Premessa
Non a caso, la saponaria porta questo nome: stiamo parlando di una pianta che, proprio come il sapone in acqua, spumeggia per merito delle sue proprietà detersive rese dall'abbondante contenuto in saponine.
In passato, la saponaria veniva largamente impiegata per le sue proprietà fisiche-meccaniche (ottimo prodotto per lavare i tessuti - lana in particolare) e terapiche (espettorante, depurativa, diuretica, irritante delle mucose - correlata alla capacità espettorante - rimedio contro affezioni cutanee); l'impiego attuale è oramai desueto, sia per le capacità lavanti e schiumogene, sia per quelle terapeutiche-fisiologiche.
Analisi botanica
La pianta comunemente conosciuta come saponaria o saponaria rossa, in botanica è Saponaria officinalis, esponente della famiglia delle Caryophyllaceae. Il genere Saponaria comprende all'incirca 30 specie di piante biennali o perenni, tipiche delle terre europee sino alla Siberia: la pianta erbacea cresce generalmente in terreni umidi, in prossimità di siepi e sentieri, ed è largamente impiegata per decorare giardini rocciosi.
I fusti della saponaria mostrano moltissime ramificazioni; generalmente, i fusti, cilindrici e grossi, non superano il metro in altezza. Le foglie basali sono picciolate, a differenza delle caulinari, sessili: sono lanceolate, opposte e presentano un colorito giallognolo, talvolta tendente al verde. I graziosi ed eleganti fiori di saponaria, costituiti da cinque petali lilla o banco rosato, sono sempre riuniti in pannocchie terminali: simili a garofani, sbocciano in grappoli durante la primavera, e sono numerosissimi, tanto da nascondere quasi le foglie.
I frutti della saponaria sono capsule che racchiudono moltissimi semi brunastri.
Anche se prediligono terreni sciolti e ben drenati, le piante di saponaria si sviluppano facilmente in qualsiasi tipologia di terreno; ad ogni modo, un'eccessiva umidità della terra può essere responsabile della morte della pianta.
Principi attivi della saponaria
In fitoterapia, si impiega la radice di saponaria, ricca di saponine, flavonoidi e vitamina C.
Il marker della saponaria è l'acido quillaico, saponina che ne caratterizza il fitocomplesso. Il contenuto in acido quillaico è variabile da 2,5 al 5%, in base al momento di raccolta: la quantità di questa saponina è massima nei mesi antecedenti la fioritura (aprile e maggio), e minima in quelli estivi (luglio e agosto), corrispondenti al periodo di piena fioritura.
Tra i composti di natura flavonoidica, non possono mancare la vitexina e la saponaretina, saponarine contenute principalmente nelle foglie di saponaria.
Tra gli altri costituenti chimici, si ricordano: acido glicerico, acido glicolico, galattani, gomme e olio essenziale (0,185%).
Proprietà
Come preannuncia il nome medesimo, le virtù terapiche della saponaria sono dovute principalmente alla presenza delle saponine.
Anzitutto, la saponaria è nota per le virtù espettoranti: assunta per os sotto forma di decotto, la saponaria favorisce un aumento della secrezione bronchiale, che diviene più abbondante e fluida. Inoltre, le saponine provocano un'irritazione a livello della mucosa, utile a promuovere l'eliminazione dell'espettorato.
Le saponine contenute nella saponaria stimolano la diuresi: eliminate per via renale, infatti, esercitano uno stimolo locale facilitando l'escrezione di urina. Chiaramente, all'attività diuretica si associa quella depurativa e diaforetica.
Da non dimenticare che le saponine sono in grado di potenziare l'attività farmacologica di alcune sostanze: tipico esempio è il sinergismo tra le saponine e i derivati digitalici (es. Digitalis purpurea).
Ad uso topico, i prodotti formulati con estratti di saponaria sono impiegati come depurativi cutanei.
Recentemente, su cavie da laboratorio è stata dimostrata l'attività ipocolesterolemizzante della saponaria: i composti di derivazione saponinica, infatti, sembrano influire sull'assorbimento intestinale del colesterolo. [tratto da Dizionario di fitoterapia e di piante medicinali, di E. Campanini]
Assunte per os, le saponine della saponaria, sono utili contro stati febbrili, disturbi epatici e gastrointestinali.
Uso cosmetico
Noto da secoli è l'impiego schiumogeno della saponaria nella cosmesi naturale: dopo essere filtrato, il decotto di saponaria può essere utilizzato come una valida alternativa al classico shampoo, particolarmente indicato per capelli sfibrati, che tendono a spezzarsi. La saponaria viene impiegata anche per la detersione di pelli delicate, consigliata anche per purificare la cute affetta da psoriasi o acne.
Utile anche per lavare le stoffe, la saponaria trova impiego nella produzione di detersivi e saponi da bucato.
Saponaria e tossicità
Assunte per os a dosi elevate, le saponine della saponaria sono tossiche: non a caso, la somministrazione di estratti di saponaria va attentamente dosata.
Iniettati, i principi attivi di saponaria possono generare convulsioni, infiammazione a carico dei reni, emolisi e diarrea ematica; i sintomi da assunzione eccessiva di saponine possono degenerare fino a indebolire o paralizzare i muscoli, generare una depressione cardiocircolatoria e, nei casi più gravi, indurre la morte.
Ad uso topico, l'estratto di saponaria può provocare irritazione cutanea o delle mucose.
Riassunto
SAPONARIA: per fissare i concetti...
Saponaria: nome | Porta questo nome perché, proprio come il sapone in acqua, forma una schiuma consistente → proprietà detersive |
Saponaria: in passato | Utilizzata per le proprietà fisiche-meccaniche (lavanti) e terapiche (espettorante, depurativa, diuretica, rimedio contro le affezioni cutanee) |
Saponaria: impiego attuale | Il suo impiego è oramai andato in disuso |
Saponaria: analisi botanica |
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Saponaria: droga | Radice e foglie di saponaria |
Saponaria: costituenti chimici |
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Saponaria: proprietà |
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Saponaria: interazione | Derivati digitalici |
Saponaria: utilizzo cosmetico | Decotto di saponaria: alternativa allo shampoo, per capelli sfibrati Applicazione topica di prodotti a base di saponaria: detersione pelli affette da psoriasi/acne Utile per lavare stoffe e lana |
Saponaria e tossicità |
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