Pulizia Intestinale: Che cos'è, Quando si Fa e Come si Fa

Pulizia Intestinale: Che cos'è, Quando si Fa e Come si Fa
Ultima modifica 15.03.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Che cos'è
  3. Quando si fa la Pulizia Intestinale?
  4. Come Pulire l'Intestino?
  5. Lassativi
  6. Clistere Lassativo
  7. Idrocolonterapia
  8. Dieta
  9. Pulizia Intestinale e Medicine Alternative

Generalità

La pulizia intestinale è un'operazione frequentemente eseguita in vista di esami diagnostici endoscopici o interventi chirurgici e/o in presenza di disturbi del tratto enterico (stipsi).

Pulizia intestinale Shutterstock

La pulizia dell'intestino può essere effettuata in diversi modi e attraverso l'uso di differenti prodotti; la scelta di utilizzare un metodo di pulizia piuttosto di un altro dipende sostanzialmente dal motivo per cui è necessario eseguire quest'operazione.

In alcuni casi, la pulizia intestinale può essere effettuata in ambito casalingo, mentre in altre situazioni è necessario rivolgersi a personale medico specializzato. Tuttavia, è bene precisare che - indipendentemente dal tipo di pulizia dell'intestino cui ci si vuole sottoporre - sarebbe bene chiedere sempre il parere preventivo del proprio medico, al fine di escludere la presenza di controindicazioni o potenziali rischi per il paziente.

Che cos'è

Che cos'è la Pulizia Intestinale e in cosa consiste?

La pulizia intestinale può essere considerata come una sorta di lavaggio del tratto enterico - o parte di esso (ad esempio, il colon) - effettuata allo scopo di liberarlo, in maniera più o meno profonda, da residui e materiali di scarto in esso accumulati.

Normalmente, l'intestino è in grado di eliminare il suddetto materiale di scarto in maniera autonoma. Tuttavia, in presenza di particolari condizioni, come la stipsi, o in previsione dell'esecuzione di esami diagnostici di tipo endoscopico o di operazioni chirurgiche, può essere necessario intervenire per facilitare lo svuotamento del contenuto dell'intestino.

La pulizia intestinale, perciò, si effettua mediante l'uso di sostanze o farmaci che - assunti per bocca o somministrati per via rettale - sono in grado di stimolare la peristalsi intestinale e/o sono capaci di rimuovere il materiale di scarto dalle pareti enteriche, favorendone perciò l'eliminazione.

Attualmente, la pulizia intestinale viene effettuata soprattutto attraverso l'uso di farmaci lassativi, attraverso l'esecuzione di clisteri, oppure attraverso l'idrocolonterapia.

Quando si fa la Pulizia Intestinale?

Dal punto di vista medico, la pulizia intestinale dovrebbe essere eseguita solo in determinate situazioni, quali:

  • In caso di stipsi, soprattutto quando si manifesta in forma ostinata e crea notevole disagio e malessere al paziente;
  • Quando il paziente deve sottoporsi ad un esame diagnostico di tipo endoscopico, come ad esempio la colonscopia, la colonscopia virtuale, la sigmoidoscopia o la pancolonscopia;
  • In preparazione a interventi chirurgici che devono essere effettuati a livello del tratto enterico, per i quali è necessario liberarlo completamente da feci e residui di materiali di scarto.

Come Pulire l'Intestino?

Le metodiche cui si può ricorrere per pulire l'intestino sono molteplici: possono prevedere l'assunzione di farmaci o l'uso di metodi strumentali, o ancora, una combinazione delle due opzioni.

Nei prossimi capitoli verranno descritte le principali modalità con cui è possibile effettuare la pulizia intestinale nell'ambito della medicina convenzionale.

Lassativi

Farmaci Lassativi per Effettuare la Pulizia Intestinale

I farmaci lassativi sono largamente utilizzati per velocizzare e favorire lo svuotamento del tratto enterico dalle feci, quindi possono essere impiegati per effettuare la pulizia intestinale nel caso in cui ve ne sia la necessità. Esistono diverse tipologie di lassativi che possono essere classificati in funzione del meccanismo d'azione attraverso il quale promuovono lo svuotamento intestinale. A  questo proposito, è pertanto possibile distinguere:

  • Lassativi osmotici: si tratta di lassativi che - una volta arrivati nel tratto enterico - sono capaci di richiamare e trattenere grandi quantità di acqua, rendendo il contenuto intestinale più morbido e facilitandone così l'espulsione. Tipici esempi di lassativi osmotici sono il lattulosio, il mannitolo e i sali di magnesio (come, ad esempio, il sale inglese).
  • Lassativi formanti massa: sono lassativi che devono essere assunti con adeguate quantità d'acqua e che - una volta raggiunto il lume intestinale - si rigonfiano aumentando il suo volume e quello delle feci; tutto ciò stimola la peristalsi intestinale, favorendo di conseguenza l'espulsione del contenuto enterico. Esempi di questo tipo di lassativi sono i tegumenti dei semi di piante come lo psillio e l'ispagula.
  • Lassativi emollienti: si tratta di lassativi capaci di favorire lo svuotamento dell'intestino attraverso la lubrificazione delle feci. Possono essere assunti per via orale, oppure essere somministrati direttamente a livello rettale. Tipico esempio di questa tipologia di lassativi è dato dalla glicerina.
  • Lassativi irritanti: sono lassativi in grado di esercitare un'azione piuttosto drastica e per questo il loro impiego è generalmente limitato a stati di stipsi occasionale. I lassativi di questo tipo aumentano la motilità intestinale, favorendo il passaggio, quindi l'eliminazione, delle feci. Esempi di lassativi irritanti sono il sodio picosolfato, i cosiddetti glicosidi antrachinonici (contenuti in piante come la senna) e il bisacodile.

La maggior parte dei suddetti lassativi è liberamente acquistabile in farmacia o parafarmacia, senza obbligo di presentazione di ricetta medica. Tuttavia, ciò non significa che essi siano privi di effetti collaterali e controindicazioni. Al contrario, ciascun tipo di lassativo è in grado di dare origine ad effetti indesiderati di diverso tipo e l'uso di simili prodotti per effettuare la pulizia intestinale è generalmente controindicato in presenza di determinate patologie intestinali. Molti di essi risultano controindicati anche in gravidanza e durante l'allattamento.

Aggiornamento: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021

In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimentiintegratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.

Più nel dettaglio, il nuovo Regolamento Europeo del 18 marzo 2021 - entrato in vigore, per l'appunto, l'8 aprile 2021 - modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Il testo completo è consultabile cliccando qui. Tuttavia, possiamo riassumere i punti principali nel seguente modo:

  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è vietato (allegato III parte A del suddetto regolamento):
    • Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
    • Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza.
  • Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è sottoposto alla sorveglianza della Comunità (allegato III parte C):
    • Preparazioni a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell'idrossiantracene;
    • Preparazioni a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell'idrossiantracene.

Ad ogni modo, per informazioni più specifiche circa le diverse tipologie di lassativi, si rimanda alla lettura dell'articolo dedicato già presente su questo sito:

Lassativi: Caratteristiche generali e Tipologie

Clistere Lassativo

Pulizia Intestinale mediante Clistere Lassativo

Il clistere lassativo impiegato per effettuare la pulizia intestinale prevede l'inserimento locale - in sede rettale e nel colon - di soluzioni liquide in grado di favorire lo svuotamento di questo tratto enterico. Tali soluzioni sono generalmente costituite da acqua tiepida all'interno della quale vengono disciolti principi attivi ad azione lassativa, come, ad esempio, la glicerina o il sorbitolo (in farmacia esistono medicinali pronti all'uso per effettuare clisteri a base di questi principi attivi).

Il clistere può essere eseguito sia in ambito casalingo sia in ambito ospedaliero, tuttavia, in qualsiasi caso, deve essere impiegato solo se prescritto dal medico. Difatti, analogamente a quanto detto per i lassativi, anche l'uso del clistere per effettuare una pulizia intestinale può dare origine ad effetti collaterali di vario tipo (come l'irritazione della mucosa enterica) ed è controindicato in presenza di patologie intestinali di diversa natura (infiammatoria, neoplastica, ecc.), in presenza di emorragie, nei pazienti affetti da insufficienza renale e/o affetti da patologie cardiache.

Per approfondire: Clistere: Cos'è, Tipologie, Controindicazioni

Idrocolonterapia

Pulizia Intestinale attraverso l'Idrocolonterapia

L'idrocolonterapia è una particolare metodica che sfrutta l'azione di acqua con determinate caratteristiche per eseguire una pulizia intestinale - o meglio, un lavaggio - partendo dall'ampolla rettale e arrivando fino all'intestino cieco.

L'acqua utilizzata per effettuare questo lavaggio dell'intestino deve essere rigorosamente priva di microorganismi, depurata e adeguatamente filtrata. Inoltre, al fine di evitare fastidi e complicazioni, essa deve essere inserita nel tratto enterico a temperatura e pressione controllate. Proprio per questo motivo, l'idrocolonterapia viene effettuata attraverso l'uso di macchinari specifici e solo ed esclusivamente da personale sanitario specializzato.

Nel dettaglio, lo strumento è dotato di una cannula a due vie che deve essere inserita delicatamente nell'ano: una via permette la fuoriuscita dell'acqua che andrà ad effettuare il lavaggio dell'intestino rimuovendo i materiali di scarto presenti nel lume; attraverso l'altra via questa stessa acqua verrà aspirata insieme ai residui di scarto rimossi.

La tecnica dell'idrocolonterapia viene utilizzata sia dalla medicina alternativa che dalla medicina convenzionale. In quest'ultimo caso, la pulizia intestinale effettuata con questo metodo può essere considerata come un'alternativa alla classica pulizia intestinale con lassativi o con clisteri in preparazione ad esami diagnostici endoscopici o ad interventi chirurgici. Anche in questo caso, si tratta di un metodo che può dare origine a svariati effetti collaterali ed è controindicato in molteplici situazioni, pertanto, dovrebbe esser effettuato solo se indicato dal medico.

Per approfondire: Idrocolonterapia: Cos'è, Quando Serve, Come si Esegue

Dieta

Importanza della Dieta nella Pulizia Intestinale

Affinché la pulizia intestinale possa essere effettuata in maniera corretta - indipendentemente dalla metodica cui si decide di ricorrere - la dieta riveste un ruolo di estremamente importante. Nel dettaglio, l'alimentazione svolge un ruolo fondamentale soprattutto quando la pulizia dell'intestino viene fatta in preparazione ad esami endoscopici o interventi chirurgici. Per la buona riuscita dell'esame e per facilitare eventuali operazioni, infatti, l'intestino deve essere completamente pulito e privo di residui di qualsiasi tipo. La presenza di materiale di scarto nel tratto enterico, infatti, potrebbe compromettere l'esito dell'esame che dovrà poi essere rinviato, così come può ostacolare l'esecuzione delle manovre chirurgiche durante un possibile intervento.

Per tutti i suddetti motivi, nei giorni precedenti esami endoscopici o interventi chirurgici che interessano il tratto enterico, il paziente è tenuto a seguire le istruzioni fornite dal medico inerenti alla dieta.

Benché ogni esame o intervento richieda una preparazione specifica, in linea generale, è necessario evitare l'assunzione di cibi scarsamente digeribili e di cibi ricchi di fibre, come alimenti integrali, verdura e frutta. Il giorno prima dell'esame o dell'intervento, inoltre, si dovrebbero assumere solo liquidi e si dovrebbe fare la pulizia intestinale prescritta dal medico, a seconda dei casi, presso la propria abitazione, oppure in ospedale o in clinica.

Pulizia Intestinale e Medicine Alternative

Ruolo della Pulizia Intestinale secondo le Medicine Alternative

Alcune medicine alternative, invece, ritengono che una regolare pulizia intestinale possa essere utile per disintossicare l'intestino, liberandolo dalle scorie e dalle tossine in esso accumulatesi a causa di stili di vita sregolati e a causa di un'alimentazione non equilibrata. Tali scorie e tossine, infatti, porterebbero alla comparsa di fenomeni infiammatori e favorirebbero l'insorgenza di diversi disturbi e disagi nel paziente, anche se non strettamente correlati al tratto digerente, come, ad esempio, il calo delle difese immunitarie e la maggior suscettibilità alla contrazione d'infezioni.

Per effettuare la pulizia intestinale finalizzata alla disintossicazione del tratto enterico, le medicine alternative prediligono l'uso di erbe e rimedi naturali, oppure di tecniche come quella dell'idrocolonterapia (metodica che, fra l'altro, viene utilizzata anche dalla medicina convenzionale).

Tuttavia, al momento, le prove scientifiche disponibili circa i potenziali danni causati da scorie e tossine nel tratto enterico e circa i presunti benefici derivanti da una pulizia intestinale per scopi disintossicanti non sono sufficienti a confermare simili ipotesi. Pertanto - prima di sottoporsi a qualsivoglia tipo di pulizia intestinale - è bene discuterne preventivamente con il proprio medico. Una pulizia dell'intestino mal eseguita, o eseguita senza necessità, infatti, potrebbe dare origine a spiacevoli effetti indesiderati.

Per approfondire, leggi anche: Disintossicazione Intestinale: che cos'è?

Autore

Dott.ssa Ilaria Randi

Dott.ssa Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista