Ultima modifica 25.02.2020

Definizione

Lo shock settico (o setticemico) è la più temibile complicanza della sepsi; si contraddistingue per il drastico crollo della pressione arteriosa e per la comparsa di tachicardia e di una cascata di eventi di gravità crescente.
Nello specifico, lo shock settico è uno stato critico d'insufficienza circolatoria acuta che origina da un'infezione diffusa nel sangue. Si tratta di una minaccia per la salute e per la vita del paziente poiché lo shock settico, in assenza di medicamenti od interventi adeguati, dà prognosi infausta (morte del paziente).

Cause

Essendo lo shock settico una complicanza della setticemia, si deduce facilmente come la sua causa d'origine risieda in un'infezione del sangue, diffusa al punto da compromettere negativamente (e sovente in modo irreversibile) la funzionalità di cellule, tessuti ed organi vitali.
Nonostante i batteri siano i patogeni maggiormente coinvolti nell'innesco dello shock settico, anche funghi e virus possono causare i medesimi danni devastati. È bene precisare, tuttavia, che non sono propriamente i patogeni in sé a creare lo shock setticemico: la causa va piuttosto ricercata nel rilascio delle loro tossine che, una volta diffuse nel sangue, raggiungono organi e tessuti.
Shock SetticoMa non è tutto, perché i sintomi caratteristici dello shock settico non derivano solamente dalle tossine circolanti: è infatti l'interazione tra i suddetti prodotti tossici e la risposta dell'ospite a creare il danno vero e proprio. L'organismo, reagendo all'insulto procurato dalle tossine, produce infatti un'esagerata ed anomala Risposta Infiammatoria Sistemica (SIRS): è dunque la stessa infiammazione dell'organismo a contribuire al danno nei vari organi.

Fattori di rischio

Dallo studio di numerose analisi statistiche si evince che i pazienti più colpiti da shock settico sono indubbiamente i bambini piccoli e gli anziani, poiché il loro sistema immunitario, non perfettamente formato o indebolito, non è in grado di affrontare in modo efficiente le infezioni. Per la stessa ragione, anche i pazienti affetti da AIDS, malattie metaboliche (es. diabete), linfomi, patologie del sistema genito-urinario ed intestinale e neoplasie del sangue (come la leucemia) sono più esposti al rischio di infezioni in generale, comprese quelle del sangue.
Ancora, sono state identificate alcune particolari infezioni che possono aumentare il rischio di sepsi e shock settico. Nella lunga lista delle patologie più pericolose non possiamo dimenticare: polmonite, appendicite, diverticolite, meningite, pancreatite, fascite necrotizzante e pielonefrite.

Sintomi

Per approfondire: Sintomi Shock Settico


La degenerazione dell'insulto patogeno dalla setticemia allo shock settico non è immediata: dopo che i batteri hanno raggiunto il sangue, il paziente va incontro ad una serie di fenomeni catastrofici che, se non interrotti con un'apposita terapia salvavita, procedono fino ad indurre la morte.
Descriviamo dunque le tappe progressive che conducono allo shock settico, mettendo in luce i sintomi più frequenti:

  1. Sepsi → sindrome clinica contraddistinta da una serie di sintomi secondari alle infezioni che innescano la risposta infiammatoria. Si manifesta con disturbi della frequenza cardiaca, alterazioni della frequenza respiratoria, febbre/febbricola/febbre intermittente
  2. Sepsi grave → stadio che anticipa lo shock settico vero e proprio. Si manifesta con alterazioni pesanti a carico di alcuni organi di primaria importanza come il fegato, i reni, il cuore, il cervello (es. insufficienza epatica, insufficienza renale)
  3. Shock settico → drastico crollo della pressione arteriosa ed impossibilità/difficoltà a stabilizzarla attraverso la somministrazione di liquidi per via endovenosa. Dal punto di vista clinico, nel paziente colpito da shock settico si osserva un intreccio di sintomi: palpitazioni, irrequietezza, fiato corto, febbre elevata, brividi, eruzione cutanea (possibile), diuresi assente, ipotensione grave.

Accertamento

Per accertare uno status di shock settico, il medico deve valutare la contemporanea presenza di molteplici condizioni sfavorevoli, quali principalmente:

  1. Systemic Inflammatory Response Syndrome (SIRS, ovvero sindrome da risposta immunitaria sistemica)
  2. Accertata infezione del sangue (sepsi)
  3. Insufficienza di uno o più organi
  4. Ipotensione refrattaria (pressione arteriosa estremamente bassa, che non risponde al classico trattamento per via endovenosa)

Diagnosi

Abbiamo visto che, per definizione, lo shock settico è caratterizzato dalla simultanea presenza degli eventi negativi sopraelencati. Ma come accertare tali condizioni?
Per semplificare la comprensione, di seguito vengono riportati i test diagnostici più utilizzati per l'accertamento dello shock settico ed i quesiti a cui il medico deve rispondere.


Condizione sfavorevole

Cosa valutare

Shock settico accertato se...

SIRS

→ nel paziente si osservano almeno due di queste condizioni

SEPSI

  • Analisi radiografiche per accertare eventuali segni di polmonite od ulteriori infezioni
  • Test di laboratorio (emocultura positiva)

→ nel paziente si accerta un'infezione in atto

INSUFFICIENZA DI UNO O PIU ORGANI

→ nel malato si osserva almeno una delle condizioni appena descritte

IPOTENSIONE REFRATTARIA

  • Pressione arteriosa inferiore ai 90/60 mmHg

→ l'ipotensione persiste anche con un adeguato trattamento di liquidi per via endovenosa

Trattamento

Essendo un'emergenza medica, lo shock settico richiede un intervento tempestivo.
Il trattamento per lo shock setticemico include:

  1. Terapia antibiotica pesante: da iniziare solo dopo avere accertato l'infezione attraverso prelievi del sangue, tamponi delle ferite o prelievi di liquidi organici.

Shock settico da cause ignote o non dimostrate
In simili circostanze, la somministrazione precoce di farmaci antibiotici (es. gentamicina/ tobramicina + cefalosporina di terza generazione) può salvare la vita al paziente.

  1. Somministrazione endovenosa di fluidi per normalizzare la pressione
  2. Somministrazione di farmaci vasopressori (es. noradrenalina)
  3. Ventilazione meccanica
  4. Supporto della disfunzione d'organo
  5. Somministrazione di corticosteroidi
  6. Correzione dell'eventuale acidosi metabolica
  7. Cura della malattia sottostante
  8. Intubazione tracheale o tracheotomia (quando necessario)

La terapia più opportuna per cercare di invertire lo shock settico dipende da più varianti, ovvero dalla patologia che l'ha indotto, dalla gravità dei sintomi e dallo stadio d'avanzamento della condizione.
Ad ogni modo, tutti i pazienti affetti da shock settico devono essere ricoverati nel reparto di terapia intensiva ed i parametri fisiologici (pressione, pH, funzionalità dei diversi organi, livello di gas arteriosi ecc.) devono essere costantemente monitorati.

Prognosi

Si rivela piuttosto difficile stabilire la prognosi dei pazienti colpiti da shock settico. In generale, le speranze di vita dopo una setticemia avanzata e degenerata in shock settico sono strettamente correlate al momento in cui s'interviene con antibiotici e terapie d'emergenza. Chiaramente, più si rimanda la visita medica, più alto è il rischio di prognosi infausta.
Secondo quanto riportato nel manuale "Robbins Basic Pathology", il tasso medio di mortalità per shock settico si aggira tra il 25 ed il 50%.