Saprofiti - Caratteristiche dei Saprofiti

Ultima modifica 13.09.2018

Nel linguaggio botanico, il termine "saprofita" (dal greco sapros, marcio e phyton, pianta) è oramai obsoleto e superato, nonostante alcuni testi scientifici riportino tuttora questa parola per indicare tutti quei microorganismi che, per vivere, hanno bisogno del nutrimento di materia organica in decomposizione.

Fungo saprofitaUn organismo saprofita, riferito sia ad animali che a vegetali, si ciba di sostanze organiche inerti, come humus, cadaveri, urine, escrementi, latte, vino ecc., sulle quali può operare la putrefazione o la fermentazione.
La maggior parte dei licheni viene considerata saprofita (organismi composti da cianobatteri e funghi); anche alcuni batteri e alcune forma protozoarie vengono inseriti nella categoria dei saprofiti.
Tutti i saprofiti sono organismi eterotrofi, dunque incapaci di produrre da sé il proprio nutrimento a partire da materiale inorganico.
Essendo eccellenti decompositori, alcuni saprofiti rappresentano un prezioso elemento delle catene alimentari degli ecosistemi; questi organismi eterotrofi, semplificando le sostanze organiche complesse in materia inorganica elementare (es. sali minerali, acqua, ecc.) sono indicati per la formazione dell'humus. In altri termini, con la loro azione, i saprofiti (o saprogeni) favoriscono la decomposizione di sostanze organiche prive di vita, contribuendo, in questo modo, all'umificazione (insieme di processi demolitivi di natura enzimatica nei quali la materia organica è soggetta alla rielaborazione).
I batteri saprofiti non devono essere considerati sempre portatori di danno; basti pensare, ad esempio, a quelli che vivono in simbiosi con la flora batterica intestinale dell'uomo: per merito della loro presenza, viene garantita l'integrità dell'intestino e la difesa dalle malattie, grazie alla sintesi di vitamine ed oligoelementi importantissimi per il benessere dell'intestino. Inoltre, la presenza di questi saprofiti nel tratto intestinale (entro un certo range) impedisce che eventuali batteri, virus e miceti patogeni vi creino danno.


Nota Bene: una concentrazione eccessiva di saprofiti nell'intestino può scatenare l'effetto opposto e creare danno come i normali patogeni. Per esempio, la Candida albicans è un saprofita del tubo digerente e del cavo orale, quindi in condizioni fisiologiche il micete vive normalmente in queste sedi, senza arrecare danno. Oltre al digerente e alla cavità buccale, la Candida albicans è un componente della flora batterica vaginale nel 10-20% delle donne (forma asintomatica). Tuttavia, quando si assiste ad un'alterazione dell'equilibrio batterico locale, dunque in condizioni favorevoli ai miceti, il saprofita prolifera in modo esagerato, creando la comune infezione che si veste dello stesso nome (candidosi orale e vaginale).


Insieme ad alcuni batteri, i funghi sono importantissimi riciclatori di carbonio, azoto ed oligoelementi essenziali: questo processo di riciclaggio è utilissimo, dal momento che favorisce la semplificazione di materiali complessi - quali cellulosa e lignina - in molecole semplici, utilizzabili anche da funghi ed altri microorganismi.


In passato, nel gruppo dei saprofiti venivano inclusi anche i funghi e i batteri; attualmente, però, queste due categorie sono state escluse dal regno vegetale, pertanto né i funghi né i batteri possono essere definiti propriamente saprofiti.