Tisane Rilassanti: esempi e preparazione

Tisane Rilassanti: esempi e preparazione
Ultima modifica 02.10.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Ingredienti
  3. Preparazione
  4. Esempio di Tisana Rilassante
  5. Gravidanza e Allattamento

Generalità

Le tisane rilassanti sono rimedi naturali impiegati per contrastare stati di stress, nervosismo e ansia di lieve entità.

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Tisane rilassanti

Visto lo scopo per il quale le tisane rilassanti vengono assunte, per la loro preparazione si utilizzano piante contenenti principi attivi dall'azione sedativa, tranquillante e ansiolitica. Tuttavia, è doveroso precisare che attraverso l'assunzione di tisane non si può sapere con esattezza quanti principi attivi si stanno effettivamente assumendo, pertanto, l'efficacia di simili rimedi naturali potrebbe rivelarsi insufficiente.

Nota Bene

Le tisane rilassanti NON sono farmaci, quindi NON sono in grado di curare stress, irrequietezza e ansia di natura patologica. Esse potrebbero rivelarsi utili solo in casi di lieve entità e in assenza di patologie di base.

Pertanto, in presenza di condizioni di forte stress, ansia e nervosismo, è consigliabile rivolgersi al proprio medico.

Ingredienti

Erbe Medicinali contenute nelle Tisane Rilassanti

Come accennato, una tisana rilassante - per essere tale - deve contenere al suo interno piante dotate di proprietà ansiolitiche, sedative e tranquillanti. Di seguito, perciò, saranno riportate le principali caratteristiche delle erbe medicinali maggiormente impiegate all'interno delle tisane di questo tipo.

Valeriana

Considerata il rimedio naturale tranquillante per eccellenza, la valeriana è largamente utilizzata all'interno delle tisane rilassanti. Questa pianta, infatti, è dotata di proprietà sedative e ansiolitiche, riconducibili ai valepotriati in essa contenuti. Queste attività sono state ampiamente confermate, non a caso, la Commissione E Tedesca ha approvato l'utilizzo della pianta contro stati di agitazione e nervosismo e contro l'insonnia che può conseguirne.

Nella preparazione delle tisane rilassanti, solitamente si utilizza la radice della pianta.

L'uso della valeriana è però controindicato nelle persone affette da malattie epatiche e nei bambini e adolescenti con meno di 14 anni di età. Inoltre, la valeriana può interferire con l'azione di farmaci quali depressivi del sistema nervoso centrale (barbiturici, benzodiazepine, analgesici oppioidi), antidepressivi, antistaminici e loperamide.

Camomilla

La camomilla è una pianta utilizzata nelle tisane rilassanti assunte prima di coricarsi allo scopo di favorire il sonno. Tuttavia, le proprietà sedative della camomilla sono piuttosto blande e, per tale motivo, viene spesso utilizzata in associazione ad altre erbe dotate di attività tranquillante. Ad ogni modo, per la preparazione delle tisane rilassanti s'impiegano i capolini essiccati della pianta.

Benché generalmente ben tollerata, la camomilla può interferire con l'azione di alcuni farmaci, quali: anticoagulanti di tipo cumarinico, calcio-antagonisti, statine e benzodiazepine.

Melissa

Fra gli ingredienti delle tisane rilassanti è spesso contenuta anche la melissa, pianta dalle ben note proprietà sedative e tranquillanti che, fra l'altro, sono state confermate da numerosi studi condotti in merito.

Per la preparazione delle tisane rilassanti, si utilizzano le foglie della pianta. Attenzione, però, all'associazione con passiflora ed iperico che potrebbe favorire la comparsa di effetti sedativi eccessivamente marcati e non desiderati.

Passiflora

Le sommità fiorite di passiflora vengono utilizzate per la preparazione di tisane rilassanti contro l'irrequietezza e l'insonnia. In particolare, le azioni sedative della pianta - peraltro confermate da studi scientifici - sono riconducibili ai flavonoidi in essa contenuti.

La passiflora va usata con attenzione dai pazienti in terapia con anticoagulanti cumarinici e farmaci sedativi, poiché le sostanze attive presenti nella pianta potrebbero interferire con l'attività dei suddetti medicinali.

Luppolo

Il luppolo è un'altra pianta sfruttata per la preparazione di tisane rilassanti da assumersi in caso di agitazione, irrequietezza, stati d'ansia e insonnia. Responsabili delle attività tranquillanti e rilassanti sembrano essere il lupulone e l'umulone contenuti nella pianta.

Per la preparazione di tisane rilassanti si utilizzano le infiorescenze femminili, comunemente chiamati coni.

Il luppolo potrebbe interferire con psicofarmaci e alcool; inoltre, il suo utilizzo risulta controindicato nei pazienti affetti da depressione.

Biancospino

Al biancospino - e, più precisamente, alle proantociandidine in esso contenute - sono ascritte proprietà sedative esercitate a livello centrale.

Per la preparazione di tisane rilassanti si utilizzano le sommità fiorite della pianta.

