Ultima modifica 26.03.2020

Punti chiave

La tetraplegia è un grave disturbo del movimento caratterizzato dalla progressiva od immediata perdita di sensibilità e mobilità degli arti (sia inferiori che superiori). L'incapacità di muovere o coordinare gli arti può essere totale o parziale in base alla gravità del trauma subìto.

Cause
La tetraplegia è frutto di lesioni del midollo spinale a livello del rachide cervicale. Tra i fattori predisponenti la tetraplegia ricordiamo: incidenti automobilistici, cadute violente, traumi sportivi, incidenti durante il lavoro e crimini violenti.Tetraplegia


Sintomi
I sintomi caratteristici della tetraplegia dipendono dal punto cervicale in cui è avvenuto il trauma e dalla gravità della lesione nervosa. In generale, il quadro clinico della tetraplegia si caratterizza per: contrazione involontaria dei muscoli volontari, difficoltà o incapacità di coordinare il movimento, deficit respiratori, intorpidimento degli arti, incontinenza urinaria e fecale, paralisi degli arti.


Diagnosi
In caso di paralisi degli arti, l'accertamento diagnostico è importante per risalire alla causa scatenante. I test investigativi più utilizzati sono: TAC, RM, radiografie, mielografia e stimolazione magnetica transcranica.


Terapia

Non esiste una cura completamente risolutiva per la tetraplegia. Attualmente, la somministrazione di FANS, rilassanti muscolari e corticosteroidi può alleviare in parte il dolore ed attenuare i sintomi. Quando necessario, il paziente viene sottoposto a trattamenti chirurgici specifici.



Definizione di tetraplegia

Tra i disturbi del movimento, la tetraplegia ricopre un ruolo di rilievo. A causa di una grave lesione del midollo spinale a livello cervicale, la tetraplegia provoca la perdita di sensibilità e forza muscolare degli arti (superiori ed inferiori). Un grave trauma a livello della prima e seconda vertebra cervicale conduce invece alla morte del soggetto.


Un po' di anatomia per capire...


Il rachide cervicale è composto da 7 vertebre identificate con la lettera C, e progressivamente numerate da C1 a C7. Il rachide cervicale superiore è costituito dalle vertebre atlante (C1) ed epistrofeo (C2), mentre la porzione inferiore è composta dalle rimanenti 5 vertebre (C3-C7).
Un trauma del midollo spinale racchiuso nelle vertebre C1 e C2 conduce alla morte del malcapitato. Le lesioni a livello del rachide cervicale inferiore sono invece responsabili di paralisi a braccia e gambe (tetraplegia).


La tetraplagia è dunque una malattia altamente invalidante. Gli scienziati si stanno mobilitando per ricercare una terapia od un trattamento efficaci nel riparare le lesioni del midollo spinale; tant'è che le ricerche indirizzate a tale scopo sono attive in tutto il mondo. Ad oggi, sono disponibili terapie correttive, in grado di correggere - pur senza ripristinare totalmente - le lesioni del midollo di minor entità, garantendo ai malati di tetraplegia una qualità di vita abbastanza soddisfacente.

Cause

La tetraplegia è l'immediata espressione di un trauma diretto o indiretto al midollo spinale contenuto nelle vertebre cervicali C3-C7. Nel caso la lesione si verificasse a livello dorsale o lombare, si parla correttamente di paraplegia.
I fattori di rischio per la tetraplegia sono:

  • Incidenti automobilistici → la maggior parte delle lesioni al midollo spinale è provocata da incidenti stradali con veicoli a motore ad alta velocità
  • Cadute violente
  • Traumi sportivi (compresi calcio, equitazione, hockey ed immersioni in acque poco profonde)
  • Traumi da sport estremi (es. motosci, paracadutismo, acquascooter)
  • Incidenti durante il lavoro
  • Ferite da arma da fuoco e ferite da taglio (crimini violenti)

In tutte le situazioni appena elencate, il midollo spinale può andare incontro a lacerazione diretta (causata da quel preciso trauma) oppure indiretta (dovuta a schegge ossee, ematomi o frammenti di vetro/metallo che, a causa dell'incidente, danneggiano il midollo).
In alcuni casi, una colonna vertebrale già di per sé indebolita risulta più soggetta a traumi. Ad esempio, i malati di artrite reumatoide, osteoporosi o stenosi spinale sono particolarmente esposti al rischio di tetraplegia, anche a seguito di eventi traumatici di minore entità.
La tetraplegia può colpire chiunque. Nonostante quanto affermato, gli individui di età compresa tra i 15 ed i 35 anni rappresentano la categoria più colpita in assoluto. Il tasso di mortalità da tetraplegia tende ad essere più elevato nei bambini affetti da lesioni spinali.


Trauma al midollo spinale cervicale → interruzione dell'impulso nervoso necessario al movimento volontario → paralisi degli arti (tetraplegia)

Tetraplegia da lesione cerebrale

La tetraplegia da lesione cerebrale merita un approfondimento. Diversamente dalla variante traumatica, la tetraplegia da lesione cerebrale (sia durante l'età infantile, sia in quella adulta) è dovuta ad un esteso danno a livello encefalico, precisamente nelle aree del cervello deputate al controllo e alla mobilità volontaria.
I pazienti affetti da questa forma di tetraplegia sono completamente non-autosufficienti e necessitano permanentemente di assistenza per adempiere ad ogni bisogno.

Sintomi

I sintomi della tetraplegia dipendono dal punto cervicale in cui è avvenuto il trauma e, chiaramente, dall'entità della lesione.
È doveroso sottolineare che le lesioni al midollo spinale possono essere parziali (tetraplegia incompleta) o totali (tetraplegia completa). Nel primo caso, la lesione traumatica consente al malcapitato di mantenere una certa sensibilità e controllare in parte il movimento governato da impulsi nervosi generati al di sotto del livello neurologico della lesione. La tetraplegia completa determina invece la totale immobilità (paralisi articolare) del soggetto.
In generale, il quadro clinico della tetraplegia "classica" si contraddistingue per:

  • Contrazione incontrollata dei muscoli volontari
  • Difficoltà/incapacità di controllare i movimenti volontari
  • Difficoltà respiratoria, causata dalla paralisi dei muscoli respiratori
  • Dolore (quando percepito)
  • Intorpidimento e indebolimento progressivo/immediato degli arti
  • Perdita/riduzione della sensibilità degli arti
  • Perdita della capacità di controllare gli sfinteri anale e vescicale: stipsi/incontinenza/spasmi della vescica
  • NOTA BENE: La gravità dei sintomi dipende dalla localizzazione e dall'intensità del trauma subìto

In particolare, i sintomi della tetraplegia si differenziano in base alla localizzazione del trauma. In tabella sono riassunti i sintomi derivati da una lesione generica a livello del midollo spinale (zona cervicale), differenziati in base alle vertebre coinvolte nel trauma.


Vertebra cervicale
colpita

Sintomi provocati dal trauma

C1-C2

Un trauma grave comporta la morte del soggetto

C3

Perdita della funzionalità del diaframma

C4

Perdita della funzione di bicipiti e spalle

C5

Incapacità di muovere o spostare bicipiti, spalle, polsi e mani

C6

Limitato controllo di movimento del polso + completa perdita di movimento della mano

C7

È permesso un controllo limitato della capacità di muovere gli arti superiori ma viene negato il movimento delle mani e delle dita


I pazienti che hanno subìto una lesione traumatica grave al di sopra della vertebra C7 non sono in grado di gestire le normali attività quotidiane.
Accanto ai sintomi appena descritti, non è raro riscontrare anche ulteriori prodromi, quali: alterazione della frequenza cardiaca, sudorazione, aumento della temperatura corporea e variazioni pressorie.

Diagnosi

Una lesione a carico del midollo spinale costituisce un'urgenza clinica a tutti gli effetti. L'èquipe medica procede con un minuzioso esame fisico associato a test neurologici.
La diagnosi di tetraplegia si avvale principalmente dell'utilizzo di:

  • Test di imaging (TAC, RM, radiografie)
  • Mielografia: è un test radiologico del midollo spinale e delle membrane meningee, consistente nell'iniezione di un mezzo di contrasto per identificare eventuali affezioni patologiche a carico del midollo
  • Stimolazione magnetica transcranica: tecnica diagnostica non invasiva che permette di valutare lo stato di salute dei circuiti neuronali all'interno del Sistema Nervoso Centrale (SNC)

I risultati di questi test permettono di individuare la posizione esatta del trauma e la gravità della tetraplegia.

Terapia

Ad oggi non esiste ancora una cura completamente risolutiva per la tetraplegia. Tuttavia, gli studiosi si stanno mobilitando verso terapie innovative basate su sistemi di rigenerazione del SNC mediante l'ausilio di cellule staminali. Solo ripristinando l'integrità strutturale e funzionale del midollo leso il paziente potrebbe riacquisire il completo controllo di sensibilità e movimenti articolari.
Ad ogni modo, i pazienti affetti da tetraplegia possono essere trattati seguendo differenti strategie. Ricordiamo che oltre alla violenza della lesione, il tempo intercorso tra il momento del trauma e l'inizio della terapia è essenziale per determinare la prognosi del paziente.
Le opzioni terapiche attualmente disponibili per le lesioni traumatiche al rachide cervicale sono:

  • Somministrazione di corticosteroidi per ridurre il gonfiore, dato che l'edema potrebbe danneggiare il midollo spinale e causare tetraplegia
  • Somministrazione di FANS e rilassanti muscolari per alleviare il dolore
  • Iniezioni di botulino, indicate per ridurre la spasticità muscolare
  • Chirurgia, volta alla rimozione di liquidi, tessuti o frammenti di ossa che premono sul midollo spinale
  • Trazione spinale (quando possibile): permette ed agevola il movimento della colonna vertebrale
  • Terapia fisica, occupazionale e riabilitativa: utile per far fronte alla disabilità causata dalla tetraplegia