismo può andare in tilt, per cui possono subentrare diversi problemi come crampi, stanchezza, svenimenti, gonfiori, difficoltà di respirazione, disidratazione.
Ci sono persone che soffrono di più il caldo.
Il colpo di calore
Fra i rischi del troppo caldo c'è sicuramente il colpo di calore: si tratta di un aumento anomalo della temperatura corporea, che può salire anche fino a 39°-40°. Inizialmente, possono comparire disturbi come confusione mentale, crampi, arrossamento cutaneo, nausea e vomito. Se non si interviene, il quadro neurologico diventa progressivamente più severo: possono subentrare agitazione, aggressività, cefalea insopportabile, perdita di coscienza, diminuzione della pressione arteriosa, freddo, brividi, pallore cutaneo. Sopra i 40° la situazione diventa molto seria.
Come intervenire
Portare la persona all'ombra o meglio ancora in un luogo fresco e raffreddarle fronte, inguine, ascelle, nuca con acqua. Se indossa vestiti attillati e sintetici cercare di toglierli e invitarla a bere. Se necessario, chiamare i soccorsi.
Il colpo di sole
Anche l'esposizione diretta al sole è dannosa. Infatti, oltre a provocare ustioni, può innescare il colpo di sole, un disturbo provocato direttamente dai raggi solari, che surriscaldano una parte del corpo. Può manifestarsi con alcuni sintomi tipici del colpo di calore, come pallore, debolezza, crampi allo stomaco, nausea, vomito, forte mal di testa, febbre alta, stordimento.
Come intervenire
Il colpo di sole è più facilmente controllabile, portando la persona all'ombra e rinfrescandola.
L’abbassamento della pressione
Quando la temperatura esterna è elevata il corpo cerca di disperdere il calore in eccesso attraverso vari meccanismi, fra cui la vasodilatazione, ossia la dilatazione dei vasi sanguigni. Questo può comportare un abbassamento della pressione. Specialmente chi è già ipoteso può andare incontro a sintomi fastidiosi come stanchezza; mancanza di forze; scarsa resistenza agli sforzi fisici; gambe che tremano; vertigini; difficoltà visive (per esempio può vedere a macchie); capogiri; sudore freddo a mani e fronte; difficoltà a concentrarsi e a mantenere l'attenzione; svogliatezza; nausea; svenimenti.
Come intervenire
Bere molti liquidi per reintegrare i sali minerali persi con la sudorazione, così da rialzare la pressione. Se la persona ha uno svenimento portarla all'ombra e adagiarla per terra, liberandola da abiti o accessori troppo stretti, come cinture. Bagnarle la fronte con un panno fresco e rialzarle le gambe per favorire il ritorno del sangue al cuore.
La disidratazione
In estate, l'organismo aumenta la produzione di sudore, composto principalmente da acqua e sali minerali: infatti, esso, evaporando, raffredda il corpo. Se le temperature sono molto elevate, il sudore prodotto può arrivare a 1,2-1,5 litri ogni ora: a questa quantità si deve aggiungere una perdita d'acqua tramite la respirazione e con l'urina, altri due sistemi usati per eliminare il calore. Ecco perché, se non si reintegrano le perdite, si rischia di andare incontro a disidratazione, che può manifestarsi con secchezza prima della bocca, poi di pelle e mucose (comprese quelle dell'occhio), e successivamente con affaticamento, mal di testa, intolleranza al calore, arrossamento della pelle, crampi muscolari, perdita di appetito, apatia, diminuzione dell'attenzione e della memoria.
Come intervenire
In caso di disidratazione è fondamentale bere, per reintegrare i liquidi persi. In alcune situazione può essere necessario andare in ospedale.
Le regole per non correre rischi
- Durante le ore centrali della giornata, è bene non uscire se non strettamente necessario.
- Fra le 11 e le 18 evitare di praticare sport, camminare all'aperto e fare eccessivo movimento: quando si fa uno sforzo, il corpo produce calore, rendendo ancora più difficile la termoregolazione.
- Cercare di coprirsi il meno possibile, specialmente al chiuso, dove si è al riparo dai raggi solari. All'esterno, indossare indumenti larghi e leggeri e proteggere la testa con un cappellino.
- Non bere meno di 1,5 litri di acqua al giorno, anche se non si ha sete.
- Seguire una dieta leggera, che non impegni troppo l'apparato digerente. Prediligere frutta e verdura, meglio cruda o poco cotta, che sono ricche anche di acqua.
- Se si ha un condizionatore impostare la temperatura su valori compresi tra 24 e 26°C. Spesso, è sufficiente anche solo accendere la funzione di deumidificazione.
- Fare bagni e docce con acqua tiepida oppure bagnare viso e braccia con acqua fresca.
Esistono strategie anche per avere meno caldo in casa.
Attenzione agli specifici rischi delle vacanze al mare.
Attenzione agli effetti del caldo africano sulla salute.