Ultima modifica 02.10.2019

Definizione di tossicodipendenza

I termini “tossicodipendenza” o “tossicomania” rimandano ad una grave condizione patologica in cui l'individuo che ne è affetto percepisce l'urgente necessità di assumere una data sostanza (in genere oppioidi o oltre preparazioni d'abuso), indipendentemente dal danno fisico, psicologico e sociale che questa gli provoca. TossicodipendenzaIl più delle volte, il tossicodipendente ricerca nella sostanza d'abuso l'euforia ed il piacere, percepiti dal cervello come un bisogno estremo, da raggiungere a qualsiasi costo. Non è un caso, infatti, che i tossici perdano famiglia, amici, lavoro e desiderino l'isolamento piuttosto che il contatto con le altre persone: questo loro comportamento rende estremamente difficile intervenire con farmaci o con trattamenti psicologici “salvavita”.
È doveroso comunque precisare che la tossicodipendenza non può e non dev'essere riferita solamente alle sostanza cosiddette stupefacenti: infatti, anche il tabagismo e l'alcolismo sono alcune varianti, altrettanto pericolose. Inoltre, la tossicodipendenza può dipendere anche da una continua somministrazione di medicinali per curare una malattia sottostante: è il caso dei farmaci per la cura dell'ipertensione o per la cura della depressione, il cui utilizzo frequente - anche se assunto entro le dosi consigliate - può indurre dipendenza; chiaramente la “dipendenza” in questione non può essere posta sullo stesso piano di quella derivata dall'abuso di droghe illegali: la dipendenza da un farmaco dev'essere vista solo sul piano fisico (l'astensione dal farmaco crea danno fisico), mentre la dipendenza da oppioidi e altre droghe illegali è psicologica (soprattutto) e fisica, accompagnata da una serie di effetti collaterali catastrofici.
Elementi comuni nella tossicodipendenza sono l'astinenza, provocata dalla sospensione improvvisa della sostanza, e la tolleranza, in cui l'organismo richiede una dose sempre maggiore di quella data droga per raggiungere l'effetto d'euforia tanto desiderato.
La tossicodipendenza può causare danni a breve e lungo termine, inclusi disturbi di salute, psicologici e sociali.

Cause

Parlare di cause che provocano la tossicodipendenza risulta piuttosto scontato: la persona è spinta dal desiderio di assumere una certa sostanza d'abuso per ottenere piacere ed euforia, pur sapendo (spesso) a cosa va incontro. Molti ex tossici raccontano che la tossicodipendenza è iniziata per gioco, per sfida, per trasgressione, spinti dalla convinzione che “si può smettere come e quando si vuole”: certezza, questa, che si rivela sbagliata fin dalla prima assunzione. Sembra incredibile, ma il cervello, a contatto con le sostanze stupefacenti, viene alterato nelle sue capacità di percepire il piacere, innescando una serie di meccanismi di natura ossessivo-compulsiva, che si rivelano letteralmente rovinosi per il soggetto, il quale, spinto dalla necessità di assumere nuovamente quella droga, finisce per rovinare la propria vita.
In alcuni individui si osserva una propensione innata all'abuso di farmaci, perché predisposti geneticamente: ciò non vuol dire che ogni bambino nato da madre e/o padre tossici diverrà sicuramente tale nell'età adulta, nonostante sia evidente che questi bambini registrano una propensione maggiore alla tossicodipendenza rispetto ai nati da individui sani.
Anche l'ambiente e le compagnie possono paradossalmente incidere nella tossicodipendenza: chi vive in ambienti malfamati o frequenta compagnie il cui abuso di alcol, fumo o droghe è elevato, è predisposto a cadere nello stesso vortice. Anche qui è doveroso puntualizzare: homo faber fortunae suae, nel senso che sta all'individuo fare ciò che ritiene giusto della sua vita, perciò anche se frequenta compagnie “sbagliate” dev'essere in grado di scegliere ciò che è giusto fare da ciò che non lo è.

 

La causa della tossicodipendenza siamo noi stessi!

Sostanze d'abuso

Fino a questo punto della disquisizione abbiamo solo parlato di “sostanze d'abuso”, riferendoci in generale a sostanze illegali, alcol, fumo e alcuni farmaci. Vediamo, ora, in dettaglio quali sono le sostanze più comunemente abusate:

  1. Stimolanti del sistema nervoso centrale: cocaina, anfetamina, destro-anfetamina, metilfenidato →  tolleranza
  2. Allucinogeni: mescalina, fenciclidina (o polvere d'angelo), psilocibina, LSD (potente sostanza psichedelica) → allucinazioni di intensità variabile
  3. Sedativi ed ansiolitici: barbiturici, benzodiazepine, alcolici → dipendenza
  4. Oppiacei ed antidolorifici:  eroina, oppio, codeina, idromorfone, ossicodone, meperidina → sedazione alternata ad euforia e sonnolenza.
  5. Marijuana e hashish

Ciò che dovrebbe far riflettere, oltre alla drammaticità intrinseca della condizione, è che l'animale non dotato di ragione (da laboratorio) tende inizialmente a rifiutare sostanze come LSD ed anfetamine, quando gli sono poste davanti, mentre l'uomo – dunque l'animale in grado di ragionare – persino le ricerca ossessivamente.



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