Ultima modifica 24.07.2019

Sicurezza del cibo

La sicurezza alimentare è un tema molto sentito dalla popolazione, soprattutto in questo periodo che ha visto come protagonista il terremoto del Giappone. La sicurezza di ciò che si mangia è infatti strettamente collegata alla salubrità del cibo, alla bontà dello stesso, di conseguenza alla salute della persona.

Terremoto in Giappone

I danni subiti da alcuni dei reattori nucleari della centrale di Fukushima in seguito al terremoto dell'11 marzo 2011, hanno provocato l'allarme “sicurezza alimentare”, non solo in oriente, ma anche in Europa: la paura è il filo conduttore e rappresenta il rischio per possibili contaminazioni da isotopi radioattivi. Sicurezza alimentarePurtroppo, attualmente, si dispone ancora di poche e contrastanti informazioni  riguardo al danno provocato dalla nube tossica, insufficienti per dare una garanzia della sicurezza degli alimenti vegetali e animali giapponesi. È bene considerare, comunque, che l'Italia non accoglie molte importazioni di alimenti derivati dal Giappone, se non prodotti della pesca e piccole quantità di preparazioni vegetali, che non hanno niente a che vedere con frutta e verdura fresche.
L'approccio con cui si deve affrontare l'allarme sicurezza-cibo, è attendere che le Autorità Giapponesi accertino il danno provocato: in Italia si dovranno rafforzare i controlli in frontiera su vegetali e su alimenti animali derivati dal Giappone.

Qualità del cibo

Più in particolare, “sicurezza alimentare” è sinonimo di qualità igienico-sanitaria, nutrizionale ed organolettica di ciò che si mangia, ma non solo: ci si deve focalizzare anche su tutti quei processi di produzione, trasformazione, preparazione e consumo degli alimenti, che servono per dare una garanzia in merito alla qualità del cibo stesso. Infatti, se solo uno di questi processi subisce un intoppo, non si riesce più a garantire la salubrità dell'alimento, provocando possibili complicanze nell'organismo umano.

Norme HACCP e ISO

La tecnologia attuale dei paesi industrializzati si è spinta così avanti da garantire la quasi assoluta sicurezza di ciò che si mangia: infatti, ci sono alcune norme che devono essere rispettate scrupolosamente prima della messa in commercio di un qualsivoglia prodotto. Le norme che tutelano la sicurezza alimentare sono riassunte in: HACCP, che rappresenta tutte le misure necessarie per l'igiene di un dato alimento, e Standard ISO, indispensabili per la rintracciabilità del prodotto all'interno delle filiere alimentari.

Conservabilità dell'alimento

Inoltre, per la conservabilità corretta di un alimento messo in commercio e per la sicurezza alimentare è necessaria l'aggiunta di altre sostanze a quel prodotto, allo scopo di migliorarne la qualità, rendendolo più conservabile: l'aggiunta di sale, zucchero, alcol e aceto è una pratica antica, ma ancora oggi applicabile con successo. Similmente, al fine di preservare la sicurezza degli alimenti, è consentito l'utilizzo di alcuni additivi alimentari, sostanze di derivazione naturale o sintetica che vengono intenzionalmente aggiunte nel prodotto in una delle fasi di preparazione, trasporto od immagazzinamento dello stesso. Antimicrobici, conservanti, addensanti, gelificanti, esaltatori di sapidità sono solo alcuni di questi additivi ammessi per legge, per garantire la salubrità dell'alimento.

Contaminazione e inquinamento

Ma non è tutto: a volte si registra l'intervento di alcuni fenomeni imprevisti (o imprevedibili, come quello del Giappone), che mettono a serio rischio la sicurezza degli alimenti: infatti, anche la contaminazione chimica, l'inquinamento biologico e vari agenti fisici possono mettere a rischio la qualità dei prodotti. Per fare un esempio, le attività industriali possono liberare nell'atmosfera sostanze pericolose per il cibo (di conseguenza, anche per l'uomo): metalli pesanti, diossine, pesticidi possono creare seri problemi a produttori e consumatori.

Per quanto riguarda gli agenti fisici, si fa riferimento a tutte quelle sostanze o residui che vengono immessi volontariamente o meno in una o più fasi della preparazione dell'alimento, che va dalla coltivazione all'imballaggio del prodotto finito. Il problema biologico si configura, talvolta, il più pericoloso: Salmonella, Escherichia Coli, Enterobacter sakazakii sono solo alcuni esempi di microorganismi patogeni che possono compromettere la sicurezza degli alimenti. Da qui, è comprensibile come l'adozione di un piano di prevenzione e controllo alimentare sia di primaria necessità.
Il problema della sicurezza alimentare cresce esponenzialmente in quei paesi colpiti da carestie, dove il rischio di denutrizione, contagio e malattia è altissimo: a conclusione di ciò, si può capire la gravità del caso giapponese, quando, oltre alla carestia e al tragico momento, si va ad aggiungere anche la possibile contaminazione nucleare.