Tossicodipendenza: Sintomi e Cure
Introduzione importante
Come analizzato nell'articolo precedente, la maggior parte delle tossicodipendenze ha inizio occasionalmente, per gioco o per sfida, spinti dalla convinzione (del tutto errata) di smettere quando lo si desidera. La tossicodipendenza crea disturbi nel breve e nel lungo termine che si rivelano disastrosi per la propria incolumità: si inizia con la somministrazione occasionale di una sostanza, per passare successivamente all'assunzione abitudinaria, fino al momento in cui si crea una vera e propria dipendenza e tolleranza dalla droga, nel senso che l'individuo necessita una dose sempre più elevata di sostanza per ottenere lo stesso effetto. Le crisi di astinenza sono rovinose: l'arresto della somministrazione di quella sostanza scatena la ribellione del sistema nervoso centrale, che la richiede assiduamente, causando sintomi gravissimi. Le probabilità di guarigione dalla tossicodipendenza sono indirettamente proporzionali al periodo in cui si sono assunte droghe: in altri termini, un tossico tende a guarire più velocemente da questa terribile condizione se ha abusato di droghe per un periodo breve.
Sintomi
I sintomi che accompagnano la tossicodipendenza variano in funzione della sostanza d'abuso. In tabella, viene riportato l'elenco sintetico dei sintomi più comuni che si associano all'abuso di una particolare sostanza.
Tipo di sostanza |
Sintomi caratteristici di tossicodipendenza |
Barbiturici (es. Fenobarbital, amobarbital) e benzodiazepine (es. diazepam, lorazepam) | Difficoltà della masticazione, scoordinazione dei movimenti, stato confusionale, depressione, vertigini, ipotensione, difficoltà respiratorie, letargia, vuoti di memoria |
Analgesici narcotici (eroina, codeina, morfina, metadone, ecc.) | Alterazione degli odori, depressione, stitichezza, rallentamento della respirazione, sedazione, irritazione della pelle (da iniezione di droghe endovena) |
Ecstasy o MDMA e ketamina | Euforia estrema, riduzione dei freni inibitori, alterazione maggiorata di vista, udito e gusto, scoordinazione del movimento, perdita di coscienza, effetti simil-amfetaminici, incapacità di scelta, perdite di memoria, tachicardia o bradicardia, ipo/ipertensione, sonnolenza |
Marijuana e hashish | Necessità di assumere quotidianamente la droga, ipertensione, tachicardia, aumento della fame, rallentamento dei riflessi, pensieri paranoici, occhi rossi, vuoti di memoria, alterazione della vista e dell'udito, alterazione del sapore dei cibi |
Sostanze stimolanti (es. cocaina, anfetamina ecc.) | Anoressia, aumento della temperatura basale, congestione nasale, euforia, danno alla mucosa nasale (polveri stupefacenti), depressione (astinenza), diminuzione ponderale, insonnia, ipertensione, irrequietezza, irritabilità, paranoie. |
Allucinogeni (LSD e fenciclidina) | Allucinazioni, riduzione estrema della percezione della realtà, tachicardia, tremore, modificazione temporanea o permanente della percezione della realtà, flashback. La PCP (fenciclidina) può provocare anche attacchi di panico, delirio, depressione (astinenza), propensione all'aggressività, inappetenza. |
Tossicodipendenza nell'adolescenza
Il riconoscimento della tossicodipendenza nell'adolescente è piuttosto complesso, dato il periodo di vita già di per sé problematico: gli sbalzi d'umore e le angosce adolescenziali non devono però essere confuse con la dipendenza da tossici. Il contatto con i genitori, il dialogo ed il consulto medico sono sicuramente misure preventive utilissime per entrare nel microcosmo degli adolescenti e comprendere, almeno in parte, il loro mondo. Nell'adolescente si deve porre particolare attenzione a svariati elementi, che possono essere spie accese di una possibile assunzione di sostanze d'abuso: perdita d'interesse verso alcune attitudini, problemi a scuola, disturbi di concentrazione, tendenza a spendere denaro, alterazioni comportamentali, trascuratezza dell'aspetto fisico ecc..
È bene sottolinearlo ancora una volta: questi segnali d'allarme non necessariamente riconducono ad un inizio di tossicodipendenza, dato che il ragazzo si trova in una fase di passaggio a cavallo tra l'età adolescenziale e l'età adulta; ad ogni modo, si raccomanda il sostegno dei genitori e dei familiari.
Cure
Nella maggior parte dei casi, i tossicodipendenti non vedono una via d'uscita da quel vortice che li ha inghiottiti; il supporto dei familiari e degli amici risulta sì importantissimo, ma la terapia farmacologica è, in genere, l'approccio terapeutico più adatto e, spesso, completamente risolutivo.
Da sottolineare che il tossicodipendente lamenta una muta sofferenza cerebrale, nel senso che i sintomi fisici e psicologici sono frutto delle sostanze stupefacenti e nulla è inventato od elaborato intenzionalmente dalla loro mente. La sofferenza cerebrale di cui stiamo discutendo non dev'essere intesa solamente durante le crisi d'astinenza, piuttosto va considerata anche e soprattutto nel lungo termine: il tossico che segue una terapia specifica di tipo farmacologico e psicologico è sottoposto ad un costante desiderio di cadere nuovamente in tentazione - allegoricamente parlando - e assumere nuovamente la sostanza.
Le possibilità di uscire dalla tossicodipendenza (o, come si dice in gergo, di “venirne fuori”) dipendono sia dal momento in cui si inizia la terapia, che dalla collaborazione del tossicomane; per alcuni la guarigione dalla tossicodipendenza è solo un'illusione, un miraggio che non può trasformarsi in realtà.
Proprio con l'obiettivo di convertire quel sogno, quella speranza in qualcosa di concreto, sono sorti numerosissimi centri di disintossicazione e di recupero: il tossicomane sottoposto ad una cura simile deve lottare con tutte le sue capacità per vincere la tossicodipendenza: la forza di volontà è un ingrediente indispensabile per uscire da quel tunnel. La posta il gioco è alta: in gioco c'è la vita.
Per approfondimenti: leggi l'articolo sui farmaci per la cura della tossicodipendenza