Dal momento che i principi attivi contenuti nel biancospino sono anche in grado di agire a livello cardiaco (effetti antipertensivi, cronotropi e inotropi positivi), esso può interferire con l'azione di alcuni farmaci impiegati nel trattamento di disturbi e malattie cardiovascolari, quali glicosidi cardioattivi, antiaritmici e antiaggreganti piastrinici. Per tale ragione, prima di includere il biancospino nelle tisane rilassanti, i pazienti che soffrono di patologie del sistema cardiovascolare devono chiedere consiglio al proprio medico.

Lavanda

La lavanda è un'altra pianta molto utilizzata nella composizione di tisane rilassanti. Essa, infatti, è dotata di proprietà modestamente sedative che vengono esercitate direttamente a livello centrale. In particolare, è il suo olio essenziale ad essere il responsabile di quest'attività, confermata da studi scientifici condotti in merito. Grazie a tali studi, la Commissione E Tedesca ha approvato l'uso di questa pianta per il trattamento di irrequietezza e agitazione e dei disturbi del sonno ad esse connesse.

Per la preparazione delle tisane rilassanti, si utilizzano solitamente i fiori essiccati della lavanda.

Nota Bene

Le tisane rilassanti possono contenere una sola delle suddette erbe, o più comunemente un'associazione delle stesse, al fine di incrementarne le proprietà rilassanti.

Le erbe ad azione tranquillante e rilassante si possono acquistare già miscelate le une alle altre in forma di preparati per tisane pronti all'uso, oppure si possono acquistare singolarmente (ad esempio, in erboristeria) allo scopo di creare una miscela personalizzata.

Altri Ingredienti

Per migliorare il gusto delle tisane rilassanti è possibile aggiungere anche altri ingredienti, come, ad esempio, erbe medicinali aromatizzanti (es. fiori, foglie o scorza di arancio, cannella, ecc.), miele o zucchero. L'aggiunta di simili ingredienti, tuttavia, non è obbligatoria e dipende dal gusto personale di ciascun individuo.

Preparazione

Metodi di preparazione delle Tisane Rilassanti

Le tisane rilassanti, così come qualsiasi altro tipo di tisana, si possono preparare sostanzialmente in tre differenti modi: attraverso la macerazione, mediante l'infusione, oppure attraverso la decozione delle erbe medicinali.

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Macerazione

Questa metodica di preparazione prevede la macerazione dell'erba o delle erbe che si intendono utilizzare in acqua fredda per uno o più giorni. Dopodiché, trascorso il tempo necessario, si filtra il tutto e si consuma il liquido ottenuto. È una tecnica che si utilizza soprattutto in presenza di principi attivi termolabili.

Decozione

Il decotto si ottiene ponendo l'erba o le erbe medicinali in acqua fredda che verrà poi portata all'ebollizione. La miscela acqua-erbe va lasciata bollire dai 5 ai 30 minuti, in funzione del tipo di pianta e della parte utilizzata. Trascorso questo tempo, si lascia riposare qualche minuto a fuoco spento e poi si filtra. È un procedimento di estrazione piuttosto energico che potrebbe causare la perdita dei composti attivi più volatili.

Infusione

La tisana infuso si prepara versando acqua bollente direttamente sull'erba o sulle erbe che si vogliono utilizzare e lasciando il tutto in infusione per un periodo di tempo variabile dai 5 ai 20 minuti circa. È un processo di estrazione meno energico rispetto al suddetto decotto e, perciò, è utile quando le piante utilizzate contengono principi attivi volatili.

Nonostante i diversi metodi di preparazione, nella maggior parte dei casi, le tisane rilassanti vengono preparate proprio per infusione.

Per approfondire: Tisane

Esempio di Tisana Rilassante

Come accennato, le tisane rilassanti possono essere preparate con diversi ingredienti e con diverse associazioni di erbe medicinali dall'azione tranquillante, sedativa e/o ansiolitica.

Di seguito, è riportato l'esempio di una tisana rilassante che si può realizzare con facilità utilizzando luppolo, melissa e valeriana. Per la sua preparazione occorreranno:

  • 30 grammi di valeriana (radice)
  • 20 grammi di melissa (foglie)
  • 20 grammi di luppolo (coni)

Questa tisana rilassante si prepara con il metodo dell'infusione. Dopo aver portato all'ebollizione una tazza d'acqua, versarla su un cucchiaio della sopra descritta miscela, coprire il tutto e lasciare in infusione per circa 5 minuti, poi filtrare e consumare.

Per conoscere ulteriori tisane rilassanti, è possibile consultare i seguenti articoli:

Gravidanza e Allattamento

Le Tisane Rilassanti si possono assumere in Gravidanza e durante l'Allattamento?

Nonostante si tratti di rimedi naturali, vista la particolare condizione in cui si trovano le donne in gravidanza e le madri che allattano al seno, esse dovrebbero chiedere il consiglio del medico prima di assumere tisane rilassanti o qualsiasi altro rimedio fitoterapico o erboristico per contrastare stress, ansia e nervosismo. Difatti, l'uso di alcune erbe medicinali - come, ad esempio, passiflora, biancospino, lavanda e luppolo - risulta controindicato durante la gravidanza e l'allattamento.

Inoltre, ricordiamo che la presenza di condizioni di forte stress e disturbi ansiosi potrebbe rappresentare un serio problema durante la gravidanza, per il quale il ricorso al consulto del medico è fondamentale.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista