Tipi di Collirio: Quali Sono? Scelta e Come si Applicano

Tipi di Collirio: Quali Sono? Scelta e Come si Applicano
Ultima modifica 29.06.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Tipologie di Colliri
  3. Colliri per la Secchezza Oculare
  4. Colliri per gli Occhi Rossi
  5. Colliri per Allergie
  6. Colliri Antibiotici
  7. Colliri per il Glaucoma
  8. Colliri Midriatici
  9. Come si Applica un Collirio?
  10. Scelta del Collirio e Consigli Utili

Introduzione

Cos'è un Collirio?

Il collirio è una preparazione oftalmica, generalmente a base acquosa, all'interno della quale sono presenti sostanze attive capaci di alleviare e/o trattare disturbi o malattie degli occhi.

Tipi di Collirio Shutterstock

Difatti, mentre alcuni colliri sono destinati alla cura di vere e proprie patologie oftalmiche (ad esempio, congiuntiviti, glaucomauveite, ecc.), altri sono riservati al miglioramento di disturbi oculari di natura non patologica (ad esempio, occhi rossi, occhi secchi, ecc.).

In funzione dei principi attivi contenuti, i colliri possono essere venduti con o senza prescrizione: alcuni di essi sono dispositivi medici o inquadrati come farmaci da banco (OTC), mentre altri necessitano di presentazione di idonea ricetta medica per poter essere dispensati. Esistono poi colliri omeopatici che, in quanto tali, non possiedono indicazioni terapeutiche approvate e possono essere liberamente acquistati (si consiglia comunque di rivolgersi al medico prima di utilizzarli).

Per approfondire: Collirio: A Cosa Serve, Tipologie, Quando e Come si Usa

Tipologie di Colliri

Esempi di Classificazione dei vari Tipi di Collirio

Esistono davvero molte tipologie di collirio che possono essere classificate in funzione degli attivi contenuti e in funzione del tipo di disturbo/malattia per il trattamento dei quali il loro impiego risulta indicato. In questo senso, possiamo distinguere per esempio:

  • Colliri contro la secchezza oculare: questi colliri sono arricchiti con sostanze umettanti, indispensabili per garantire all'occhio il giusto grado d'umidità.
  • Colliri contro gli occhi arrossati: solitamente non richiedono prescrizione medica, essendo destinati al miglioramento di un disturbo transitorio, legato per esempio ad insulti atmosferici o alla penetrazione di un corpo estraneo nell'occhio (ad esempio, ciglia o lente a contatto).
  • Colliri antistaminici e/o decongestionanti: sono indicati per il trattamento dei sintomi delle patologie o dei disturbi di natura allergica.
  • Colliri antibiotici: trovano indicazione per le patologie oftalmiche caratterizzate da infezione di natura batterica accertata (ad esempio, congiuntivite batterica).
  • Colliri con principi attivi steroidei: si tratta di potenti antinfiammatorioculari, indicati in caso di fenomeni flogistici (infiammatori) gravi.
  • Colliri per la cura del glaucoma: si tratta di preparazioni farmacologiche finalizzate alla riduzione della pressione intraoculare.
  • Colliri ad effetto midriatico: questi tipi di collirio sono utilizzati principalmente per fini diagnostici, allo scopo di dilatare la pupilla per favorire l'esame delle strutture oculari.

Nei capitoli successivi, queste tipologie di collirio verranno analizzate più nel dettaglio.

Altre Suddivisioni

Oltre alla più specifica classificazione in funzione degli attivi contenuti e delle indicazioni terapeutiche, i colliri possono essere suddivisi anche in due macrogruppi in funzione del recipiente che li contiene. In questo caso, possiamo distinguere:

  • Colliri in contenitori monodose: la preparazione oftalmica è contenuta in fialette monodose utilizzabili, a seconda dei casi, fino a 12-24 ore dopo l'apertura (far riferimento a quanto riportato sul foglietto illustrativo). Visto l'uso "monodose", in queste formulazioni non è necessaria l'aggiunta di conservanti.
  • Colliri in flaconi multidose: la preparazione oftalmica è contenuta in un recipiente riutilizzabile più e più volte fino a 3-4 settimane dopo l'apertura, a seconda del prodotto utilizzato (anche in questo caso, far riferimento a quanto riportato sul foglietto illustrativo). In questa tipologia di colliri è indispensabile l'utilizzo di conservanti per prevenire/contrastare la crescita microbica.

