Rivastigmina: Cos'è e Quando si Usa? Come si Assume?
Ultima modifica 25.05.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Quando si Usa?
  3. Avvertenze e Precauzioni
  4. Interazioni
  5. Effetti Collaterali
  6. Come Agisce
  7. Dosaggio e Modo d'uso
  8. Gravidanza e Allattamento
  9. Controindicazioni

Generalità

Che cos'è la Rivastigmina e Caratteristiche generali

La rivastigmina è un principio attivo appartenente al gruppo degli inibitori delle colinesterasi impiegato nella terapia del morbo di Alzheimer.

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Rivastigmina - Struttura Chimica

La rivastigmina è disponibile in svariati medicinali formulati come capsule rigide, soluzioni per uso orale, compresse orodispersibili, oppure come cerotti transdermici.

Tale medicinali, per poter essere acquistati, necessitano di presentazione di apposita ricetta medica ripetibile limitativa (o RRL - farmaci vendibili al pubblico solo su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti). La maggior parte di tali farmaci è classificata in fascia A; pertanto, il loro costo può essere rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), interamente o parzialmente, a seconda dei casi (può essere necessario corrispondere un ticket). Alcuni medicinali a base di rivastigmina, tuttavia, non essendo classificati in fascia A sono a carico del cittadino.

Esempi di Medicinali contenenti Rivastigmina

Quando si Usa?

A cosa serve la Rivastigmina e quali sono le sue Indicazioni Terapeutiche?

L'utilizzo della rivastigmina - in qualsiasi forma farmaceutica - è indicato nell'ambito della terapia del morbo di Alzheimer di grado da lieve a moderato.

Le capsule rigide e la soluzione orale di rivastigmina, inoltre, possono essere utilizzate anche nel trattamento della demenza in pazienti adulti con morbo di Parkinson.

Avvertenze e Precauzioni

Cosa bisogna sapere prima di assumere la Rivastigmina

Prima di iniziare ad assumere la rivastigmina, è necessario rivolgersi al medico se si soffre o si è sofferto in passato di:

Inoltre, il medico va informato se:

Nota Bene

La rivastigmina può causare svenimenti o grave confusione; pertanto, qualora compaiano simili effetti, è necessario evitare la guida di veicoli e l'uso di macchinari. Ad ogni modo, il medico fornirà al paziente tutte le informazioni necessarie in merito alla possibilità di guidare o meno veicoli e utilizzare o meno macchinari con la malattia di Alzheimer.

Interazioni

Interazioni Farmacologiche fra la Rivastigmina e Altri Farmaci

La rivastigmina può interferire con l'azione di farmaci anticolinergici, quali:

Inoltre, la rivastigmina non deve essere assunta contemporaneamente alla metoclopramide, poiché possono manifestarsi disturbi come tremori delle mani e rigidità degli arti; mentre va usata cautela nell'uso contemporaneo con farmaci beta-bloccanti in quanto può manifestarsi rallentamento del battito cardiaco che porta a svenimento o perdita di coscienza.

Infine, ricordiamo che qualora ci si debba sottoporre ad un intervento chirurgico, è opportuno informare il medico che eseguirà l'intervento e l'anestesista dell'eventuale terapia in atto con rivastigmina, poiché potrebbe aumentare gli effetti di alcuni miorilassanti durante l'anestesia.

In qualsiasi caso, prima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti rivastigmina è opportuno informare il medico se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti o si potrebbero assumere farmaci o prodotti di qualsiasi tipo, inclusi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici, i prodotti omeopatici, ecc.

In caso di dubbi, rivolgersi al medico.

Effetti Collaterali

Quali Effetti Indesiderati può causare la Rivastigmina?

La rivastigmina, così come qualsiasi altro principio attivo, può causare diversi effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano o li manifestano nello stesso modo. Infatti, ogni persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco, manifestando effetti indesiderati diversi per tipo ed intensità, oppure non manifestandone affatto.

Ad ogni modo, gli effetti indesiderati tendono ad essere più frequenti all'inizio del trattamento o in seguito ad un aumento della dose somministrata. Qualora compaiano è opportuno contattare subito il medico.

Di seguito saranno riportati solamente alcuni degli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi nel corso del trattamento con rivastigmina. Per informazioni più specifiche, leggere il foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere. Difatti, gli effetti indesiderati potrebbero variare in funzione del medicinale preso in considerazione, quindi anche in funzione della via di somministrazione utilizzata.

Inoltre, nei pazienti con demenza e malattia di Parkinson possono altresì manifestarsi i seguenti effetti indesiderati:

  • Tremori;
  • Svenimenti;
  • Cadute accidentali;
  • Eccessiva salivazione e disidratazione;
  • Inusuale rallentamento dei movimenti o movimenti che non si riescono a controllare;
  • Peggioramento dei sintomi del morbo di Parkinson o comparsa di sintomi simili (ad esempio, rigidità muscolare, difficoltà nell'effettuare movimenti e debolezza muscolare).

Sovradosaggio da Rivastigmina

In caso di assunzione di dosi eccessive di rivastigmina possono manifestarsi nausea, vomito, diarrea, pressione alta, allucinazioni, rallentamento del battito cardiaco e svenimento.

Come Agisce

Come Funziona la Rivastigmina e con quale Meccanismo d'Azione agisce?

La rivastigmina è un inibitore delle acetilcolinesterasi e delle butirrilcolinesterasi di tipo carbamidico, gli enzimi responsabili della degradazione dell'acetilcolina che viene rilasciata dai neuroni colinergici. Più nel dettaglio, la rivastigmina forma con tali enzimi un legame covalente, inattivandoli temporaneamente.

Poiché nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer o con demenza associata alla malattia di Parkinson alcuni neuroni colinergici muoiono determinando una riduzione dei livelli di acetilcolina, la rivastigmina può rivelarsi utile aumentandone i livelli. Difatti, con il blocco degli enzimi deputati alla degradazione del suddetto neurotrasmettitore, la rivastigmina è capace di rallentare l'inattivazione dell'acetilcolina rilasciata dai neuroni colinergici funzionalmente integri.

Semplificando, grazie al suo meccanismo d'azione, la rivastigmina aumenta i livelli di acetilcolina nel cervello, determinando un miglioramento della sintomatologia - e, in particolare, dei deficit cognitivi a mediazione colinergica - della malattia di Alzheimer e della demenza associata a morbo di Parkinson.

Dosaggio e Modo d'uso

Come si Somministra la Rivastigmina e in Quali Dosi?

Come accennato, la rivastigmina è disponibile in forma di capsule rigide, soluzione orale e compresse orodispersibili, così come in forma di cerotti transdermici. Sarà il medico a stabilire, caso per caso, quale forma farmaceutica prescrivere al proprio paziente e, in caso di formulazioni per uso orale, il dosaggio di rivastigmina che ciascun paziente dovrà assumere.

Per il corretto modo d'uso del cerotto transdermico e dei medicinali per uso orale a base di rivastigmina, far riferimento a quanto riportato sul foglietto illustrativo del medicinale a base di rivastigmina prescritto dal medico ed attenersi scrupolosamente alle indicazioni da esso fornite.

Gravidanza e Allattamento

La Rivastigmina può essere utilizzata durante la Gestazione e nelle Madri che Allattano al Seno?

La rivastigmina non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario e comunque solo dopo attenta valutazione da parte del medico del rapporto fra i potenziali benefici attesi per la madre e i potenziali rischi per il nascituro.

Il principio attivo non deve essere utilizzato dalle madri che allattano al seno.

Qualora dovesse rendersi necessario un trattamento con rivastigmina, pertanto, è indispensabile informare il medico delle eventuali condizioni di gravidanza o allattamento al seno.

Controindicazioni

Quando la Rivastigmina NON deve essere usata?

L'impiego della rivastigmina è controindicato nei seguenti casi:

  • Allergia nota alla stessa rivastigmina e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nel medicinale che si deve impiegare;
  • Precedenti reazioni allergiche in seguito all'assunzione di medicinali simili (derivati del carbammato);
  • Se usando il cerotto transdermico è comparsa una reazione cutanea estesa oltre la zona di applicazione dello stesso, se si è manifestata una reazione locale più intensa (come vescicole, aumento dell'infiammazione cutanea, gonfiore) che non ha dato segni di miglioramento nelle 48 ore successive alla rimozione del cerotto.

NOTA BENE

In questo articolo si è cercato di riassumere le principali caratteristiche dei medicinali contenenti rivastigmina. Per maggiori e specifiche informazioni su indicazioni, avvertenze e precauzioni per l'uso, interazioni, modo d'uso e posologia, uso in gravidanza e allattamento, effetti indesiderati e controindicazioni, si rinnova ancora una volta l'invito all'attenta lettura del foglietto illustrativo del prodotto.

In caso di dubbi, rivolgersi al medico.

Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista