
La sindrome di Stendhal è un disturbo psicosomatico che si manifesta in alcuni individui quando si trovano al cospetto di opere d'arte od opere architettoniche di notevole bellezza.

Più precisamente, le persone particolarmente sensibili che sperimentano la sindrome di Stendhal manifestano una vasta gamma di sintomi che possono variare per tipologia e intensità. Generalmente, gli effetti della sindrome sono transitori e di lieve entità, anche se - non sapendo esattamente cosa sta succedendo - l'individuo potrebbe allarmarsi e richiedere assistenza. In altri casi, invece, la sintomatologia della sindrome in questione può manifestarsi in forma severa e richiedere l'intervento di personale sanitario.
Curiosità: perché si chiama Sindrome di Stendhal?
Il nome di Sindrome di Stendhal, utilizzato per indicare affezioni psicosomatiche che si scatenano quando si osservano opere d'arte di particolare bellezza, deriva dall'esperienza descritta dall'omonimo scrittore francese durante la sua visita alla Basilica di Santa Croce a Firenze. Non a caso, questa sindrome è anche nota con il nome di sindrome di Firenze.
Nel dettaglio, il nome di sindrome di Stendhal fu attribuito al disturbo in questione da Graziella Magherini - psicanalista italiana di stampo freudiano - che per la prima volta lo descrisse in termini scientifici in un libro che pubblicò nel 1989 dopo aver soccorso, presso l'ospedale fiorentino per cui lavorava, centinaia di turisti stranieri arrivati in preda ad agitazione, disturbi dell'umore, disturbi del pensiero e/o disturbi di panico manifestatisi durante le visite ai luoghi d'arte della città.
Che cos'è la Sindrome di Stendhal?
La sindrome di Stendhal è un disturbo psicosomatico che si manifesta in alcune persone quando si trovano di fronte ad opere d'arte - da dipinti ed affreschi, passando per statue e sculture fino ad arrivare ad opere architettoniche di diverso tipo - da loro ritenute estremamente belle.
La manifestazione della sindrome di Stendhal comprende la comparsa di numerosi sintomi psicofisici che possono variare da individuo a individuo, così come può variare l'opera che ha dato origine alla manifestazione del disturbo.
Generalmente, la sindrome di Stendhal si presenta in maniera improvvisa e imprevedibile, tuttavia, chi ha già sperimentato la sua sintomatologia possiede probabilità maggiori di manifestarla nuovamente in seguito alla visione di altre opere d'arte.
Lo sapevi che…
Sintomi simili a quelli indotti dalla sindrome di Stendhal sono stati identificati e descritti da psichiatri in turisti che hanno visitato anche città diverse da Firenze, come Parigi e Gerusalemme, portando così all'identificazione della sindrome di Parigi e della sindrome di Gerusalemme. Quest'ultima sindrome, tuttavia, è innescata più che altro da stimoli religiosi e non tanto da stimoli artistici come avviene nelle altre tipologie di sindrome sopra citate (di Stendhal e di Parigi).
Sintomi
Quali sono i sintomi della Sindrome di Stendhal?
Le persone che sperimentano la sindrome di Stendhal spesso asseriscono di essere sopraffatti dalla bellezza delle opere che stanno osservando. Altri individui, invece, affermano addirittura di sentirsi "uscire" dal proprio corpo mentre rimangono incantati ed estasiati da ciò che osservano; mentre altri ancora riferiscono di provare un senso di terrore.
Oltre a queste particolari esperienze, gli individui colti dalla sindrome di Stendhal possono manifestare:

- Malessere diffuso;
- Sensazione di disagio;
- Sudorazione;
- Agitazione;
- Pianto;
- Giramenti di testa e Vertigini;
- Nausea e vomito;
- Palpitazioni e tachicardia;
- Euforia o depressione;
- Dolore epigastrico.
In alcuni casi, possono addirittura manifestarsi sintomi più gravi, come depersonalizzazione, allucinazioni, difficoltà respiratorie, attacchi di panico e svenimento.
Un individuo colpito dalla sindrome in questione può manifestare uno o più dei sopra menzionati sintomi. Come si può notare alcuni di essi sono contrapposti (ad esempio, euforia e depressione). Difatti, se nella maggior parte dei casi la sindrome sembra provocare sintomi negativi che spesso spingono l'individuo a sentire la necessità di allontanarsi dall'opera, alcune persone possono reagire in maniera opposta, manifestando eccitazione, esaltazione o estasi nell'ammirare, ai loro occhi, così tanta bellezza, tanto da non riuscire ad allontanarsi dall'opera.
Lo sapevi che…
Dalle osservazioni effettuate sui diversi pazienti che nel corso degli anni hanno manifestato la sintomatologia della sindrome di Stendhal è emerso che gli individui che hanno effettuato molteplici viaggi in brevi periodi di tempo sviluppano sintomi più gravi.
Quanto durano i sintomi indotti dalla Sindrome di Stendhal?
Generalmente, la sintomatologia indotta dalla sindrome di Stendhal ha una durata relativamente breve e il tutto dovrebbe scomparire nel giro di qualche ora al massimo. Tuttavia, sono stati riportati casi in cui la durata dei sintomi si è protratta addirittura per una settimana.
Quando preoccuparsi?
Se la sindrome di Stendhal si ripresenta più e più volte nello stesso individuo, anche visitando musei o città d'arte diversi. O se la sintomatologia si manifesta anche in altri contesti, sarebbe bene rivolgersi al medico. In simili situazioni, infatti, potrebbe essere necessario condurre indagini mediche approfondite volte ad indagare quali sono le reali cause, interne all'individuo, che provocano il disturbo in questione ed eventualmente istituire idonee terapie farmacologiche da associare alla psicoterapia. A questo proposito, è interessante notare che, nella sua prima descrizione della sindrome di Stendhal, la stessa dottoressa Magherini asserì che la sintomatologia presentata dai pazienti era connessa più che altro alla storia personale dell'individuo e alle emozioni in esso suscitate dall'osservazione dell'opera e non tanto alla bellezza dell'opera d'arte in sé.
Perché si manifesta?
Perché alcuni individui sperimentano la Sindrome di Stendhal?
L'esatto motivo per cui la sindrome di Stendhal si manifesta in alcuni individui e in altri no non è ancora del tutto chiaro. Allo stesso tempo, è molto difficile determinare in anticipo in quali persone la sindrome può palesarsi, in quanto compare in maniera improvvisa e imprevedibile anche in individui completamente diversi l'uno dall'altro. Difatti, risulta abbastanza complicato individuare un fattore comune a tutte le persone che hanno avuto modo di sperimentare la sintomatologia del disturbo psicosomatico in questione, ad eccezione di una grande sensibilità che sembra essere sempre presente.
Sindrome di Stendhal e meccanismi neurobiologici
Allo scopo di individuare le cause scatenanti la sindrome di Stendhal sono stati condotte alcune ricerche.
Più precisamente, dagli studi condotti per indagare i possibili meccanismi neurobiologici alla base della sindrome di Stendhal è emerso che, quando un individuo osserva un'opera d'arte, si attivano determinate aree cerebrali. Nel dettaglio, in una simile situazione sembra vi sia una forte stimolazione di:
- Specifiche regioni cerebrali (come, ad esempio, l'amigdala, la corteccia anteriore del cingolo, la corteccia orbitofrontale laterale e mediale, lo striato ventrale, ecc.) deputate al funzionamento e/o alla regolazione della sfera affettiva ed emotiva, coinvolte in particolar modo nella formazione degli stati emotivi sia normali che di natura patologica.
- Il sistema dei neuroni a specchio: si tratta di particolari tipi di neuroni coinvolti nella capacità dell'uomo di relazionarsi con gli altri. Nel caso specifico della sindrome di Stendhal, pare che l'attivazione del sistema dei neuroni a specchio dia origine ad un particolare fenomeno (meccanismo della simulazione incarnata) per il quale l'individuo che sta osservando un'opera d'arte genera e prova gli stessi stati emozionali che l'autore dell'opera ha voluto esprimere, a livello sia conscio che inconscio, mediante la realizzazione di quella stessa opera.
Trattamento
La Sindrome di Stendhal necessita di cure e trattamenti?
In molti casi, in seguito ad un episodio della sindrome di Stendhal non è necessario intervenire con alcun tipo di trattamento o cura, poiché i sintomi, in particolare quando lievi, tendono ad autorisolversi in un arco di tempo relativamente breve.
La stessa dottoressa Magherini notò che, talvolta, il miglioramento e la scomparsa dei sintomi della sindrome di Stendhal potevano avvenire semplicemente allontanando i pazienti dalle opere d'arte per un certo tempo.
In altri casi, invece, potrebbe essere necessario richiedere l'intervento del medico, soprattutto se la sintomatologia è severa e non tende ad autorisolversi.
In simili situazioni potrebbe essere necessario ricorrere alla somministrazione di farmaci tranquillanti - anche in assenza di vere e proprie patologie psichiatriche - per placare lo stato di agitazione o ansia che il paziente manifesta. Tipologia e dosaggio del farmaco devono essere stabiliti dal medico dopo l'esecuzione di un'accurata visita e conseguente diagnosi e dopo aver escluso la presenza di eventuali controindicazioni all'utilizzo del farmaco scelto.
Nel caso in cui la sindrome dovesse associarsi ad altri tipi di disturbi psichiatrici, invece, è bene rivolgersi a medici specialisti che potranno fornire un adeguato supporto psicologico ed eventualmente prescrivere una cura farmacologica da associare alla psicoterapia.
Patologia o normalità?
La Sindrome di Stendhal è una malattia psichiatrica?
La proposta di considerare la sindrome di Stendhal come una vera e propria malattia è stata avanzata diverse volte, anche dalla dottoressa Magherini che ne coniò il nome. Tuttavia, all'epoca della pubblicazione del libro della psicanalista fiorentina furono in molti a rimanere diffidenti di fronte alle sue descrizioni, mostrandosi piuttosto restii a credere alla possibile esistenza di una vera e propria sindrome di questo tipo. Secondo i più scettici, infatti, i disturbi presentati dai turisti descritti dalla psicanalista erano imputabili ad uno stato di debilitazione e/o stordimento ascrivibili al jet lag, allo scarso riposo o all'eventuale affollamento presente all'interno del museo o dell'opera architettonica all'interno dei quali la sintomatologia era insorta.
Ancora oggi, il dibattito circa la possibilità di considerare la sindrome di Stendhal una malattia psichiatrica o no pare essere ancora piuttosto acceso, anche per via delle differenti sfumature e intensità con cui il disturbo può manifestarsi in ciascun individuo. A causa di questa diversità, infatti, risulta abbastanza difficile collocare la sindrome in un quadro psicopatologico ben preciso.
Ad ogni modo, se non altro, al giorno d'oggi la sindrome di Stendhal viene riconosciuta come disturbo ed è stata individuata in moltissimi turisti in tutto il mondo. In qualsiasi caso, rimane evidente il fatto che, nel momento in cui si osserva un'opera d'arte, si verifica l'attivazione di specifiche strutture cerebrali coinvolte nella formazione del vissuto emotivo dell'individuo cui consegue la comparsa di una sintomatologia più o meno severa che, in alcuni casi, potrebbe necessitare di opportune cure farmacologiche e psicoterapeutiche.