Colliri per la Secchezza Oculare

Un buon collirio per combattere la secchezza oculare dovrebbe imitare le caratteristiche del muco lacrimale, essere lievemente alcalino, isotonico con il film lacrimale e naturalmente privo di conservanti. In questo senso, possono rivelarsi quindi utili i colliri in contenitore monodose.  

I principi attivi ideali per la realizzazione di un collirio contro la secchezza oculare sono quindi sostanze ad azione idratante, umettante, lubrificante e rinfrescante. Spesso e volentieri, nei colliri di questo tipo si utilizzano ingredienti di origine naturale, come le acque distillate di piante ad azione lenitiva (ad esempio, camomilla, eufrasia, ecc.).

Colliri per gli Occhi Rossi

I colliri contro l'arrossamento oculare sono realizzati con ingredienti dall'azione disarrossante, emolliente e rinfrescante. Anche in questo caso, si tratta spesso di preparazioni a base di acque distillate di piante officinali utili per contrastare la condizione di arrossamento (ad esempio, camomilla, calendula, ecc.).

Nota Bene

Sia l'arrossamento che la secchezza oculari costituiscono condizioni piuttosto comuni dopo prolungate esposizioni a fonti luminose, ad agenti atmosferici, oppure in seguito a lunghe ore di lavoro o lettura intensa.

Gli occhi rossi, il bruciore, la lacrimazione e la secchezza tipici di queste circostanze tendono a risolversi con il riposo e quando la causa che ha provocato il disturbo viene allontanata, ma il ritorno alle condizioni di normalità può avvenire ancor più rapidamente con l'impiego dei suddetti colliri.

Tuttavia, quando il trattamento con queste preparazioni oftalmiche non determina alcun miglioramento dei sintomi, è necessario rivolgersi al medico e indagare più in profondità le cause dell'arrossamento e della secchezza in quanto potrebbero essere sintomi di condizioni patologiche non ancora individuate.

Colliri per Allergie

I colliri utilizzati per migliorare i sintomi indotti dalle reazioni allergiche sono formulati con principi attivi ad azione antistaminica spesso associati a principi attivi ad azione decongestionante.

Fra i principi attivi ad azione antistaminica abitualmente impiegati nella preparazione di colliri ricordiamo:

  • La tonzilamina;
  • La feniramina;
  • L'acido spaglumico.

Tonzilamina e feniramina sono antagonisti dei recettori di tipo H1 per l'istamina, mentre l'acido spaglumico impedisce la degranulazione dei mastociti con conseguente blocco del rilascio di istamina.

Fra i principi attivi ad azione decongestionante che spesso si trovano in associazione agli antistaminici nei colliri per le allergie, invece, ritroviamo:

I suddetti principi attivi esercitano la loro azione decongestionante mediante l'induzione di una vasocostrizione locale, espletata grazie alla loro attività agonista dei recettori adrenergici di tipo α1.

Va precisato, tuttavia, che i colliri per allergie non curano la patologia, ma sono in grado di alleviarne e controllarne i sintomi.

Per approfondire: Collirio Antistaminico: A Cosa Serve e Quando Prenderlo

Colliri Antibiotici

I colliri antibiotici sono indicati per il trattamento di infezioni batteriche accertate che colpiscono gli occhi e gli annessi oculari, quali: congiuntiviti batteriche, cheratiti batteriche, blefariti batteriche e dacriocistiti. Talvolta, i colliri antibiotici trovano anche impiego nella profilassi pre- e post-operatoria.

Fra i principi attivi ad azione antibiotica utilizzati all'interno di colliri, ricordiamo:

In associazione ai principi attivi antibiotici, nei colliri utilizzati per combattere le infezioni batteriche, possono essere utilizzati anche principi attivi corticosteroidi o principi attivi ad azione decongestionante.

Per approfondire: Collirio Antibiotico: A Cosa Serve e Come si Applica

Colliri per il Glaucoma

I colliri specifici per il trattamento del glaucoma possono essere realizzati con i seguenti principi attivi:

  • Beta-bloccanti, come il timololo e il betaxololo, che riducono la pressione all'interno dell'occhio mediante la diminuzione della produzione di umore acqueo.
  • Analoghi delle prostaglandine, come il latanoprost, il travoprost e il bimatoprost, che riducono la pressione intraoculare favorendo il deflusso dell'umore acqueo.
  • Inibitori dell'anidrasi carbonica come la brinzolamide e la dorzolamide che agiscono diminuendo la secrezione di umore acqueo.
  • Simpaticomimetici, come la brimonidina e l'apraclonidina, che agiscono mimando l'attività di adrenalina e noradrenalina e riducono la produzione di umore acqueo.

Colliri Midriatici

Questi colliri sono realizzati con principi attivi con azione anticolinergica capaci di generare un'evidente dilatazione della pupilla, quali: l'atropina, la fenilefrina e la tropicamide. Questo tipo di colliri viene utilizzato perlopiù in ambito diagnostico o per ottenere la midriasi pre-operatoria, tuttavia, alcuni colliri a base di principi attivi anticolinergici possiedono anche ulteriori indicazioni terapeutiche.

Come si Applica un Collirio?

Indipendentemente dal tipo di collirio preso in considerazione, in linea generale, la modalità di applicazione è la medesima e può essere così riassunta:

  • Piegare leggermente la testa all'indietro dirigendo lo sguardo verso l'alto;
  • Abbassare la palpebra inferiore con l'aiuto del pollice (o dell'indice);
  • Esercitare una leggera pressione sul contenitore del collirio per fare uscire una goccia di prodotto (il prodotto va instillato nella parte più interna dell'occhio; per facilitare quest'operazione, alcuni individui possono trovare utile aprire la palpebra superiore con il dito anulare della mano che regge il collirio);
  • Ripetere nuovamente l'operazione finché non saranno state instillate tutte le gocce necessarie;
  • Dopo aver instillato il prodotto è possibile chiudere dolcemente le palpebre per un attimo; bisognerebbe evitare, invece, di chiuderle in maniera brusca;
  • Se necessario, ripetere le stesse operazioni per l'altro occhio.

Nota: durante l'applicazione è necessario evitare il contatto del beccuccio del contenitore con gli occhi o con gli annessi oculari.

Ad ogni modo, per specifiche informazioni in merito al giusto modo di applicazione di un collirio, far riferimento a quanto riportato sul suo foglietto illustrativo.

Scelta del Collirio e Consigli Utili

La scelta del collirio da utilizzare dipende, naturalmente, dal tipo di disturbo che si vuole trattare. Nel caso in cui siano presenti patologie, ovviamente, tale scelta spetta al medico curante che, in funzione del collirio medicato prescritto, dovrà rilasciare, se necessario, apposita ricetta medica per la sua dispensazione.

Per quel che riguarda i colliri inquadrati come dispositivi medici o come farmaci da banco ricordiamo che, pur non richiedendo la ricetta medica per essere acquistati, prima di utilizzarli è comunque bene chiedere il consiglio preventivo del proprio medico.

Si raccomanda, inoltre, si seguire scrupolosamente tutte le indicazioni fornite dalla suddetta figura sanitaria e le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo del collirio che si deve assumere, sia per quel che riguarda la dose che la durata del trattamento.

Il foglietto illustrativo dovrebbe essere attentamente letto anche per conoscere il corretto modo d'uso del prodotto, le possibili interazioni farmacologiche, i possibili effetti indesiderati e le controindicazioni.

In caso di dubbi, comunque, è bene rivolgersi al medico o al farmacista.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista